mercoledì 28 marzo 2012

IL CORAGGIO E LA FORZA DI ESSERE IL SINDACO DI TUTTI

SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA'
SEGRATE
Circolo Enrico Berlinguer


LETTERA AL SINDACO

Le confidiamo che ci saremmo aspettati una sua risposta positiva, alla nostra lettera inviatale, per proporre una comunità d’intenti e di azione, nell’affrontare il gravissimo problema viabilistico e le conseguenze correlate che dovremo affrontare qui a breve.

Dopo anni che, a torto o a ragione, lei a sempre recriminato sull’atteggiamento degli altri partiti, a suo dire contrari a priori, mai disponibili al dialogo e al confronto costruttivo, anche su temi che avevano e hanno un’estrema rilevanza e importanza per la nostra collettività.

Ci saremmo aspettati che lei accogliesse con favore, la nostra proposta di una forte azione comune e congiunta verso il Ministero, la Provincia, Serravalle e tutte le istituzioni coinvolte, per portare a soluzione una problematica gravissima che, solo con il contributo di tutti e un lavoro comune, potremo se non risolvere almeno attenuare.

Siamo certi che lei si sta impegnando e lavorando molto, per affrontare le problematiche connesse all’arrivo della BreBeMi e sopra tutto ai ritardi della viabilità speciale.

Alla luce delle ultime e sconfortanti dichiarazioni della Serravalle, che nella più ottimista delle ipotesi, prevede una soluzione per il solo primo lotto nel 2015, siamo certi che questo suo impegno e della sola Amministrazione, non possa bastare nell’affrontare l’enorme e gravissimo problema che un tale ritardo comporterebbe.
Solo con il supporto dell’intera comunità e di tutte le organizzazioni sociali e politiche, unite nell’intento di ottenere i finanziamenti e anticipare i tempi della costruzione di tutte e due i lotti entro il 2013, potremmo forse riuscire a salvare la nostra Segrate da una preannunciata catastrofe.

Pensiamo che sia sbagliato e gravissimo in questo momento, anteporre le divisioni politiche all’interesse collettivo della nostra comunità e della nostra città, che rischia di pagare un prezzo altissimo.
Crediamo che sia un errore altrettanto grave, anteporre al bene comune, la propria visibilità politica con iniziative deboli e disgiunte, che pur se comunque utili, non possono incidere positivamente e in modo risolutore e utile all’intera città.
E altresì sbagliato e gravissimo, anteporre veti politici a un lavoro congiunto di tutte le forze politiche, di maggioranza e di opposizione, solo per la volontà di affermare il proprio primato elettorale e a questo sacrificare o mettere a rischio il bene comune di un’intera collettività.

Caro Sindaco siamo certi che lei ha sempre voluto essere e lo vorrà ancor di più ora, il sindaco di tutti i cittadini e non solo rappresentante di una parte politica.
 Confidiamo quindi che non accetterà veti da nessuna parte e tanto meno dalla sua maggioranza, a questo lavoro e impegno comune, ma saprà anzi coraggiosamente, farsi rappresentante e portavoce di un impegno collettivo e concertato, nell’interesse di tutti i cittadini di cui lei ha l’onore e l’onere di rappresentare e salvaguardare.
Le chiediamo quindi di avere la forza e dimostrare coraggio nell’interesse collettivo della nostra città anteponendo questo ad interessi politici di parte o di partito.
Distinti saluti
Procopio Gregorio Andrea
Sinistra Ecologia e Libertà
        Segrate

martedì 27 marzo 2012

BOFFALORA UNA SCELTA INEVITABILE CONTINUAMENTE RINVIATA

 BOFFALORA -  DANNI, RINVII, SOLUZIONI E PROMESSE BIPARTISAN, E A RIMETTERCI COME SEMPRE I CITTADINI.

ORA BASTA

Abbiamo sempre considerato quell'intervento uno schiaffo al buon senso, e ad un'urbanizzazione e costruzione corretta della nostra Segrate.

Non abbiamo mai capito perchè, Segrate rifiutò tirandosi indietro sulla linea del traguardo, la costruzione congiunta con altri comuni adiacenti, del più grande parco dell'est Milano che partendo dal parco delle cascine di Pioltello, passando per il parco della cascina Boffalora ed il golfo agricolo si ricongiungeva all'enorme parco della Martesana.

Lo abbiamo capito tutti e fin da subito, che con la scusante degli appartamenti ad edilizia agevolata, ( quelli che tutti ora adorano chiamare auting sociale) andavamo ad inbarcarci in una gigantesca operazione di speculazione immobiliare, che nulla aveva ed ha che vedere con le finalità tanto sbandierate.

Per una Segrate che ha sofferto da sempre, anche economicamente, dell'enorme frammentazione del suo territorio in quartieri divisi e lontani fra loro, non aveva e non avrebbe alcun senso urbanistico immaginare e autorizzare l'ennesimo lontanissimo quartiere.

I fatti alla lunga purtroppo ci danno ragione, e boffalora si è dimostrata per quel che realmente è, una distruttiva speculazione finanziaria.

Una speculazione che ha portato al fallimento molte persone, che ha rovinato  banche e banchieri, che ha visto l'intervento della Banca D'Italia e sopratutto l'intervento pesante della finanza e della magistratura.

Di mezzo a tutto cio' purtroppo, vi è andato il nostro territorio e non solo per la perdita dell'opportunità della costruzione di un grande polmone verde, ma per la ferita aperta e ancora li tutta da vedere, che quel  fantomatico quartiere (se cosi lo si può definire) rappresenta.

Di mezzo vi sono andati tutti quei cittadini che hanno creduto al sogno che una pressante campagna pubblicitaria dei costruttori e l'esaltazione del progetto perpretata dall'allora Sindaco ed Assessore competente misero in campo.

Come non credere a un cosi bel progetto, sponsorizzato fin sulla metropolitana, presentato dalla giunta come l'ennesima  isola felice segratese, presentazione addirittura ripresa da un memorabile servizio del TG3 che invitiamo tutti ad andare a rivedere.

Come non credere a questo sogno e non investire i risparmi di una vita, la liquidazione, perchè non accendere un mutuo per la realizzazione di un sogno a " buon mercato", per ritrovarsi poco più tardi con un pugno di mosche e l'acqua alla gola, e non è un eufemismo visti i garage.

Ma questa e storia vecchia, nell'attuale quando la bomba della speculazione finanziaria era evidente e ormai non più sommersa, quando i problemi sono venuti al pettine, vecchi attori e nuovi protagoinisti si son dati molto da fare per salvare il salvabile, non abbiamo ancora modo di capire, se nel reale interesse degli sfortunati compratori o della speculazione edilizia.

Tempo fa, una Commissione Consiliare creata specificatamente per porre rimedio e dare una soluzione definitiva nell'interesse dei cittadini che avevano avuto la fortuna di credere a quel sogno, ci abbaglio' con con alcuni splendidi risultati, l'ottenimento di ulteriori promesse e assicurazioni da parte dei costruttori.

 La possibilità di recedere dall'acquisto da parte dei compratori, ma non di quelli che i problemi e le conseguenze le stanno gia subendo, ma sopratutto la possibilità per i costruttori di continuare a costruire a loro piacimento, senza per questo che si vedano le opere necessarie per rendere vivibile un fantomatico quartiere, opere  previste dalla convenzione

Il tempo è passato ed i problemi restano e vendono al pettine, ora è scaduta la convenzione e certo bisognera' pensare in modo approfondito come coniugare l'interesse di chi sfortunatamente ha deciso di credere al sogno e gli interessi del nostro territorio e della nostra comunità, che non dovra pagare ulteriormente l'incapacità e l'arroganza di speculatori privi di ogni scrupolo.


