giovedì 26 luglio 2012

PTCT PROVINCIALE FRA DEMAGOGIA E SCELTE CONTRADDITTORIE DEL PD


IL PIANO PROVINCIALE, LE POLITICHE TERRITORIALI E LA POLITICA

L'iter del Piano
Il 7 giugno scorso il Consiglio provinciale, a maggioranza, ha adottato il Piano territoriale di coordinamento provinciale (PTCP). L'11 luglio scorso il Piano è stato pubblicato sul Burl. Il 9 settembre scadono i termini per la presentazione delle Osservazioni. Entro l'anno il Piano dovrebbe ritornare in Consiglio per l'approvazione definitiva.

I principali contenuti
Il Piano conferma le previsioni infrastrutturali contentute nelle legge Obiettivo riguardanti il territorio provinciale (Pedemonta, Brebemi, Tangenziale est esterna), mentre rinuncia (grazie alla protesta di comitati locali e sindaci) a prevedere il nuovo tracciato della Toem (tangenziale ovest esterna milanese), da Melegnano a Boffalora, inizialmente proposto.

Il Piano inoltre non punta come dovrebbe al rafforzamento delle rete ecologica attraverso i parchi locali di interesse sovracomunale (Plis) e il progetto strategico di Dorsale Verde. Pone obiettivi propagandistici sul consumo di suolo, pur sapendo che tale importante tema non ha, per legge regionale, carattere di prescrittività per i Comuni e per i loro Piani di governo del territorio (Pgt).

Rinuncia a pianificare gli ambiti agricoli strategici (Aas) nelle aree di parco, limitandosi alle sole aree al di fuori dei parchi regionali (Agricolo Sud, Ticino, Groane, Adda Nord). In questo modo, le aree dedite all'agricoltura, all'interno delle aree protette milanesi, non avranno una tutela adeguata, così come prevede la legge regionale (la 12 del 2005).
Una tutela avente forza cogente rispetto ai Piani di governo del territorio.

 La Provincia, con il suo PTCP, rinuncia a pianificare e a tutelare le aree agricole della campagna produttiva milanese: rinuncia  a una prerogativa forte, di legge, in grado di superare le previsioni della pianificazione urbanistica comunale. Il Piano, sul tema degli ambiti agricoli, presenta quindi preoccupanti passi indietro rispetto alla proposta (poi non adottata) del centrosinistra al governo della Provincia di Milano.

Il Piano infine punta correttamente al policentrismo metropolitano, anche se eccede nell’individuazione del numero dei poli attrattori del nord est milanese, unicamente per usufruire delle agevolazioni concesse a tali poli in termini insediativi.

Il voto in consiglio provinciale
In Consiglio il centrosinistra, sul voto di adozione, si è diviso: Sel, Lista Un’Altra Provincia-PRC-PdCI, Italia dei Valori hanno votato contro; il Partito Democratico è uscito dall'aula (equivalente a un'astensione), l'Udc si è astenuta. Il Pd non ha inoltre condiviso i numerosi emendamenti presentati da Sel, Lista Un’Altra Provincia-PRC-PdCI e IdV sul tema degli ambiti agricoli.

La Conferenza dei Comuni
I sindaci, nella Conferenza dei Comuni del 19 gennaio scorso, hanno dato via libera alla proposta di Piano della Provincia, esprimendo un parere nel quale si rimetteva alla volontà dei Comuni, nella fase delle osservazioni, di avanzare alla Provincia proposte di individuazione degli Aas (va ricordato che, grazie al cambio di amministrazione del Comune di Milano, il centrosinistra ha la maggioranza dei voti della Conferenza).

Il Consiglio provinciale
Il Consiglio ha anche approvato una mozione proposta dal Pd (sottoscritta anche da Sel, Lista Un’Altra Provincia-PRC-PdCI e IdV nella logica della "riduzione del danno") con la quale si impegnava l'amministrazione provinciale ad avanzare, nella fase delle osservazioni, una proposta di individuazione degli ambiti agricoli strategici.

Il nodo del problema
In realtà, la questione sarebbe molto semplice e risolvibile con facilità, così come si è cercato di fare con gli emendamenti in fase di adozione del Piano. Basterrebbe inserire nelle Norme tecniche un'osservazione con la quale il PTCP recepisce, nell'individuazione degli Aas, le aree agricole definite dai Piani territoriali dei parchi regionali insistenti nel territorio milanese. Non procedere in tale direzione, peraltro indicata espressamente dalla legge regionale 12/2005 e già seguita dall'amministrazione provinciale di centrosinistra al governo della Provincia dal 2004 al 2009, garantisce ai Comuni, soprattutto a quelli appartenenti al Parco Agricolo Sud Milano, meno vincoli in materia di pianificazione territoriale.

Il Parco Agricolo Sud Milano
Sullo sfondo delle questioni territoriali c'è il futuro del Parco Agricolo Sud Milano (Pasm). Il tema del PTCP si incrocia con quello della variante generale al Piano territoriale di coordinamento (PTC) del Parco. Nel senso che la Provincia e il Parco (entrambi amministrati dal centrodestra) intendono mettere mano alla Variante al Piano territoriale del Parco Sud, vigente dall'agosto del 2000. Motivando tale decisione con il tempo trascorso da allora e con l'esistenza di numerose richieste di modifica dei confini e delle destinazioni. La procedura di variante al PTC del Parco è stata da tempo avviata e si tratta di un appuntamento cui guardano con interesse molti sindaci dei comuni del Parco. La Provincia, in definitiva, sta agendo su due leve, quella della modifica del PTC del Parco e quella dell'approvazione definitiva del PTCP della Provincia, che proprio sugli ambiti agricoli delle aree di Parco lascia mano libera alla Provincia e ai Comuni.
Massimo

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