giovedì 29 dicembre 2011

LA LUCCHINI SPOSTA I RIFIUTI PERICOLOSI, SI MA DOVE?

 CHE L'AMMINISTRAZIONE CHIARISCA E RASSICURI

DOPO TANTO INSISTERE E DENUNCIARE, LA LUCCHINI ARTONI HA DOVUTO AMMETTERE LE NOSTRE RAGIONI E I SUOI ""ABUSI""

LA MONTAGNA DI RIFIUTI BITUMOSI E SCARTI DI LAVORAZIONE, ACCATASTATI IN MODO INSICURO (PER NON DIRE ILLEGALE) SU UN TERRENO AGRICOLO FINALMENTE VIENE RIMOSSO.
DA QUALCHE GIORNO ASSISTIMAMO AD UN ANDI RIVIENI DI CAMION CARICHI DEL MATERIARE PERICOLOSO INCRIMINATO, DAL DEPOSITO DELLA LUCCHINI VERSO VIA REDECESIO, PER POI SUBITO TORNARE ALLA LUCCHINI
DOVE SCARICANO IL MATERIALE PERICOLOSO?
NELL'AREA EX DOGANA? NELLA VIABILITA' SPECIALE? IN QUALCHE BUCO ADIACENTE LE CASE?
DOMANDE CHE NECESSITANO DI RISPOSTE  CERTE E RASSICURATRICI DA PARTE DELLE AUTORITA? COMPETENTI.

NON VORREMMO RITROVARCI AD AVER LIBERATO DAL PERICOLO UNA ZONA PER INQUINARNE UN ALTRA.
NON VOGLIAMO RIPERCORRERE LA TRISTE STORIA CHE HA PORTATO AL SEQUESTRO DI ALCUNI CANTIERI DELLA BREBEMI CON L'ARRESTO DEL VICE PRESIDENTE DELLA REGIONE LOMBARDIA NICCOLI CRISTIANI (PDL)

NON VORREMMO RITROVARCI NELLA STESSA SITUAZIONE DEL VICINO POLO CHIMICO DI PIOLTELLO, CHE SEMBRA ABBIA INQUINATO MEZZA EUROPA E PORTATO ANCHE QUI AD ARRESTI ECCELLENTI.

NOI VORREMMO SAPERE E COME CITTADINI NE ABBIAMO DIRITTO, DOVE VENGONO STOCCATI QUEI RIFIUTI, AL SICURO O SOTTO LO ZERBINO DI UN VICINO CANTIERE?

lunedì 19 dicembre 2011

SANTA MONICA UN VERO AFFARE AREE ACQUISTATE A PREZZI GONFIATI



Inchiesta Vegagest, le conclusioni del pm:
l’ex vertice Carife finanziava operazioni immobiliari a prezzi non giustificati