Cascina Boffalora nei guai Scade accordo con immobiliare

Il consiglio cerca la quadra

Il grande progetto edilizio, il rione Milano Santa Monica, torna in discussione in commissione Territorio del Comune a causa della scadenza imminente della «convenzione Santa Monica».
di Patrizia Tossi

cantiere
cantiere
Segrate, 27 marzo 2012 - Torna sotto i riflettori il caso Boffalora, un progetto edilizio di portata faraonica al palo da troppi anni. Nessun quartiere di lusso è mai decollato in zona, così il rione Milano Santa Monica è rimasto sulla carta a causa delle vicende finanziarie e delle difficoltà economiche che hanno coinvolto negli ultimi anni l’immobiliare Vegagest.
Il caso Boffalora verrà discusso giovedì pomeriggio dalla commissione Territorio del Comune, che dovrà affrontare un nodo importante per il futuro degli acquirenti delle case già realizzate, ovvero la scadenza della «convenzione Santa Monica». Si tratta di un accordo siglato dal Comune nel 2005 che, oltre a stabilire le volumetrie previste nel comparto, metteva nero su bianco tutte le opere pubbliche al servizio del quartiere che la Vegagest doveva realizzare a scomputo oneri.
ServiziI importanti - come strade, illuminazione pubblica, scuole e parcheggi - che se non verranno portati a termine in tempi stretti rischiano di trasformare la vista dei residenti in un incubo. Solo disagi e disservizi. A luglio scadrà la convenzione, così il 29 marzo i commissari discuteranno di rinnovo. Senza accordo, la società che gestisce il progetto Santa Monica non potrà continuare a edificare.
Dopo mesi di trattative e un blocco dei cantieri durato a lungo, l’anno scorso è stato firmato un patto tra Comune e Vegagest, un impegno formale che ha consentito alla società di proseguire i lavori e che ha garantito la giunta sulle fideiussioni versate dal privato a completamento delle opere pubbliche previste dalla convenzione edilizia, soldi versati da Vegagest in un conto vincolato del Comune.
di Patrizia Tossi

domenica 25 marzo 2012

IL NOSTRO DOLORE PER LA SCOMPARSA DI TABUCCHI

IL DOLORE PER LA SUA SCOMPARSA
CON UN CERINO ILLUMINAVA L’OSCURITA’  PER MOSTRARE CHE IL SENTIERO
ERA SULL’ORLO DELL’ABISSO
SCOMPARE UN GRANDE INTTELLETTUALE DI QUELL’EUROPA CHE NON C’E’ E CHE DOVREMMO COSTRUIRE 

Un anno fa, in una lunga intervista dell’Unita’ Antonio Tabucchi ricordava che “gli artisti e gli intellettuali non fanno cadere i regimi, ma con un cerino illuminano l’oscurita’ in tempo per mostrare a chi abbia occhi quando il sentiero percorso e’ sull’orlo dell’abisso”. Ci  piace ricordarlo cosi’.
 Lo afferma Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Liberta’, ricordando lo scrittore scomparso oggi.  
Per anni  - prosegue il leader di Sel – con rigore intellettuale e con passione politica, Tabucchi, ci ha illuminato con i suoi romanzi, con le sue sferzanti e al tempo stesso dolci parole, con  le invettive civili sulle tristezze della politica italiana contemporanea e su una classe dirigente inadeguata a comprendere il mondo intorno a se’.
La sottovalutazione da parte della sinistra e delle forze progressiste verso una nuova destra europea liberista, fatta di slogan semplici e di buone maniere ma che nasconde di fatto la disegueglianza sociale;  la necessita’ di una sobrieta’ della politica, una lotta senza quartiere alla corruzione rimangono alcune sue lezioni memorabili.
Non scompare – conclude Vendola – un grande intellettuale italiano. Per lui le frontiere non esistevano. Scompare un grande e moderno intellettuale di quell’Europa che vorremo costruire, tanto diversa dall’attuale.

LUCCHINI, ANCORA "ABUSI"?

E MAI POSSIBILE CHE L'AMMINISTRAZIONE, NON VEDE, NON SENTE E NON INTERVIENE MAI?
NONOSTANTE LE SEGNALAZIONI

DAL GIORNO MARTESANA

Lucchini, "stop ai lavori" Ma si continua a bruciare

Fumi e veleni nonostante l'ordinanza


Il sindaco ha firmato il documento per bloccare le attività nel conglomerato bituminoso, ma dalle ciminiere continua a uscire fumo. E i residenti protestano
di Gabriele Gabbini
La Lucchini Artoni
La Lucchini Artoni
Segrate, 25 marzo 2012 - Il sindaco Adriano Alessandrini l’aveva promessa, e l’ordinanza comunale per fermare una volta per tutte l’emissione di fumi e odori soffocanti dalle ciminiere della Lucchini Artoni è arrivata.
 Peccato che, di contro, i caminetti del conglomerato bituminoso continuino tranquillamente a sbuffare, come dimostra la foto inviata da un lettore
.Tanto si è detto dunque, ma ben poco è cambiato, almeno nei fatti. Dato che, non più tardi di venerdì sera, dalle 18 alle 20.30 circa, i quartieri residenziali intorno alla fabbrica di movimento di terra sono stati nuovamente soffocati da un odore definito «soffocante» dagli stessi residenti.
Inutili, per altro, le numerose chiamate dirette ai vari uffici della polizia locale e dei carabinieri dato che, spiegano gli stessi cittadini, «nessuno ha risposto alla nostra richiesta di aiuto».Ma torniamo ai fatti: «Erano quasi le sei di sera quando dalle finestre aperte è tornato a farsi vivo quell’odore nauseabondo - racconta un residente, che preferisce restare nell’anonimato -. La prima cosa che ho fatto è stata avvisare subito i vigili per informarli del rinnovato fermento in casa Lucchini. Mi è sembrato strano, dato che a quell’ora gli operai escono dalla fabbrica e dunque non capivo chi stesse lavorando ma soprattutto cosa stesse bruciando». La risposta? «Mi hanno detto di non preoccuparmi, che avevano già ricevuto diverse segnalazioni dai residenti della zona e che sarebbero intervenuti». Risultato? «Io non ho visto nessuno, e le ciminiere hanno tranquillamente continuato a eruttare fino quasi alle 9».
Subito dopo, la chiamata ai carabinieri della tenenza di Segrate, «ma anche qui, stesso risultato». La Lucchini Artoni è balzata più volte agli onori della cronaca. Una volta per sospette, poi prontamente smentite, infiltrazioni mafiose (tra il 2009 e il 2010) e altre due volte nel recente passato (ottobre 2011 e febbraio 2012), per smaltimento illecito di rifiuti, sia nella sua fabbrica di via Tiepolo che nella vicina area dell’ex dogana, dove dovrebbe sorgere il maxi centro commerciale di Percassi. Questi terreni oggi sono sotto sequestro per analizzare la tipologia di rifiuti seppelliti insieme a terra e ghiaia, a mettere i sigilli sono stati gli agenti della guardia di finanza e della polizia provinciale.
Dal palazzo segratese, la risposta non si è fatta attendere. «Il sindaco ha firmato l’ordinanza di stop ai lavori martedì sera - precisa subito il suo vice Mario Grioni -. Non sapevo che avessero ripreso le attività. Di sicuro hanno la possibilità di fare ricorso in tribunale contro la nostra decisione, e se dovessero ottenere la ragione del giudice saremo i primi a tirarci indietro. Ma fino a che ciò non verrà fatto, la nostra ordinanza è legge e provvederemo a chiedere conto all’azienda». L’arcano, per cui nonostante tutto la ferrea decisione di Alessandrini non è stata, di fatto, rispettata, arriva però dall’assessore all’Ambiente e all’ecologia Ferdinando Orrico: «L’ordinanza non è ancora stata consegnata ai vertici della Lucchini - svela -, si dice che Vincenzo Bianchi sia all’estero. Lunedì però vedremo come procedere per fare in modo che la salute dei cittadini non venga più messa a repentaglio».
di Gabriele Gabbini

