T-RED IL VIZIETTO DI FAR CASSA?
In attesa dei prossimi sviluppi attesi per novembre facciamo un pò di storia
Durante il penultimo consiglio comunale l’amministrazione ha rigettato una interrogazione che chiedeva chiarimenti sull’iter amministrativo che porto’ all’installazione dei famigerati T-Red, noti anche come "Vampiri," dichiarandola inammissibile e senza voler spiegare in base a quali presupposti.
Questi chiarimenti, essendo relativi ad atti pubblici, sono dovuti per amor di trasparenza ed etica (se non per legge). Tuttavia l'amministrazione si è rifiutata di fornire alcuna informazione adducendo la scusa (tanto pretenziosa quanto improbabile) che avrebbero potuto interferire, condizionare o influenzare l’andamento delle indagini in corso.
Le spiegazioni che il Comune sarebbe obbligato a fornire ad ogni cittadino, sono:
1. Quante sono le contravvenzioni elevate dai 5 T-RED dal 16/11/06 (data del funzionamento 24 ore su 24) Fino al 11/10/07 (data del sequestro)?
2. Quanti 1° verbali sono stati pagati e quanti 2° verbali?
3. Quanti ricorsi sono stati fatti al Prefetto e quanti al Giudice di pace?
4. Quanti soldi il Comune dovrebbe accantonare nel caso che tutti i verbali fossero dichiarati nulli e quindi da rimborsare?
Domande legittime che nulla hanno a che vedere con le indagini ma utili per mettere il comune nella condizione d’essere pronto ad ogni possibile sviluppo, nell’interesse di tutti. In assenza di legittime risposte ci tocca, purtroppo, fare un pò di storia usando tutte le informazioni di pubblico dominio, attingendo a piene mani dagli organi di stampa e verificando ed incrociando queste informazioni.
Rimaniamo comunque in attesa di sapere quello che più ci interessa e che dovrebbe esserci detto.
Tutto cominciò circa 7 anni fa, quando l’ingegner Stefano Arrighetti inventò un sistema elettronico per gestire il funzionamento del semaforo, sorvegliando l'incrocio e registrando tutto su CD. Arrighetti apre una piccola azienda a Desio (la KRIA) e nel dicembre 2005 omologa presso il Ministero dei Trasporti un prototipo del suo marchingegno la cui produzione industriale viene poi affidata alla SODI ELETTRONICA.
Essendo la Kria una piccola azienda, da sola non è in grado di lanciare e vendere su tutto il territorio nazionale il suo prodotto. Si rivolge quindi alla CITIESSE, che ha un'esperienza consolidata nel campo della rilevazione delle infrazioni del codice della strada, e le affida in esclusiva Nazionale la distribuzione del T-Red. CITIESSE a sua volta, per ottimizzare la distribuzione e per facilitare il piazzamento del prodotto, deve affidarsi a ditte locali, più vicine e conosciute dalle diverse Amministrazioni Comunali e per questo facilitate nel contattare Sindaci, Assessori e responsabili per proprorre il TRed. Per il comune di Segrate, la ditta appaltatrice è la SCAE.
La genialità però stà nella strategia commerciale aggressiva e ben orchestrata: ai comuni si rendeva economicamente sconveniente se non impossibile l’affitto o l’acquisto dell'apparecchio attribuendogli un costo esorbitante, ma se ne offriva piuttosto l'utilizzo gratuito in cambio di una percentuale sull'importo delle multe appioppate. Un sogno per le Amministrazioni che si vedevano di fatto regalare un modo per incrementare le casse a costo zero. Se poi tutto è farcito con bei ragionamenti sulla sicurezza stradale e la difesa dei pedoni, anche ai più titubanti non restava che accettare. Per dare poi ufficialità, regolarità e certezza a quest’ingegnoso sistema, la trascrizione di quando registrato sul CD veniva affidata alla POLIZIA MUNICIPALE.