C’è un’osservazione del pm, nell’atto di fine indagine sul caso Vegagest, che - oggi - in tempi di stretta creditizia lascerebbe senza parole artigiani e industriali che annaspano alla ricerca di ossigeno finanziario.
Vegagest Sgr, società di gestione del risparmio costituita nel 2006 e partecipata da Carife, che deteneva la quota più alta del pacchetto di maggioranza (30.52%), aveva creato attraverso la controllata Vegagest immobiliare due fondi legati a due imponenti progetti immobiliari: Santa Monica, a Segrate, e MiLuce, a Milano.
 I fondi erano rispettivamente Aster, per Santa Monica, e Calatrava per MiLuce. Proprio sul sostegno offerto da Carife all’operazione Santa Monica si sofferma il pm milanese Gaetano Ruta, che ne evidenzia il «profilo critico».
A fronte di richieste che prospettavano un’esposizione massima da parte dell’istituto ferrarese pari a 163 milioni, i soggetti interessati ad ottenere il credito avevano infuso risorse esigue, con un rapporto di 1 a 14.
Il progetto era finanziato quasi completamente con fondi Carife - ribadisce l’accusa - la quale aveva costituito il fondo Aster, aveva fornito ai fratelli Siano, ai fratelli Magnoni e al gruppo Bordigoni le risorse necessarie per acquisire le loro stesse quote in Aster oltre al denaro (97.5 milioni più 19.5 di iva) per comprare l’area ex Cascina Boffalora.
 Quest’ultima era stata acquistata quattro anni prima dal gruppo Commerfin (che possedeva quote anche in Aster, dove affiancava Carife) a 12 milioni ma fu rivenduta ad Aster per 117. Una rivalutazione sorprendente che non avrebbe potuto essere effettuata per legge, tenendo conto dei vincoli normativi e dell’imponenza del progetto, è la convinzione del pm. Gennaro Murolo - l’ex direttore Carife indagato per truffa assieme all’ex presidente Carife Alfredo Santini, all’ex vicedirettore Carife Giorgio Tomasi, ai fratelli Siano, ai fratelli Magnoni, al responsabile del gruppo Bordigoni e ad altri due esponenti di Commerfin (gruppo Siano) - era l’uomo “ponte” che collegava Carife con Vegagest Sgr, di cui era vicepresidente.
Un incarico che avrebbe dovuto gestire nell’interesse di Carife, ma che - secondo l’accusa - fu amministrato in danno di essa.
In pratica Carife aveva immesso partecipazioni proprie in Aster ma anche credito, sostenendo - hanno calcolato gli inquirenti - l’89% delle fonti di finanziamento del progetto immobiliare, senza che fossero state evidenziate azioni che garantissero una concreta copertura del rischio bancario.
Quando il progetto si arenò, per la banca la situazione si fece critica e Murolo uscì dall’istituto. Nel 2010 sono stati contabilizzati incagli per alcune decine di milioni in Aster e Calatrava, fondo quest’ultimo creato per lanciare il progetto MiLuce. La storia è simile a quella di Aster: i fratelli Siano erano quotisti di Calatrava ma anche venditori dell’area che avrebbe dovuto ospitare il nuovo insediamento immobiliare.
 L’avevano acquistata, osserva il pm, a 14 milioni nel 2004 e rivenduta 2 anni dopo a Calatrava per 48, una rivalutazione - ribadisce l’accusa - ingiustificata.
A tal punto che, si precisa nell’atto di fine indagine, dalla società venditrice quella stessa area era iscritta a bilancio per un valore non superiore ai 20 milioni.
C’è da ricordare che dopo la metà del decennio scorso il mercato immobiliare iniziò la sua brusca discesa. Un fattore che mise in difficoltà il mondo del credito e le imprese di costruzione.
Resta da capire quanto i vertici di Carife fossero consapevoli del rischio finanziario di quelle operazioni. Sia Murolo che Santini hanno spiegato che quei finanziamenti furono avallati da loro e dal cda della banca nella convinzione che si trattasse di operazioni corrette, comunque eseguite nell’interesse dell’azienda di credito.
 Per la fine dell’inchiesta ora manca l’ultimo passo: l’acquisizione delle testimonianze offerte volontariamente dagli indagati. Santini intende esporre al magistrato la sua posizione. A gennaio il pm deciderà se richiedere, e per chi, il rinvio a giudizio.