gabriele.gabbini@ilgiorno.net

sabato 24 marzo 2012

PADRI PER TRE GIORNI:CI STIAMO AVVICINANDO ALL'EUROPA?SEMMAI IL CONTRARIO

Poi nel pezzo, due righe appena. Molto generose.
Eppure non è in una nota che il governo spiega l’introduzione del congedo di paternità obbligatorio, bensì in un video, con la Fornero in collegamento con un convegno della Fondazione Cariplo. E, soprattutto, con un paio di parole in più. Parole determinanti. Perché il governo «pensa di introdurre qualche giornata obbligatoria per sfatare il mito che la maternità sia solo una questione di donne».
«Qualche giornata». Quante? Tre, secondo l’Ansa. E abbiamo così capito a quanto equivaleva la «x» di cui parlava la Fornero, quando annunciava in ogni tv che lei voleva proprio farla questa riforma del congedo familiare. Lei precisa in tutto ma così vaga sui giorni che sarebbero toccati ai papà, quanti sarebbero stati i giorni in cui i genitori sarebbero stati veramente due, e non uno, sempre lo stesso, sempre la donna. Vale dunque tre: i padri saranno tali per tre giorni, 72 ore in tutto. Questa sì che è parità. Ora sì che siamo un paese civile.
Mica come la Svezia. Lì i giorni obbligatori son 60, retribuiti all’80%. Lì molti papà ci prendono gusto e partecipano al congedo con una media di 96 giorni.
Barbari.

venerdì 23 marzo 2012

GRAZIE, PER LA SPLENDIDA RIFLESSIONE SULL'ARTICOLO 18

O Issa (Ovvero: del lavoro e dell’articolo 18)

NECESSARIA PREMESSA: Ho con la politica un rapporto intimo. Come ogni rapporto intimo, da sempre non riesco propriamente a condividerlo. Negli ultimi anni è poi intervenuta una separazione molto netta, perché ho vissuto questo rapporto come una passione cupa, necessaria e invadente, ma senza prospettive di futuro. Sono nata così. La mia generazione è nata così. Nel disincanto totale.
La politica mi è sempre sembrata una necessità ma non sono mai riuscita a fare della stessa un motivo per me di associazione e civiltà. Il che è un controsenso. E credo che – senza voler per forza fare esercizio di modestia sempre e comunque – è proprio quando persone mediamente istruite e preparate come me rinunciano al proprio istinto politico, che il fallimento civile e sociale di un popolo è  vicino.
Nel mio caso c’è anche l’aggravante di avere una laurea in Scienze Politiche, di aver quindi coltivato in silenzio la insana passione, tenendola per me. Alla naturale ritrosia vi ho aggiunto perciò quella amara consapevolezza delle cose, quella conoscenza in più in materia giuridica economica, storica e sociale, che fanno di me  una di quelle insopportabili persone che se parlano di politica sanno quel qualcosina in più che diventa così importante e così fondamentale (per me) da trasformare una amabile e costruttiva conversazione o scambio di idee, in una pedante e petulante lezioncina (fastidiosa anche alle mie orecchie). Un po’ come quelli che studiano psicologia: benemeriti, per carità!,  ma che se gli racconti qualsiasi cosa loro sanno perché e per come e come mai e ti analizzano seduta stante … e magari sono perfetti sconosciuti, dirimpettai di uno scompartimento di treno… allora evito e mi sto zitta oppure riduco gli interventi all’osso, a meno che non ne possa proprio fare a meno…
Ci sono però dei momenti in cui ho delle idee che vanno al di là di tutto questo e quindi ho bisogno di esternarle
E quindi
ARRIVO AL DUNQUE. Riflettevo, come molti di noi, su questa vicenda della riforma del mercato del lavoro. In sé, probabilmente, nel contesto nazionale e internazionale in cui ci troviamo, non è neanche il male assoluto. E forse è materia migliorabile. Su questo non mi azzardo. Non sono una economista e comunque so abbastanza bene che il nostro è un governo conservatore in un parlamento (oltre al resto) con una maggioranza conservatrice ed è questa una realtà che va considerata. Così come va considerato il fatto che quello che stiamo vivendo ora non nasce da un meteorite che ha colpito il nostro paese desertificandolo ma da una storia di almeno trent’anni dove – non sta a me a dirlo – ci siamo dati tutti da fare per distruggere qualsiasi cosa compreso ciò che forse valeva la pena di salvare. E se uso il noi, lo faccio non perché io per esempio abbia una particolare responsabilità. Anzi, in teoria sono una delle vittime di questo stato di cose. Ma sarà che non amo fare la vittima, sarà che appunto ho eluso il mio dovere di partecipazione cittadina, pur avendo gli strumenti (e che strumenti!) per farlo, sarà che se faccio parte di una collettività e ne ho accettato le regole, devo pure ricordare il mio essere fondamentalmente una liberale e come tale so che la libertà, più che un diritto, è un cammino complicato e faticoso individuale e collettivo, che passa innanzitutto per l’assunzione delle proprie responsabilità… sarà per tutto questo ma non mi spaventa il sacrificio. Non lo contesto neanche..
E che siano sacrifici (ma sarebbe anche eticamente bello che questo governo desse reali segnali per estendere questo concetto a tutti e non ai soliti noti…)…
Ma la riflessione vera da fare è sull’art. 18. Che non è, in nessun caso, un problema economico. Che non ha alcuna rilevanza da questo punto di vista. Eppure, far calare la mannaia su di lui è diventata una battaglia ideologica. Una condizione che, evidentemente, era stata data alla formazione di questo governo. Una specie di ossessione da parte dei padroni (li chiamo così per semplificazione).
Allora mi chiedevo perché, visto che da un punto di vista della produttività è il nulla assoluto che questo articolo resti o vada via. E ho pensato, magari sbaglio, ma ho pensato che la crisi non c’entra nulla con tutto questo. Che quando ci hanno detto tempo fa che era caduta la prima Repubblica non era vero. Che la Prima Repubblica, quella fondata sul lavoro, sta cadendo ora, insieme all’art. 18. Ma non è uno slogan politico il mio. E’ una realtà storica. E dirò di più. Quello che cade e che finisce con questa azione, è il NOVECENTO, il nostro Novecento, quello delle battaglie delle masse, quello in cui i popoli hanno preso consapevolezza, hanno studiato, hanno capito … una verità (su cui ritornerò più avanti). E poi, piano piano hanno smesso di capirla. Grazie alla grande mistificazione dell’essere altro. Altro dal popolo.
Con la caduta dell.art.18 finisce il Novecento italiano. E anche la sinistra così come l’avevamo intesa e come ce l’hanno insegnata. Finisce la centralità dell’uomo che lavora, e con questa centralità, tutta l’etica sociale civile e politica che questa comporta. E’ questo che il padrone ha combattuto. Non gli stipendi che calano o si alzano a seconda delle congiunture… Qui ci sta ben altro in gioco. E hanno vinto.
E non è un bel momento. Avrei preferito non esserci e non viverlo questo momento, anche egoisticamente.
D’altra parte vorrei però dire a Lor Signori, che pensano forse di affrontare gli anni 2000 con strumenti da primo Ottocento inglese (…) , che c’è una verità fisica, non romantica, ma fisica, quella verità di cui parlavo prima e che il popolo ha scordato… ma che resta pur sempre verità, e cioè che non esiste niente senza il LAVORO. Chi ha studiato Fisica, sa che tutto è energia, che la materia è energia e che l’energia si misura in Lavoro.
E che l’art. 18 è iscritto nelle leggi della natura. La natura licenzia solo per giusta causa. Chi non produce ma pensa di vivere sul parassita sfruttamento degli altri, è destinato a soccombere. Non lo dico io. Nemmeno Carlo Marx. Lo dicono le leggi della fisica e della Natura.
Chi ancora si siede a tappezzare un divano, a inchiodare una tavola di legno, a impugnare un violino a preparare una pizza a rammendare un calzino a filare la lana a vendere un materasso a costruire un pozzo ad aggiustare un tubo a far partire un motore a progettare una casa a massaggiare la schiena di un malato a misurare il battito del cuore a scrivere un romanzo a cantare una canzone ad accudire un bambino, a badare a un anziano a pulire un lavandino a tirare su un muro…
Un giorno se ne ricorderà
O Issa…