Questo sistema è durato tre anni, ogni automobilista colto in flagrante ha dovuto pagare 138 euro di multa, più 10.60 per spese di notifica e perdere 6 preziosissimi punti dalla patente. Alcuni, che avevano pagato le multe tramite regolare bollettino postale, si sono poi visti recapitare dopo mesi un secondo verbale pari a 265 euro per 'omessa indicazione del nome del trasgressore'. Nel nostro comune sembra che in solo 11 mesi siano state comminate 40.000 sanzioni da oltre 100 euro, il comune ha incassato solo per quel periodo la cifra indicativa di almeno 4 milioni di euro. La ditta locale appaltatrice, la SCAE, dato che la sua provvigione era del 27% avrebbe avuto un incasso di circa 1.200.000 euro.
Viste le cifre in gioco qualsiasi economista si sarebbe accorto subito che sarebbero bastati gli introiti di 3 mesi di esercizio per comprare tutti i T-Red installati (pur considerando il prezzo di listino 'gia artificiosamente gonfiato') e svincolarsi così dalla provigione dovuta alla SCAE. Curiosamente si legge che il Comune di Segrate non li comprò direttamente, ritenendo più conveniente l'affitto.
Ma come possono i TRed rendere così tanto? Gli automobilisti sono davvero così indisciplinati? Non proprio, il trucco c'è e si vede anche: basta ridurre e o variare in base all’orario la durata del giallo del semaforo e l’affare è fatto. Per mesi il tempo del giallo era stato ridotto a 3/4 secondi, ben al di sotto del tempo di reazione dell'automobilista medio. In un tempo così breve è praticamente impossibile (rispettando i limiti di velocità) sgomberare l'incrocio prima che scatti il rosso. Sembra poi che anche il tempo previsto tra lo scattare del rosso e la foto fatta dal T-Red fosse stato ridotto a meno di un secondo, rendendo certa la multa. Non parliamo poi dei casi in cui il traffico è lento o quando a passare sono veicoli lunghi come i camion. Per evitare il rischio di tamponamenti (afferma il PM) era stato escogitato un semplice accorgimento: si erano aggiunti 2 secondi di durata in più del rosso in tutte le direzioni, consentendo cosi di liberare l’incrocio ed evitare collisioni.
Discutibili sono anche le modalità di contestazione delle presunte contravvenzioni. Infatti le targhe dei trasgressori dai dispositivi T-Red andavano direttamente nei database della Centrale di Polizia. Le multe erano quindi notificate in differita e non al momento dell’accertamento della trasgressione come previsto dalla legge. Pare poi che alcune contravvenzioni venissero notificate dalla ditta fornitrice dei T-Red e non dalla Polizia Locale, procedura questa non conforme. Anche i secondi verbali ( art, 125 bis 2° comma del codice della strada) appaiono molto discutibili in quanto le date riportate non sarebbero quelle di giorni in cui era stata contestata l’infrazione, che non fosse riportata l’ora, la località e le motivazioni della mancata immediata contestazione come previsto dall’articolo 201 comma 1 e articolo 383 e successivi.
Il Pubblico Ministero di Verona chiarisce nelle indagini che gli competono che "il vero scopo per installare i T-Red, era quello di aumentare le entrate delle casse comunali accrescendo il numero delle multe e non certo quello di fare sicurezza. Questo sistema ha fatto guadagnare illecitamente le ditte private e le Amministrazioni locali". E’ proprio la magistratura Veronese a disporre il sequestro dei T-Red su tutto il territorio Nazionale, dopo aver appurato che le macchine installate e non corrispondevano al prototipo omologato, rendendo quindi illegittime le multe date con questo sistema e obblignado le amministrazioni comunali a risarcire gli automobilisti.
Partendo da quest’assunto il GIP Andrea Ghinelli, per richiesta del Pubblico Ministero di Milano Robledo, ha disposto il sequestro cautelativo delle provvigioni destinate alle ditte appaltatrici per oltre 2 milioni di euro in 27 comuni. Per la sola Segrate la cifra è di 300.000 euro. Questo scandalo è diventato ormai un vero e proprio caso nazionale. Le indagini svolte dalla Procura di Verona che vedono avvicinarsi il momento della chiusura: 80 Comuni coinvolti a vario titolo, 109 persone indagate tra cui 39 Amministratori pubblici, 6 comandanti della Polizia Municipale e 7 imprenditori, che secondo l’accusa si erano accordati allo 'scopo di far cassa'.