SEGRATE- MILANO- PIOLTELLO- SANTA MONICA, SANTA GIULIA, PARCO DELLE CASCINE


IL FILO ROSSO DEL MALAFFARE CONTRO L’INTERESSE PUBBLICO
Il filo rosso del malaffare urbanistico è ormai chiaro. Le inchieste della magistratura milanese e di Monza rappresentano le emergenze giudiziarie di un sistema.
 I collegamenti tra queste emergenze, che oggi appaiono come oscurati a chi osserva solo con lo sguardo giudiziario, sono considerazioni logiche, di una logica stringente, prima ancora che politiche.
Bisogna solo far mente locali ai nomi che ricorrono nelle inchieste e qualche elementare ragionamento su scelte urbanistiche del tutto illogiche, di cui sarebbe fatica vana cercare di individuare l’interesse pubblico.
Qualche piccolo salto logico, in politica, bisogna pur farlo, altrimenti non resta che affidarsi ai processi di terzo grado.
Questo mi spinse nel febbraio 2009 a denunciare alla magistratura quanto era si poteva intuire nell’affare Santa Monica: l’assurdità di un fondo immobiliare “famigliare”, l’incredibile valorizzazione delle quote, triplicate nel giro di un anno, il coinvolgimento di una finanziaria che contemporaneamente giocava con Grossi la partita della Sadi, la società delle bonifiche, un investimento societario che, guarda caso, era esattamente pari ai fondi neri risultanti dalle sovrafatturazioni di Santa Giulia, ecc.
Oggi sappiamo che la banca che finanziò l’operazione, la Cassa di Risparmio di Ferrara (ci si potrebbe domandare che c’entra Ferrara…), è stata commissariata, ha messo a rischio il risparmi dei clienti, è quasi fallita.
Sappiamo anche che gli alti funzionari che favorirono l’operazione sono tutti indagati, anche se proclamano di aver fatto tutto nell’interesse della banca (se fosse vero ci sarebbe una ragione in più per stargli alla larga, visto come è andata a finire).
Stiamo assistendo quasi increduli all’emergere di una vera e propria associazione a delinquere facente capo al San Raffaele, di cui pure si debbono riconoscere i meriti scientifici.
Abbiamo letto delle intercettazioni riguardanti il direttore lavori, titolare di una importante società di ingegneria, che promette a don Verzé di provocare un incendio al quadro elettrico di un impianto sportivo, il cui titolare si rifiuta di cedere i terreni.
 Per la cronaca don Verzé gli raccomanda di stare attento ai bambini dell’asilo e soprattutto ai cavalli, che appartengono all’ospedale.
 Questo signore, l’ingegner Roma, è anche il titolare della progettazione e direzione lavori di Santa Monica, mallevato dai Siano per quanto riguarda la mancata impermeabilizzazione degli edifici costruiti in piena falda.
Da costoro l’ingegner Roma, questo il suo nome, titolare della Polis Enginnering, avanza milioni di euro, mica bruscolini, che non sarà facile farsi pagare, visto il fallimento dell’operazione. Ciò non ostante l’ingegner Roma e i Siano rescindono consensualmente il contratto.
in questo ginepraio (nemmeno troppo difficile da districare) si inserisce di buon grado l’amministrazione di Pioltello. I Siano hanno bisogno di soldi freschi per pagare i debiti con la Cassa di Risparmio di Ferrara (è probabile che non siano gli unici): per questo vengono buoni i terreni nel parco delle cascine. il piano regolatore vigente però non basta, ci vuole dell’altro.
Ci vuole una variante. Parlano di farci lo stadio dell’Inter (hanno chiesto a Moratti?), poi assicurano che ci faranno l’Università (hanno chiesto al Rettore?). Va beh, il tempo stringe, mettiamoci le case e non parliamone più! Che importa se c’è la bolla immobiliare e le nuove urbanizzazioni stanno deprimendo l’economia.
Nel frattempo ha preso avvio la realizzazione del progetto nella vecchia Esselunga. Accuratamente smontato il progetto della precedente amministrazione si parte daccapo. Chi progetta e realizza? Ovviamente l’ingegner Roma e la Polis engineering. Può essere un caso?
In relazione all’inchiesta Penati i magistrato parlano ormai di una vera e propria associazione a delinquere. Caso Falck e parco delle cascine:  i mediatori sono gli stessi. Ma questa è un’altra storia. O meglio un altro capitolo della stessa storia.

giovedì 15 dicembre 2011

NEL PGT NON C'E' TRACCIA DELLA QUESTIONE LAVORO!