giovedì 22 marzo 2012

“Art.18 ossessione inaccettabile, il resto è propaganda”

 A TUTTE LE FORZE PROGRESSISTE SEGRATESI

INVITIAMO LE FORZE PROGRESSISTE SEGRATESI, A PRENDERE UNA POSIZIONE NETTA ED UNITARIA, DI CONDANNA DELL'OPERATO DEL GOVERNO MONTI E DELLA SUA MAGGIORANZA, CHE IN MATERIA DI LAVORO E DIRITTI, SI STA DIMOSTRANDO PIU' CONSERVATORE  DEL PEGGIOR GOVERNO BERLUSCONI

IL PROGRESSO SI COSTRUISCE CON PIU' LAVORO E PIU' GARANZIE PER TUTTI  E NON CON MENO DIRITTI E MENO CERTEZZE

 

E’ davvero imbarazzante l’atteggiamento del governo Monti, a fronte di un’Italia che sta vivendo una sofferenza, un disagio straordinario. Di fronte a notizie di suicidi di chi non riesce a trovare lavoro, di fronte alla disperazione di un’intera generazione di ragazzi e ragazze , assediata dalla precarietà.

 L’unica ossessione del governo Monti è quella di recidere il legame con la nostra cultura democratica.
Cancellare l’articolo 18, manipolarlo, deformarlo, significa semplicemente portare lo scalpo della civiltà del lavoro presso i potentati della finanza internazionale. Questo è francamente inaccettabile.

I conservatori italiani che hanno voluto questo colpo di mano stiano comunque tranquilli: la Cgil non è certo isolata nel Paese. E farà valere le ragioni di milioni di italiani, nell’interesse del futuro dell’Italia
Compito del centrosinistra in Parlamento e nelle piazza, ora, è di non lasciare solo il proprio popolo.

mercoledì 21 marzo 2012

IL PONTE DEGLI SPECCHIETTI COSTATO SVARIATI MILIONI DI EURI,FIORE ALL'OCCHIELLO DEL SINDACO DI SEGRATE ECCO COME SI PRESENTA ORA

DOPO IL NOSTRO ARTICOLO QUALCOSA SI MUOVE.ORA IL SINDACO E LA GIUNTA, TUTELINO I SEGRATESI CHE ORAMAI NON NE POSSONO PIU' DI CEMENTO SMOG E TRAFFICO.

 TRAFFICO, INCHIESTE, DISAGI: NEL MIRINO L'EX DOGANA

La viabilità speciale infiamma la città E Palazzo Marino convoca un tavolo

da IL GIORNO MARTESANA - SEGRATE 

EX DOGANA e viabilità speciale, due progetti impantanati dalle carte bollate. I segratesi non ci stanno, soprattutto i pendolari che ogni giorno si ritrovano a convivere con il traffico dello svincolo di Lambrate, con un cantiere della viabilità speciale sommerso dall'acqua e da un'inchiesta giudiziaria sui rifiuti dell'ex dogana, a pochi passi dal cantiere della tangenzialina segratese. Un pezzo di città rimasta al palo. «A tre anni dal famoso Consiglio comunale, durato fino al mattino del giorno dopo, dove la maggioranza approvò la famosa città del tempo libero - spiega Gregorio Procopio, segretario cittadino di Sel - ecco come'è ridotta l'area dell'ex dogana. Una landa deserta, dove la viabilità speciale è una desolante strada piena d'acqua». I lavori sono fermi da tempo. Prima la mancanza di soldi e poi l'innalzamento della falda, hanno bloccato il cantiere. 
 Il 29 marzo, l'assessore milanese Maran ha convocato un tavolo per sciogliere i nodi della viabilità speciale, bloccata all'altezza dello svincolo di Lambrate.
«DOBBIAMO fare di tutto - afferma il consigliere comunale del Pd, Pietro Cattorini - perché Segrate sia difesa dal traffico. Il tema è che l'arrivo della BreBeMi impone alla politica di affrettare i tempi e risolvere lo snodo. La Cassanese è già sovraccarica. Sia la Regione, sia il ministro competente, devono dare una mano ai nostri cittadini, perché Segrate è una porta importante di Milano. 

A Lambrate i lavori sono bloccati, ogni giorno le auto sfrecciano in un tratto di strada dove la segnaletica è insufficiente e dove esistono di problemi di sicurezza. Fermo anche il progetto del centro commerciale più grande d'Europa, ribattezzato dalla Giunta come "La città del tempo libero"». «L'AREA dell'ex dogana è posta sotto sequestro - aggiunge Procopio - per uno scarico abusivo di terra sospetta.
 Tanti di noi c'erano a quel famoso Consiglio comunale di tre anni fa, non dimenticheremo molto facilmente i retroscena, anche violenti, ai danni di alcuni di noi». L'atmosfera era salita alle stelle. «Ricordo l'arroganza delle autorità che impedirono l'ingresso ai liberi cittadini - dice Procopio - facendo occupare i posti dell'aula consiliare da dipendenti comunali, parenti, amici, manager e bergamaschi assoldati da Percassi. Per non parlare degli ultras ingaggiati per intimorirci, una brutta pagina della storia segratese da dimenticareper qualcuno, ma in noi il ricordo è vivissimo».

Patrizia Tossi

martedì 20 marzo 2012

UN PROGETTO CHE STRIDE,CON L'ATTUALE REALTA' DI SEGRATE. PGT COMPRESO

http://www.comune.segrate.mi.it/informa/news/comenius.html

Leggendo di questo progetto,ci viene da pensare molto,ma come si parla tanto di ambiente,ecosostenibilita',e poi  si approva un pgt,che preferisce il cemento al verde,e a pochi metri dalla scuola,dove si e' svolta la manifestazione,c e' una azienda che con l'ambiente non c' entra niente.E nell'area dell'ex dogana hanno appena scoperto e sequestrato una discarica di terra sospetta a cielo aperto.Tutto  grazie ai cittadini,che si sono mossi per tempo.