La nostra amministrazione è sempre stata rigida nel sostenere a più riprese, che "il comune non ha nessuna responsabilità nella vicenda, che i T-Red erano stati tarati correttamente ed infatti erano stati in seguito dissequestrati". Questo corrisponde al vero solo in parte: ad essere dissequestrate in quanto omologate sono state solo le telecamere, non il resto dell’apparecchiatura o l’hardware del TRed. In pratica secondo la nostra Amministrazione, la colpa è degli automobilisti che sono i veri "irresponsabili pirati della strada". Come dimenticare la trasmissione televisiva con la presenza del Sindaco Alessandrini del 8/10/2007 o il Consiglio Comunale dove l’Amministrazione voleva tappezzare l’Aula Consiliare con tutte le foto di questi 'potenziali delinquenti e assassini', 'pirati della strada', 'furbi colti in fragranza di reato'.
A Segrate tuttavia, le persone raggiunte da un avviso di garanzia sono: il Sindaco Alessandrini, il Comandante della Polizia Municipale Giona, il suo vice Zanchetta, gli amministratori delegati della SCAE, Tecnograffico, Centro sevizi e la CITIESSE. A loro (in diversa misura) sembra siano stati contestati:
l’abuso d’ufficio,
la violazione degli articoli 11-12 del codice della strada per aver demandato l’accertamento dell’infrazione alla SCAE senza la presenza prevista di un pubblico ufficiale,
l'aver predisposto il funzionamento a tre luci 24 ore il giorno in assenza dei requisiti richiesti,
la violazione della legge 196/03 sulla pravacy ,
la violazione del divieto di subappalto nella Pubblica Amministrazione,
associazione per delinquere,
turbativa d’asta
ed infine reato di istigazione.
Sembra che il Pubblico Ministero Robiedo abbia ritenuto che a Segrate si sia voluto fissare dolosamente in pochissimi secondi la durata del giallo e modificato gli apparecchi impedendo di fatto agli automobilisti di reagire prima della comparsa del rosso. Dopo la Notifica della chiusura delle indagini, gli indagati anno 20 giorni di tempo per presentare le proprie osservazioni e memorie. Dopo la lettura delle osservazioni presentate, sembra che il PM si è riservato un ulteriore termine per approfondire quanto emerso dalle osservazioni presentate da alcuni indagati.
I prossimi passi potrebbero essere il proscioglimento degli indagati (assai improbabile una beffa cosi grande per gli aiutomobilisti truffati) oppure il rinvio a giudizio da parte del PM, ed in quel caso tutto passerà al GIP (giudice delle udienze preliminari) che deciderà se proseguire ad andare a processo penale. In questo ultimo caso è difficile prevedere come potrebbe andare a finire, gli indagati rischiano da 6 mesi a tre anni di reclusione per l’abuso d’ufficio e da 3 a 7 anni e per l’associazione per delinquere.
Finalmente sono arrivati i primi responsi, il Presidente del Tribunale di Verona Dario Bertazzolo ha rigettato il ricorso del Comune di Fiesole, adducendo che le indagini avrebbero accertato che l'omologazione del macchinario fosse valida solo per le telecamere e non la scheda rele’, elemento essenziale secondo il pm per il collegamento fra l’impianto semaforico e le telecamere. Secondo il PM, il 50% dei fotogrammi e’ risultato irregolare quindi non attendibile. Sarebbe poi stato riscontrato nelle innumerevoli e-mail fra la KRIA e la CITIESSE che entrambe erano a conoscenza del funzionamente della scheda rele’.
L’avvocato Paolo Saladin ha depositato presso la Procura di Treviso un’istanza di richiesta di rinvio a giudizio a fronte dei reati contestati per tutti i comuni coivolti nel trevigiano. Sembrerebbe che tutto cio valga anche per tutti i comuni del territorio nazionale che anno istallato le stesse apparecchiature, ivi compresa Segrate e la sua amministrazione.
Senza voler esprimere giudizi in merito, e sostenendo sempre che nessuno è colpevole fino al terzo grado di giudizio, ci siamo limitati a riportare le notizie pubblicate senza aggiungere parola alcuna. Aspettiamo fiduciosi nella magistratura. Che per una volta in Italia si faccia veramente giustizia.
F.F.
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