«Rischiamo di trasformarci in una città dormitorio, piena di pendolari». «Sono cresciuto nel Pci, l’adesione a Sel è quasi naturale». «La sezione locale sarà dedicata a Enrico Berlinguer». «Stimo molto l’assessore Pedroni; pollice verso, invece, per Arseni e Zanoli»
POLITICA (Segrate) - Da sempre impegnato nella cosiddetta società civile, recentemente è stato anche candidato sindaco di Pioltello per  la lista civica Territorio e Società. Lui è Gregorio Procopio, una vita come commerciante a San Felice, residente a Liscate, ma, come dice lui stesso, «segratese dalle cinque del mattino fino alla fine del consiglio comunale». Insieme a Giuseppe Di Marzo ha dato vita a Sinistra Ecologia e Libertà proprio a Segrate. E allora conosciamolo meglio.
Come mai la scelta di aderire a Sel?
«Fin da giovane la mia storia politica si è svolta a sinistra. Sono cresciuto nel Pci dove peraltro ero iscritto. Era naturale che la mia scelta di ritornare attivo in un partito ricadesse su Sel. Anche perché condivido in pieno le posizioni e le idee di Nichi Vendola».
E quando nasce questa adesione?
«Il progetto va avanti da qualche tempo, ha una maturazione lunga già ai tempi della campagna elettorale per Pisapia dove ho fatto parte, insieme a Pino Di Marzo, delle cosiddette Fabbriche di Nichi che non sono nel senso stretto Sel, ma portano avanti gli stessi ideali».
Ha già avuto contatti con i vertici del partito?
«Ho avuto modo di conoscere i referenti di zona e provinciali. L’investitura vera e propria per costruire un circolo di Sel a Segrate nasce proprio alla festa provinciale che si è tenuta tre mesi fa a Sesto San Giovanni. In attesa che venga costruito, il nostro referente attuale è Wanda Buzzella che gestisce il circolo di Peschiera Borromeo».
E quando nascerà quello segratese?
«Non abbiamo tutta questa fretta. Ci sono norme precise all’interno dello statuto di Sinistra Ecologia e Libertà che vanno rispettate. Quando saremo un numero sufficientemente congruo, potremo indire un congresso, votare il segretario e dare finalmente vita al circolo, che peraltro abbiamo già in mente come chiamare».
E si può anticipare?
«Abbiamo intenzione di dedicarlo a Enrico Berlinguer».
Ma attualmente a Segrate siete già autorizzati ad essere la voce ufficiale del partito?
«In attesa della nomina di un segretario, io e Pino Di Marzo siamo autorizzati a parlare a Segrate per conto di Sel. Anche se abbiamo dei referenti su cui ci appoggiamo e con i quali ci confrontiamo. Il bello di questo movimento è proprio il fatto che si lavora sulla partecipazione e sulla condivisione con gli altri circoli della zona, in particolare con quelli di Peschiera, della Martesana e di Sesto».
A Segrate quanti hanno aderito a questo progetto?
«Per il momento siamo in sette, molti però sono già quelli iscritti al circolo della Martesana che dovrebbero passare con noi».
La sua recente esperienza a candidato sindaco di Pioltello quanto la sta aiutando in questa nuova avventura?
«Ogni esperienza la reputo formativa e porta un tassello in più nella mia crescita politica. Quella di candidato sindaco è stata bellissima ed è perfettamente in linea con il mio percorso politico che punta ad una visione più aperta al territorio. Non mi voglio solo fermare a Segrate, ma certe problematiche devono leggersi anche in rapporto ai Comuni limitrofi. Ad esempio, il futuro centro commerciale è innegabile che andrà a influire anche su chi confina con noi e non si può non ragionare in ottica più ampia. Se vogliamo, anche Segrate Domani, che raggruppava più comitati cittadini, nasceva proprio in quest’ottica: contribuire a scambiarsi informazioni tra i quartieri per essere presenti in tutto il territorio».
Quindi si rende conto che ora non potrà più pensare solo a San Felice?
«Il vostro giornale può fare da memoria storica e andare a rivedere le numerose lettere che vi ho scritto. Sapete bene che tranne il periodo iniziale, con la nascita del comitato che diceva no al centro commerciale, ho affrontato problematiche legate anche al resto della città, come la viabilità di Lavanderie, i parcheggi di Milano due e le rotte aeree di Redecesio. Come Sel questa visione sarà ancora più ampia, statene certi».
Cosa risponde a chi dice: Procopio e Di Marzo si nascondevano dietro le liste civiche, ma in realtà erano già schierati?