LO SVINCOLO DI LAMBRATE:ECCO COME SI PRESENTA OGGI CAOS E TRAFFICO E LAVORI BLOCCATI


ECCO 3 IMMAGINI DELLO SVINCOLO DI LAMBRATE,COME SI PRESENTA OGGI.LAVORI BLOCCATI CAOS E TRAFFICO, E RISCHIO DI INCIDENTI.POICHE' LA SEGNALETICA E' INESISTENTE,QUANTO TEMPO ASSESSORE CATTANEO DOVREMMO ASPETTARE,DOPO LE PROMESSE FATTE DI COMPIMENTO  LAVORI.

lunedì 19 marzo 2012

I GRANDI LAVORI INFINITI A SEGRATE

Oggi 19 Marzo 2012 a tre anni dal  famoso consiglio   comunale .Durato fino alla mattina del 20, dove la maggioranza approvo' la famosa citta' del tempo libero,ecco come e' ridotta l'area, e la viabilita' speciale e' una desolante strada piena d'acqua.I cui lavori sono fermi oramai da tempo.Per non parlare dell'ex area dogana dove doveva sorgere la citta' del tempo libero,ora posta sotto sequestro dalle autorita' competenti per uno scarico abusivo di terra sospetta!Tanti di noi c'erano a quel famoso consiglio comunale che non dimenticheremo molto facilmente per tutti i suoi retroscena anche violenti ai danni di alcuni di noi,e l'arroganza delle autorita' che impedirono l'ingresso ai liberi cittadini,facendo occupare i posti da dipendenti comunali,parenti amici,manager bergamaschi(guarda caso)!Per non parlare degli ultras ingaggiati per intimorirci,una brutta pagina della storia segratese da dimenticare,per qualcuno ma in noi il ricordo e' vivissimo.


ecco come doveva essere




ecco come si presenta oggi





questa invece e' la viabilita' speciale,denominata fluviale

Un altro indagato del pdl

SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA' SCHIERATI A FIANCO DEI RESIDENTI DI TREGAREZZO

PROCOPIO (SEL) INVITA IL SINDACO A UN TAVOLO CONGIUNTO


STRATEGIA COMUNE PER TREGAREZZO


Segrate - Alcuni residenti di Tregarezzo continuano a preoccuparsi per l'imminente arrivo dei cantieri Brebemi. Si è fatto portavoce di questi legittimi dubbi il circolo segratese di Sel, Sinistra ecologia e libertà , il cui referente Gregorio Procopio ha scritto in merito al Comune auspicando di addivenire a una strategia unitaria per evitare problemi peggiori: «C'è un problema enorme che rischia di influenzare per anni, la vivibilità cittadina - ha detto il seguace di Vendola - Mi riferisco al ritardo della viabilità speciale, senza la quale la Brebemi rischia di dare a Segrate il colpo definitivo. Sulla soluzione di questo enorme problema siamo ancor più convinti che sia necessario uno sforzo comune di tutte le forze politiche. Proponiamo di approntare un documento congiunto fra tutte le forze politiche, controfirmato dal sindaco, da inviare a tutte le autorità competenti, chiedendo con forza e decisione, che questo grave problema venga affrontato e risolto definitivamente per il bene di Segrate e di tutto l'hinterland»..

PROCOPIO GREGORIO
DI MARZO PINO   SEL SEGRATE

domenica 18 marzo 2012

LA BREBEMI STA ARRIVANDO:PIU' CEMENTO MENO VERDE


L’AMACA del 18/03/2012 (Michele Serra).

Percorrendo la via Cassanese, lungo quell’angosciante dedalo di capannoni, rotonde e quartieroni para-urbani che è la Lombardia nordorientale, si rimane sbigottiti passando accanto al parco di Villa Invernizzi. Un imprevisto scorcio di bellezza laddove la bellezza è stata piallata via dalle classi dirigenti lombarde dal dopoguerra in poi, compresala Legache è colpevole al quadrato perché “partito territoriale” che del territorio ha fatto scempio (dunque, scempio della propria anima). Il parco di Villa Invernizzi, anche all’automobilista che passa in fretta, lascia intuire, in mezzo a quel susseguirsi di non-luoghi, una decisa disciplina estetica (che nella Lombardia agricola non era affatto privilegio dei ricchi: cascine e case coloniche avevano armonia e dignità). Il contrasto con ciò che sta intorno — decollando da Orio al Serio la fascia prealpina appare uno sterminato ammasso di cemento sparso a casaccio — è totale. Tanto che ci si chiede:ma come è possibile che sia rimasto intatto un pezzo di Italia così perfetto?Infatti, non è possibile. Leggo sui giornali che una fetta di parco sarà abbattuta per fare posto alla nuova autostrada Brebemi.La Lombardia, in fin dei conti, cerca una sua armonia: il bello, in mezzo al brutto istituzionalizzato, è una stonatura.
Da La Repubblica del 18/03/2012.

Via l’Ici, ecco l’Imu: cosa cambia?

  On line l’articolo pubblicato in “exLege” 3/2011 che illustra la nuova imposta comunale sugli immobili.

Dal 1° gennaio 2012 l’Imu (Imposta Municipale Unica) ha sostituito l’Ici (Imposta Comunale Immobili)
Considerata l’attualità dell’argomento l’Avvocatura della Curia anticipa l'articolo pubblicato in exLege 3/2011 in corso di spedizione che illustra la nuova imposta: L'imposta municipale (anticipata) sostituisce l'Ici
In allegato, ripubblichiamo anche un commento alla circolare del Ministero delle Finanze del 2009, che delimita con precisione e chiarezza l’ambito di applicazione dell’Ici (I limiti dell’esenzione Ici per gli immobili destinati ad attività socialmente rilevanti)

Inoltre pubblichiamo una nota dell’Avvocatura che illustra e commenta le modifiche apportate dall’articolo 91bis del DL 1/2012 alla luce dell’intervento del Presidente del Consiglio al Senato del 27 febbraio 2012 (Le modifiche al regime di esenzione: prime osservazioni)  – (Intervento del Presidente del Consiglio).

Riforma del lavoro. Non siamo d’accordo

Riforma del lavoro. Non siamo d’accordo

Non siamo d’accordo!! La proposta di riforma del mercato del lavoro presentata dal governo nella notte non ci trova per nulla in accordo. Va nella direzione sbagliata, quella già imboccata a suo tempo dal governo Berlusconi.


La stella polare che orienta le scelte è la stessa. Deregolamentazione e flessibilità restano le formule magiche. Dovrebbero garantire sviluppo e crescita: maggiore efficienza, maggiore produttività e dunque anche più posti di lavoro e salari migliori. Ma è una via che si già dimostrata senza uscita: i dati europei stanno lì a palesarlo. Deregulation e flessibilità selvaggia non hanno affatto innescato quel circuito virtuoso. Hanno solo rallentato e spesso paralizzato il percorso della ricerca e dell’innovazione, sino a tradursi in calo della produttività e ostacolo alla crescita.
La modifica, nella sostanza equivalente al taglio, degli ammortizzatori sociali non offre alcuna protezione a chi ne era privo, e che privo ne resta. In compenso costituisce un formidabile incentivo ai licenziamenti, che sconfina nell’irresponsabilità in una fase di crisi in cui i posti a rischio si contano in centinaia di migliaia.
La riduzione delle tipologie di contratto da quasi 50 a 8 è una svolta, ma solo apparente. Non sfiora l’anima del dramma in cui sono costretti a vivere nell’insicurezza permanente milioni di giovani e lavoratori precari. Il praticantato resta infatti la base del sistema, e si tira dietro la precarietà come modello fondante e in prospettiva unico delle relazioni industriali.
D’altra parte, solo con la volontà di procedere a tappe forzate verso la precarizzazione del lavoro si spiega l’insistenza sulla restrizione o cancellazione dell’art.18. Null’altro infatti può giustificarla e il più bugiardo tra gli alibi è proprio quello che sbandierala necessità di dare lavoro ai giovani.
Manca in compenso, nel piano del governo, quel che dovrebbe esserci: una strategia capace di scommettere sulla modernità reale, dunque sulla produzione ad alta compatibilità ambientale, e quindi sull’innovazione e sulla ricerca.
Manca anche qualsiasi disponibilità al dialogo con quelle centinaia di migliaia di lavoratori che il 9 marzo hanno scioperato e manifestato a Roma e con i precari che si sono più volte mobilitati. Anche per questo è necessario e urgente che il Parlamento intervenga per correggere profondamente quella riforma. Perché quella parte fondamentale del Paese non può e non deve restare ignorata, inascoltata e isolata. Lo è già da troppo tempo.

mercoledì 14 marzo 2012

LA Lombardia UNA REGIONE ALLA SBARRA indagato un altro ex Assessore

Segni di preveggenza o voglia di chiarezza e  pulizia?

UNA NOSTRA PROPOSTA

Quando in un precedente post (segrate-al-centro-degli-affari-truccati.), facendo riferimento alle spese e ai finanziamenti "elettorali", ricevuti dalla fondazione facente capo all'ex vicepresidente Regionale Penati, certo non ci aspettavamo sviluppi cosi immediati e sopra tutto  ci riferivamo a tutt'altro dell'ambito locale.

Perchè se è vero che in ambito Nazionale e Regionale, alle ingenti spese sostenute dai partiti si può, sforzandosi,  trovare qualche scusa o giustificazione politica, oltre alla " truffa-affare" dei rimborsi elettorali, altrettanto non si può dire in ambito locale e comunale.

Per chi come noi la politica la fa con il cuore, con spirito di servizio, pur comprendendo e ritenendo normale l'umana  soddisfazione o  orgoglio personale e politico, nell'essere eletto Consigliere Comunale o Sindaco in un piccolo Comune , non riusciamo proprio a capire come si possano "investire" migliaia e migliaia di euro,  a volte centinaia di migliaia di euro, per fare il Consigliere, senza  certezza di essere eletto e "pagare" cosi l'orgoglio personale o politico.

Per quanto uno possa essere benestante, avere conti milionari nella Banca d'Italia, in Banca Intesa o nella piu piccola e sperduta Banca locale spendendo di suo, risulta a noi come ai più, incomprensibile e non giustificato come si possa mer mesi, coprare intere pagine di giornali, offrire suntuose cene a centinaia di persone, pagare stipendi a nutriti staff, o inviare a tutti lettere personali e decine di migliaia di corposi opuscoli su carta speciale e costosissima.

E' questa deviazione, che non ha nulla a che fare con lo spirito di servizio o con la passione politica, che poi porta alla "necessità", di dover in qualche modo sostenere le sempre più ingenti spese elettorali sia politiche che personali, che portano a scandali come quello di Cassano, Sesto e adesso Regionale.

A livello Nazionale, Regionale ma ancor più locale, crediamo sia ormai inprocrastinabile mettere un freno a questa stortura e deviazione, foriera di intrallazzi e corruzione sempre più per interesse personale che non  per "sostenere la politica" come succedeva nella prima repubblica.

Diventa per noi evidente, che bisogna mettere un freno ed un limite alle spese elettorali, sia partitiche che personali,  legandole al livello elettorale, al contesto territoriale e di aventi  diritto al voto, come risulta evidente la necessità di dover per legge obbligare anche nei piccoli comuni, alla certificazione e divulgazione delle spese sostenute.

In Attesa che una legge in tal senso venga emanata, crediamo che sia importante che in un comune come Segrate, che vanta una storia importante, apprezzata, riconosciuta e premiata, di innovatrice in campo politico e regolamentare, approvi un ordine del giorno che obbliga  i partiti ed tutti i candidati alla presentazione e divulgazione delle spese elettorali sostenute.

Alla luce degli scandali a tutti i livelli, sempre più frequenti sulle pagine  dei giornali, sarebbe un ottimo esempio che darebbe lustro alla nostra città e a tutti noi, che fin da ora venissero divulgati da tutti noi e dai nostri partiti, le spese sostenute nelle ultime elezioni comunali

Pino Di Marzo

Procopio Gregorio

Sinistra Ecologia e Libertà Secgrate 

Circ. Enrico Berelinguer

Indagato il consigliere regionale del Pdl Angelo Giammario

L'accusa e' di corruzione e finanziamento illecito ai partiti

14 marzo, 13:52
(ANSA) - MILANO, 14 MAR - Il vicepresidente della commissione ambiente della regione Lombardia Angelo Giammario (Pdl) e' indagato dalla procura di Milano per corruzione e finanziamento illecito dei partiti. Stamani i suoi uffici in Regione sono stati perquisiti dai carabinieri del Noe. L'inchiesta e' coordinata dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo ed e' stata affidata al pm Giordano Baggio. Eletto in regione nel 2005, e' stato anche sottosegretario lombardo ai rapporti con la citta' di Milano, inoltre fa parte del cda della Bocconi.(ANSA).

FINALMENTE SI E' DECISO,A GIORNI PRONTA L' ORDINANZA DI CHIUSURA DELLA LUCCHINI ARTONI!!!!

 Durante l' ultimo consiglio comunale,assente il Sindaco,ma la notizia non e' questa l'assessore Zanoli dopo tante discussioni,ha comunicato che a giorni sara' pronta l' ordinanza firmata dal Sindaco
sulla chiusura della Lucchini Artoni.Finalmente un dietrofront da parte di chi aveva sempre detto che la lucchini artoni era in regola,e non faceva male.Si e' arrivati a questo risultato non all'intervento dei politici che da tempo infischiandosene della salute dei cittadini temporeggiavano con parole e interventi inutili.Stavolta sono stati i stessi cittadini che denunciando il problema alla Magistratura,alla Finanza e facendoli intervenire.Con il blitz dello scorso febbraio,sequestrando un area dell' ex dogana dove di sera la stessa Lucchini Artoni,scaricava terra e materiale nocivo,derivanti dalle loro produzioni.Solo dopo questo blitz che tutti si sono eretti paladini della salute dei cittadini,o dicendo io lo sapevo ma certi problemi che riguardano i cittadini che vi hanno votato,si risolvono denunciandoli.Non con interrogazioni mozioni e quant'altro dopo che qualcuno lo aveva scritto e detto,ma non ascoltato gia' dal dicembre scorso,meno male che chi di dovere ci ha ascoltato e intervenendo ha fatto si che si arrivasse speriamo ad una conclusione positiva. SEL SEGRATE

martedì 13 marzo 2012

NOI PAGHIAMO,LORO SPRECANO!

Dopo 2 anni dalla sontuosa inaugurazione della caserma della polizia locale di Segrate,si scopre che i pannelli solari sono stati messi in funzione solo nello scorso novembre (questioni di contatore) per non parlare del poligono di tiro mai aperto,ancora inutilizzato.5 MILIONI di euro spesi,come al solito male.

DA SEGRATE IL CASO LUCCHINI SI ALLARGA

FRA  ROTONDE E  STRADE SPUNTANO LE OMBRE

per fortuna a segrate no! SI VIGILA

Leggendo però l'articolo riportato, quelle insistenti dicerie sui camion che da Santa Giulia arrivavano nell'ex dogana per scaricare terreno, non sembrani più tali

Inchiesta sugli appalti sospetti
per la manutenzione delle strade

I pm sono partiti da irregolarità a Segrate e sono arrivati fino agli affari di Milano
I politici: "Troppe aziende fanno cartello tra loro per aggiudicarsi i finanziamenti"

di DAVIDE CARLUCCI

C’è un'inchiesta della procura, che ha allargato il tiro da Segrate a Milano. E ci sono tre interrogazioni a Palazzo Marino, presentate dal presidente del Consiglio comunale, Basilio Rizzo, e dal presidente della commissione antimafia, David Gentili, che rischiano di creare un caso politico nella maggioranza. Oggetto: gli appalti milionari per la manutenzione strade. Un settore discusso, sul quale una sentenza del tribunale di Milano si è già espressa in termini molto duri: quella che a ottobre ha condannato 30 imprenditori che avevano fatto cartello e due funzionari del Comune che avevano chiuso un occhio. Un sistema di aggiudicazione degli appalti, in vigore fino al 2006, definito «un vero e proprio sopruso», al punto che il collegio, presieduto da Pietro Caccialanza, è arrivato a chiedersi «a cosa possa servire, con tanta e diffusa illegalità, fare ancora le gare».