«Ognuno di noi ha un percorso preciso e idee politiche personali. Per quanto mi riguarda, posso però assicurare che all’interno del comitato Segrate Felice c’erano anche simpatizzanti della Lega ed ex democristiani. Quando poi si parla di alcune tematiche ben definitive è chiaro che le posizioni prese dai partiti di destra e sinistra ti portano inevitabilmente a schierarti. Ma le liste civiche a cui ho aderito non sono mai state pilotate da qualcuno e non avevano partiti nascosti che tiravano le fila».
Avete depositato osservazioni sul Pgt a nome di Sel?
«No, nessuna osservazione depositata».
Come mai?
«Semplicemente perché quando abbiamo creato Sel a Segrate non si potevano più depositare osservazioni. A livello personale però ho sollevato più volte l’attenzione su aspetti negativi importanti di questo Pgt che presto approveranno e ci imporranno».
Cosa non la convince in particolare del Pgt?
«Qualcosa che tutti, anche i partiti tradizionali, a mio avviso hanno sottovalutato. Si è posto molto l’accento sul disastro ambientale e sulla distruzione del territorio, ma nessuno ha parlato della totale assenza della questione lavoro. Il sindaco Alessandrini punta ad una città con 50mila abitanti, ma se a questi non diamo lavoro rischiamo di trasformarci in una città dormitorio, piena di pendolari. A mio giudizio manca completamente uno sviluppo delle aree produttive ad alta tecnologia».
Sul Golfo agricolo, invece, come vi muoverete?
«Su questo tema, già la scorsa primavera, con le Fabbriche di Nichi, ne avevamo parlato con Boeri perché è un tema che non riguarda solo Segrate e che può inserirsi anche in prospettiva Expo 2015. Di certo siamo contrari alla cementificazione, ma siamo consapevoli che non possiamo neppure salvarlo mantenendolo solo ad agricolo. Ci vuole un progetto che consenta alla proprietà di non perderci. Ed ecco che, magari collegandoci con l’Expo diffuso, si potrebbe ipotizzare una soluzione alimentare. Esiste un pool di architetti al politecnico che sta studiando proprio queste possibilità».
Pur non essendo rappresentati in consiglio comunale, avete già stabilito contatti con le altre forze di minoranza?
«Proprio quindici giorni fa siamo stati invitati ad un incontro dove ha partecipato tutta la minoranza. Con il Pd inoltre abbiamo già iniziato ad avere scambi di idee e abbiamo proposto alcune forme di collaborazione».
Mi dà un giudizio sul sindaco Adriano Alessandrini?
«È un ottimo city manager, un perfetto amministratore delegato. Questo ruolo lo ricopre bene. Sa vendere la sua immagine e le sue proposte nel migliore dei modi. A livello politico, invece, il mio giudizio è negativo per come si rapporta con il consiglio comunale e con le forze politiche presenti. Ha una visione di Segrate che punta ad un ritorno di immagine nel breve periodo. Sono soluzioni, le sue, che portano certamente benefici elettorali che però noi segratesi pagheremo nel medio-lungo termine. E penso ai nostri figli e nipoti».
C’è nella maggioranza un consigliere o un assessore che, invece, stima?
«Pur non conoscendolo di persona, credo che il lavoro dell’assessore Pedroni sia eccellente. Anche il suo modo di rapportarsi con gli altri direi che è serio e stimabile».
Chi invece non la convince per nulla?
«Dire che sono due. Il primo, per una totale mancanza di progettualità, è l’assessore al Commercio Lorenzo Arseni. Il secondo, nonostante le enormi capacità e professionalità, è l’assessore al Territorio Angelo Zanoli per lo stesso motivo per cui ho prima criticato il sindaco. Ha una visione dello sviluppo della città lontana anni luce da noi».
Come Sel quali sono gli obiettivi immediati che vi ponete?
«Innanzitutto crescere come numero. E poi lavoreremo per creare fin da subito le condizioni per un centrosinistra unito. Ci vuole cooperazione e collaborazione per raggiungere una visione a lungo termine della città. Ma il nostro obiettivo è anche quello di coinvolgere le associazioni laiche e cattoliche e il mondo del volontariato per costruire un programma di governo vincente alle prossime elezioni».
A livello nazionale, invece, che idea si è fatto del governo Monti e del pacchetto varato?
«Era necessario intervenire seriamente per affrontare una crisi regalataci da 15 anni di malgoverno, ma credo che l’approccio sia stato sbagliato. Non vedo equità. Ci vuole un’azione forte per tagliare i costi della casta. Inoltre non vedo un forte impegno per la lotta all’evasione fiscale e una patrimoniale che faccia pagare chi non l’ha mai fatto».
Roberto Pegorini