Ora i pm Paola Pirotta e Grazia Pradella indagano sui reati ambientali commessi dalla Lucchini Artoni. Su loro input, a fine febbraio la guardia di finanza ha sequestrato un cantiere da 30mila metri quadrati a Segrate, in un terreno nel quale è prevista la nascita del più grande centro commerciale d’Europa: lì la Lucchini Artoni, secondo l’accusa, smaltiva rifiuti speciali pericolosi, in prevalenza fresato d’asfalto. In quell’occasione i finanzieri hanno acquisito documenti anche negli uffici del comune di Milano, per capire quali siano gli appalti gestiti da quest’azienda, al centro
già di altre inchieste giudiziarie, e in passato colpita da un’interdittiva chiesta dalla Direzione investigativa antimafia e poi ritirata dalla Prefettura dopo che l’azienda aveva dimostrato di aver troncato i rapporti con le imprese in odore di ‘ndrangheta alle quali subappaltava.

L’azienda — il cui patron, Giancarlo Bianchi, Ambrogino d’oro 2008, numerosi precedenti per violazione delle leggi urbanistiche e ambientali, è stato condannato in ottobre a quattro mesi, pena condonata, per aver fatto parte del 'cartello' — continua a ottenere cospicui finanziamenti da parte del Comune per i lavori che svolge. L’ultimo è di pochi giorni fa: 286mila euro come ultima rata d’acconto per un appalto per «interventi di manutenzione straordinaria su pavimentazioni in conglomerato bituminoso», bandito nel 2010 per un importo di 624mila euro, lievitato a 1.020mila euro con le integrazioni. Altre gare — per un importo iniziale di circa otto milioni — sono state vinte tra il 2010 e il 2011. Poi ci sono gli appalti concessi alla Edil Bianchi, impresa che fa capo alla stessa famiglia, al punto che una sentenza del Tar del 2003, confermata poi dal Consiglio di Stato, parla di «collegamento sostanziale» fra le due imprese. Il primo marzo alla Edil Bianchi è stato aggiudicato un appalto, con ribasso del 45,9 per cento, dall’importo iniziale di 5 milioni.

Mentre i pm cercano di ricostruire l’attività delle due società — coinvolte anche nell’inchiesta sui veleni di Santa Giulia — in Comune scatta l’allarme sul business dell’asfalto. Rizzo aveva già presentato a dicembre un’interrogazione, firmata anche dalla consigliera Anita Sonego, su un’altra azienda del settore, la Locatelli, coinvolta nell’inchiesta sulle mazzette al vice presidente del consiglio regionale Franco Nicoli Cristiani, del Pdl. Il timore è che anche sulle strade milanesi possa essere finito materiale tossico, come si sospetta sia accaduto in quell’indagine.

L’assessore ai lavori pubblici, Lucia Castellano, elenca i nove appalti assegnati all’impresa dal 1999 a oggi, ma assicura: «Gli appalti hanno riguardato lavorazioni sugli strati superficiali». E comunque, aggiunge, le verifiche ci sono già. Risposta che non piace a Rizzo — «È insufficiente» — che ripropone la questione per la Lucchini Artoni: «Quali controlli ci sono, da parte dell’amministrazione, per evitare che il “fresato” delle strade del nostro Comune, dopo un riciclo, torni nelle nostre strade come prodotto “nuovo” e naturalmente come tale pagato?».

Nel frattempo, anche Gentili chiede lumi all’Amsa su «appalti per sei lotti per il servizio neve dei prossimi tre anni» affidati alla Edil Bianchi e alla Lucchini Artoni. E cita, oltre ai cattivi precedenti — per esempio la condanna di Vincenzo Bianchi a un’ammenda da 22mila euro per la terra da scavo del cantiere GaribaldiRepubblica smaltita nel parco Sud — anche l’allarme lanciato dal pm Pirotta nel luglio del 2010, in commissione ecomafie, sui vecchi rapporti di subappalto tra le due imprese e alcuni padroncini calabresi. L’Amsa risponde: la certificazione antimafia è ok. Ma chiede chiarimenti per i nuovi casi giudiziari. «Non possiamo parlare, ci sono indagini in corso», fanno sapere dalla Lucchini Artoni. E l’assessore Castellano giura: «Decisioni non ne abbiamo ancora prese. Ma stiamo vigilando con la massima attenzione».
(13 marzo 2012)

lunedì 12 marzo 2012

NELL' HINTERLAND DEGLI AFFARI TRUCCATI

L'ARTICOLO DELLA REPUBBLICA ( in fondo riportato)
STIMOLA LA FANTASIA  I RICORDI E LE DICERIE

Fra i ricordi, vi è la concessione  della licenza commerciale al "mostro" di Segrate, in deroga  al piano regionale della grande distribuzione che non ne prevedeva, l'assessore competente regionale era Nicoli Cristiani.

Fra i sostenitori del "mostro" e dell'accordo di programma, ritroviamo nomi eccellenti dell'ex  Vice presidenza Regionale. Filippo Penati, che a quei tempi era Presidente della Provincia, le cronache giornalistiche riportano un finanziamento lecito alla fondazione a lui riconducibile  ( chissa viste le spese elettorali se fù l'unico? )

 E Davide Boni,  se la memoria non ci inganna era Assessore Regionale, Lo stesso Davide Boni che scoffensso' la Lega Segratese (apparentemente contraria al Mostro, difatti taglio la testa all'unico Assessore segratese che si spese molto contro il mostro, Zinni ) mentre l'Assessore Regionale Boni fu fra i piu grandi sostenitori del "mostro" ne tesse le lodi e lo sostenne apertamente.


Piero Colaprico
La Repubblica – del 9 marzo 2012 (pag. 15)

Nell’hinterland degli affari truccati

I sospetti sul cantiere Bre-Be-MI

C’è una questione cruciale da non tacere. In questa zona della metropoli che arriva fino a Segrate approderà la nuova BreBeMi, l’autostrada nuova tra Milano e Brescia. Forse qualcuno ricorderà Piero Di Caterina, della Caronte, come l’accusatore principale di Filippo Penati, ds. Ma Di Caterina aveva raccontato anche di una mazzetta al sindaco di Segrate, Adriano Alessandrini, pdl. 40mila euro in un cesto d’alta gastronomia, tra caviale e champagne. Reale o inventato che sia quel “contributo”, chi oggi va in giro per le sette frazioni di Segrate sente parlare soprattutto di “terreni” che cambiano destinazione d’uso. Che da agricoli diventano edificabili. E andando in giro tra la statale Rivoltana e la Paullese, gli operai dei cantieri confermano che fervono iniziative per i nascenti centri commerciali, quelli che il bresciano Franco Nicoli Cristiani, arrestato per una mazzetta consegnata nel ristorante Da Berti, auspicava. Qui si capisce meglio perché i magistrati parlino di un sistema PdL-Lega.

Piero Colaprico
La Repubblica – del 9 marzo 2012 (pag. 15)

sabato 10 marzo 2012

CASO T-RED SI ALLUNGA LA LISTA DEI MULTATI CHE SI COSTITUIRANNO PARTE CIVILE:CHI NON LO AVESSE ANCORA FATTO POTRA' FARLO ENTRO IL 2 APRILE

ASSEMBLEA PER COSTITUIRSI COME PARTE CIVILE CONTRO I T-RED I FAMIGERATI VAMPIRI ROSSI

Segrate, 10 marzo 2012 - Caso T-Red, pronte nuove richieste di costituzione di parte civile.
C'è tempo infatti «fino alla prima udienza, prevista per il 2 aprile - ricorda l'avvocato Maria Francesca Fuso, che segue i multati segratesi -, per chiedere giustizia». Imputati, il sindaco di Segrate Adriano Alessandrini, il comandante della Polizia Lorenzo Giona e il suo vice Dario Zanchetta, con l'accusa di abuso d'ufficio e, per gli ultimi due, anche di turbativa d'asta per aver «truccato», stando alle parole del pm Alfredo Robledo, i semafori sulla Cassanese al fine di fare cassa.
Giovedì 15 marzo, allora, l'avvocato segratese sarà a disposizione dei cittadini che vogliono unirsi alla battaglia legale. L'appuntamento è a Segrate, in via Morandi 34, dalle 14.30 in avanti, a casa dell'ex comandante della polizia locale Franco Fabietti, che per primo ha denunciato le irregolarità dei semafori. Già una cinquantina gli appuntamenti fissati, per partecipare è necessario portare copia dei verbali, dei pagamenti e di eventuali ricorsi e del documento d'identità. Per informazioni telefonare a Fabietti al 347-9790171.

venerdì 9 marzo 2012

LETTERA AL SINDACO




 
SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA’
             SEGRATE
    Circolo Enrico Berlinguer

                                                               

LETTERA APERTA AL SINDACO

Spettabile Sindaco,
Apprezziamo la sua, come la nostra, disponibilità al dialogo e al confronto costruttivo, al fine di trovare soluzioni e dare risposte, alle enormi problematiche che investiranno la nostra Città e i suoi cittadini nei mesi a venire.
Ci consenta una piccola premessa, per poi tornare subito ad affrontare i problemi che ci aspettano, Lei sa benissimo che noi eravamo contrari alla BreBeMi credendo in un altro sviluppo della mobilità, bisogna essere però realisti, la BrebeMi è ormai una realtà e come forza politica dobbiamo affrontare le soluzioni e le conseguenze che un opera di tale importanza si porta in dote.

Come già esprimevamo nel nostro comunicato inviatole ad ottobre 2011 ( che le rialleghiamo) siamo tutti preoccupati come Lei,  dei gravi disagi, delle possibili conseguenze e delle probabili ripercussioni, che l'apertura nei prossimi mesi sul nostro territorio dei cantieri della BreBeMi si porterà dietro.

Siamo convinti e siamo certi che converrà anche Lei, che solo con  un impegno comune nel trovare soluzioni, proposte e nel chiedere interventi,  potremo sopperire ai gravissimi disagi viabilistici e non, che ci troveremo tutti ad affrontare.
Proprio con questa consapevolezza le proponevamo di iniziare a discutere un progetto di viabilità alternativa, da presentare poi ai cittadini, per non farli trovare impreparati ad affrontare gli  enormi disagi che ci attendono.

Consci che gli enormi problemi non saranno limitati alla solo viabilità, le  riconfermiamo l'invito e la nostra disponibilità costruttiva ad affrontare,  fin da ora, le certe problematiche e conseguenze a cui andranno in contro le attività commerciali e industriali, poste a ridosso della Cassanese, della Rivoltana o di Novegro.

Le problematiche ambientali dovute alle polveri sollevate dai cantieri, ai fumi dei camion o delle macchine in perenne colonna, alla necessità di prevedere delle corsie libere per i mezzi di soccorso, la necessità di implementare il trasporto pubblico usando sempre le corsie libere e a tantissime altre problematiche troppo lunghe qui da elencare, che l'apertura di più cantieri contemporaneamente certamente causeranno.

Ma vi è un problema enorme che tedia Lei, l'Amministrazione e siamo certi tutte le forze politiche, che rischia con l'arrivo della BreBeMi di influenzare negativamente per anni, la vivibilità della nostra Città e dei nostri cittadini.
Ci riferiamo al ritardo della viabilità speciale, senza la quale la BreBeMi rischia di dare a Segrate il colpo mortale e definitivo, condannandola per sempre a diventare invivibile.

Sulla soluzione di  questo enorme problema, per arrivare al completamento della viabilità speciale ancor prima che la BreBeMi entri in funzione, siamo ancor più convinti che sia necessario e ineludibile, uno sforzo comune, collettivo e congiunto di tutte le forze politiche.

Anticipandole già la nostra adesione e disponibilità, le proponiamo di approntare insieme un documento, controfirmato dall'Amministrazione e da tutti i partiti che lo riterranno opportuno,  da inviare a tutte le autorità competenti, chiedendo con forza e decisione, che questo grave problema venga affrontato e risolto definitivamente per il bene di Segrate e di tutto l'Hinterland.

Distinti saluti

Sel Segrate
Procopio Gregorio   

La Lettera DI OTTOBRE

   COMUNICATO STAMPA         
18\ottobre ’11


Sinistra Ecologia e Libertà, esprime preoccupazione per le problematiche ancora aperte in città, connesse alla realizzazione dell’autostrada denominata BreBeMi e cadute inspiegabilmente nel dimenticatoio.

I lavori sulla Rivoltana e sulla Cassanese sono ormai iniziati senza che alle gravi ripercussioni siano state date soluzioni e risposte definitive, che sia stato approntato un piano che mitighi i disagi in fase di cantierizzazione dei lavori.

La non costruzione del secondo tratto della viabilità speciale, i gravi ritardi nell’ultimazione del primo tratto, porterà la Cassanese (riempita di rotonde) al collasso e all’intasamento dell’intero tratto che attraversa e taglia Segrate.
Pensiamo che sia gravissimo che non sia stato ancora approntato e reso pubblico un piano alternativo del traffico in fase di cantierizzazione, un piano che tenti di sopperire agli enormi disagi e certi intasamenti che tiederanno la città e i cittadini.

Sconcertante e ancor più preoccupante il silenzio attorno alla problematica più volte evidenziata del quartiere Tregarezzo, dove i cittadini, nonostante le promesse e le continue assicurazioni non hanno ricevuto risposte definitive e certe.
Sconcertante è il silenzio e l’abbandono in cui sono stati lasciasti quei cittadini e il quartiere, da tutte le forze politiche e dall’Amministrazione, che prima delle elezioni si prodigavano nel cercare e assicurare soluzioni.

L’inizio dei lavori sulla Rivoltana, rende urgente e improcrastinabile una soluzione certa e definitiva, che non abbandoni il quartiere alle gravi conseguenze da tutti più volte evidenziate, che non lasci i cittadini soli a subire i danni della situazione in cui si trovano e in cui si troveranno ancor di più.

Che la decisione e la soluzione sia trovata, nella promessa di delocalizzazione o nel ventilato spostamento del sedime stradale alle spalle del quartiere, ormai non è più procrastinabile, lo stato di avanzamento dei lavori impone che una decisione sia immediatamente presa e urgentemente attuata.

Sinistra Ecologia e Libertà chiede all’Amministrazione e a tutte le forze politiche presenti in Consiglio Comunale, di affrontare tutti insieme  e con spirito risolutore, la gravissima situazione nell’interesse dei cittadini.

Di essere tutti insieme fautori di una soluzione immediata, che non lasci più solo, dimenticato e abbandonato a se stesso un pezzo della nostra città.
Una parte della nostra comunità verso cui tutti noi, abbiamo il dovere sociale, morale e politico di dare risposte e condivise soluzioni.

Sinistra Ecologia e Libertà Segrate
 selsegrate@gmail.com