martedì 13 dicembre 2011

SEGRATE E LA LOTTA ALLA MAFIA, TUTTO A CORRENTE ALTERNATA

 LOTTA ALLA MAFIA, FRA EVENTI "PROMOZIONALI" E RIFIUTO DI ATTI CONCRETI (INGROIA INAUGURERA' A SEGRATE LA VIA 'FALCONE E BORSELLINO')

CARA LEGA ALMENO TU RIPENSACI!

l'aver bocciato da parte della maggioranza, la mozione che prevedeva l'adesione del comune all'associazione avviso pubblico, è quanto di più assurdo e incoerente che ci si potesse aspettare da questa Amministrazione e in particolare dalla Lega.

Assurde sono le motivazioni sostenute per questa bocciatura, quando si afferma che il nostro Comune, è gia ben attrezzato per prevenire e arginare e combattere questa battaglia e che si rischierebbe di deresponsabilizzare i dipendenti pubblici, ( un affermazione oltremodo offensiva verso i dipendenti pubblici)

Incoerente quando si sostiene che molto e in modo sufficiente è stato approntato, per mettere nelle migliori condizioni i dipendenti comunali ad affrontare questo enorme cancro e ancor di più è stato fatto a livello nazionale.

Proprio a livello nazionale, fù lo stesso Ministro Maroni a sostenere che questa battaglia và sostenuta e combattuta con tutti i mezzi disponibili e sopratutto non è possibile combaterla da soli.

Che nonostante il grande impegno da lui profuso e i notevoli risultati ottenuti, la mafia è sempre più attiva e pericolosa, per le infiltrazioni e le connivenze nel sistema produttivo e politico del centro nord.

Preoccupazione condivisibile quella di Maroni e conformata sempre più, dagli ultuimi avvenimenti che riguardano le infiltrazioni mafiose, in alcune Amministrazioni  e territori non molto lontane da noi.

Una delle più grandi operazioni anti mafia, hanno visto coinvolti molti eponenti residenti nei Comuni a noi confinanti, la stessa Segrate non è stata immune dall'essere toccata dagli investimenti affaristico mafiosi, con lo stesso Ministro Maroni che ha presenziato alla consegna al comune di un bene alla mafia confiscato.

Le ultime conferme sull'infiltrazioni mafiose nelle grande opere e nella movimentazione terra, non possono certo tranqullizzarci o consentireci  di abbassare la guardia, di sentirci al riparo con quanto già fatto e messo in opera per pura e semplice volonta e buoni propositi.

Segrate, nei prossimi anni verrà notevolmente coinvolta da cantieri enormi, sia per grande infrastrutture private che pubbliche legate alla brebemi o all'expo, certo non basterà la buona volontà, i mezzi, le competenze o la buona volontà degli ottimi dipendenti comunali.

Ora non capiamo perchè, la maggioranza e la lega, abbiano bocciato la proposta di adesione del nostro Comune all'associazione Avviso pubblico, che ha come obbiettivo principe la formazione e l'aggiornamento dei dipendenti pubblici contro le infiltrazioni mafiose

Proprio per coerenza con quanto da Maroni fatto e sollecitato, alle disposizioni ferme e propositive della lega espresse dal suo uomo di governo, che auspichiamo che la maggioranza e sopratutto la lega stessa ripensino alla loro posizione, Riproponendo egli stessa la proposta di adesione a servizio pubblico  

INGROIA INAUGURERA' A SEGRATE LA VIA 'FALCONE E BORSELLINO'

  Il procuratore aggiunto della Procura distrettuale antimafia di Palermo, Antonio Ingroia, venerdi' 16 dicembre, alle 15,30, sara' a Segrate (Milano), per inaugurare la via 'Falcone e Borsellino'. Per motivi di sicurezza, la cerimonia con la scopertura del cartello della via si svolgera' nella sala consiliare del Comune, in via 'I Maggio'. Sara' piu' agevole anche per il procuratore intrattenersi con il pubblico, parlare delle figure di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, uccisi rispettivamente il 23 maggio e il 19 luglio 1992, ma anche della propria attivita' di magistrato antimafia. ''La partecipazione del dottor Ingroia all'evento ci onora - ha dichiarato il sindaco di Segrate, Adriano Alessandrini - e arricchisce ulteriormente di significato l'omaggio che l'amministrazione comunale intende rivolgere, insieme alla cittadinanza, alla memoria di due straordinari eroi di giustizia e a tutti gli uomini impegnati ogni giorno a combattere, con ogni energia e anche a rischio della propria vita, la criminalita' organizzata''

CRIMINALITA' ORGANIZZATA? NON E' MEGLIO CHIAMARLA MAFIA!

lunedì 12 dicembre 2011

CRISI- QUANDO LA VOSTRA ARROGANZA DIVENTA LA MIA FORZA

CRISI E LAVORO  
DIGNITA' E FORZA
DI CHI HA SEMPRE PAGATO E ANCORA PAGA


Ci avete trovati e senza chiedervi nemmeno chi fossimo e quale fosse la nostra storia lavorativa ci avete derisi,umiliati,privati delle nostre professionalità mettendole in dubbio,togliendoci la possibilità di eprimere il nostro valore reale e non quello che immaginavate voi.
Ci avete sottovalutati e credendo di avere la verità in tasca avete creato il vuoto intorno alle nostre idee bruciandole sul nascere.

Non vi siete mai chiesti chi fossimo davvero,quanto abbiamo dato al lavoro ed anche alle persone con cui abbiamo interagito.
Avete continuato e continuate a ridere del nostro bisogno di non credere che questa partita si concluda qui,non avete mai pensato a quanto ci sia costato metterci a nudo,cercare di portare le nostre iniziative alla luce del sole,non avete mai capito (o non avete voluto capire) cosa volesse dire per noi riservare il poco tempo in nostro possesso alle famiglie con le loro problematiche,ai figli che ci attendevano a casa,alla nostra vita privata,ai lavori di casa da svolgere perchè non abbiamo colf che lavorano per noi.

Ci siamo sentiti osservati,scandagliati,giudicati,derisi,ci siamo sentiti piccoli difronte ad una moltitudine di sguardi che non vedono ma si limitano a guardare ma abbiamo continuato a percorrere la strada della chiarezza ,della non arrendevolezza,della libertà delle proprie idee che non sembra ma udite udite:hanno un grande valore perchè sono rimaste li,sono sempre le stesse,non hanno ceduto a ricatti di nessun tipo e anche se so di dare un dispiacere dico che continuarenno a viaggiare a testa alta .

Quello che non uccide fortifica ed è vero quello che non avete messo in conto è stato proprio questo:il fatto che il nostro silenzio non era e non è in vendita e continua a urlare tutta la nostra rabbia,continua e continuerà perchè a qualcuno prima o poi dovrà pur importare la verità.

Non tutte le persone sono disposte a cedere e non tutte le persone sono corrutibili soprattutto quando si tratta di dignità toccata e messa in discussione,quando si tratta di vedere la propria identità voler essere negata da chi a stento ricorda il tuo nome e cognome,e quando lo ricorda è solo perchè lo associa alla tua ribellione,al fatto che hai dato e dai fastidio perchè controbatti,perchè fai valere le tue idee e dici come la pensi quando il tuo compito dovrebbe essere quello di tacere e sottostare perchè così magari vieni aiutato ad essere ricollocato,temporaneamente,perchè così continui ad essere stimato ed apprezzato sarà anche vero ma da chi??

Qual'è il prezzo di questo silenzio??? Quanta della tua dignità è stata calpestata?? Quanta dignità hai mai avuto?? Quanto ti è mai realmente interessato dei tuoi colleghi di lavoro?? quanto sei disposto a metterci di tuo nelle battaglie che si stanno combattando anche per te??

Provate adesso a ridere, adesso che vedete i cancelli di una ditta storica chiusi,ridete adesso che avete venduto i vostri sentimenti al peggiore degli offerenti,ridete di quanto siamo stati coglioni nel cercare di difendere tutti senza distinzione con i  nostri mezzi magari non tutti efficaci ma sapete comè:non ci è mai capitato di essere licenziati prima di ora e non siamo avezzi a queste cose ci dobbiamo improvvisare e forse avremmo avuto bisogno di supporto piuttosto che di supposizioni e giudizi immaturi e sterili.

Volevo ringraziare di cuore quanti in questa vita che ha perso ogni valore dati gli squali di cui si avvale negli ultimi tempi si sono schierati dalla parte più comoda e meno dispendiosa.Volevo tranquillizzare tutti quelli che ci credono vinti dicendo che noi siamo solo all'inizio della nostra crescita,della nostra lotta,della conoscenza di noi stessi,della nostra voglia di credere ancora nella parte buona di questo Paese che qualcosa di buono ancora lo possiede e lo sta dimostrando con la validità  dei rapporti che quotidianamente da cinque mesi stiamo vivendo.

Volevo dedicare il più grande dei miei sorrisi a chi mi fa davvero pena ora che i colleghi li ha persi e con essi ha perso anche la sua integrità.
Volevo solo far capire che questo prezzo mi pare troppo alto e se avessi deciso di seguire una strada così poi non mi sarei data pace,mi sarei sentita inopportuna ed inadeguata nella vita e questo è davvero un prezzo troppo alto per un silenzio che avrebbe scavato voragini dentro di me fino a rendermi trasparente così come lo sono le convinzioni non appurate per me.

Grazie a questi silenzi sono diventata una persona migliore e grazie alla voglia di reagire e di far comprendere e di comprendere anche.
Siamo come iceberg:è solo la parte più piccola di noi ciò che vedete!!!
Ora.......potete anche ridere se vi va e potete continuare a nascondervi dietro castelli di parole che prima o poi daranno i loro frutti,io non amo stare a guardare questo scempio,questa mattanza che non ha ragione di esistere ma preferisco continuare a resistere!
Grazie a tutti soprattutto a chi non cè mai stato perchè mi ha permesso di diventare ciò che sono e ne vado fiera!

ANNALISA

venerdì 9 dicembre 2011

SEGRATE SANTA MONICA ARRIVANO GLI AVVISI DI GARANZIA



 RINNOVO DELLA CONVENZIONE? NO GRAZIE!
Altro che rinegoziare la convenzione, riprendiamoci la nostra città, togliamo agli speculatori e intrallazzoni il nostro verde.
Riproponiamo di ristudiare e riproporre quel  progetto che, partendo dal parco delle cascine di Pioltello, passando da Santa Monica e Golfo Agricolo si unisca al grande Parco sovracomunale della Martesana.
Grazie all'EXPO diffuso e al suo tema ( sfamiamo il mondo e l'ambiente)  il Progetto eè ambizioso ma possibile anche  economicamente.
 

Indagati ex vertici Carife:
stanziati 143 milioni di euro per palazzi mai realizzati
La cifra è stata stanziata nel 2005 a favore della ditta campana di costruzioni dei fratelli Siano. Ma a fine 2010, gli inquilini che avevano già pagato la casa erano ancora senza un tetto. L'ex presidente Santini si difende: "Che amarezza, ho sempre agito per il bene della Cassa di Risparmio di Ferrara"
Tre avvisi di garanzia arrivati da Milano scuotono il mondo bancario che per anni ha dominato la scena finanziaria ferrarese. La procura ambrosiana ha indagato per truffa l’ex presidente della Cassa di Risparmio di Ferrara Alfredo Santini, l’ex direttore generale Gennaro Murolo e l’ex vice dg Giorgio Tomasi.

L’indagine, chiusa dal pm Gaetano Ruta, verte sulla vicenda Vegagest-Santa Monica e sui fondi immobiliari di Segrate. Al vaglio della magistratura sarebbero le erogazioni deliberate dai passati vertici della Carife, 143 milioni di euro, a vantaggio del gruppo dei fratelli Siano, costruttori campani con base su Cernusco sul Naviglio. Sono loro che dovevano realizzare a Santa Monica un maxi progetto di edilizia residenziale per centinaia di famiglie e giovani coppie. Questo grazie a una convenzione firmata nel 2005 dall’amministrazione comunale di Segrate con Vegagest sgr, società di gestione del risparmio di cui la Cassa di Risparmio di Ferrara è azionista di riferimento con oltre il 30% delle quote. Le altre quote sono ripartite tra Cassa di Risparmio di San Miniato (22,5%), Cattolica Assicurazioni (17%), Banca Popolare di Bari (10,8%), Cassa di Risparmio di Cento (8,1%), Banca Apulia (4,5%), altri investitori (6,6%).

Ma qualcosa in quel progetto andò storto. E a fine 2010, a distanza di quattro anni, gli inquilini – pur avendo già versato i propri risparmi (fino anche a 80mila euro) – non avevano ancora un tetto.

Alla notizia del recapito del 415 bis, gli avvocati di Santini, Filippo Sgubbi di Bologna e Marco Linguerri del foro di Ferrara, hanno precisato che quell’avviso di garanzia “è palesemente un atto dovuto. Da una prima lettura delle carte riteniamo, inoltre, che la sua posizione possa essere agevolmente chiarita e per questo motivo abbiamo già inoltrato richiesta al pm per un interrogatorio che, su nostra istanza, venga effettuato personalmente dal magistrato”.

In attesa dell’interrogatorio, che dovrebbe avvenire – calendario alla mano – all’inizio di gennaio, è lo stesso Santini a voler chiarire di persona la sua posizione. “Dopo oltre 40 anni dedicati, a vario titolo, a perseguire il bene della Cassa di Risparmio di Ferrara – interviene l’ex presidente storico di Corso Giovecca – ho appreso, con enorme amarezza, la notizia del mio coinvolgimento in una vicenda in relazione alla quale, garantisco, di non avere nessuna responsabilità”.

Santini tiene innanzitutto a precisare “di non avere mai avuto, e a nessun titolo, alcun contatto, né di conoscenza né di relazione, con le altre persone raggiunte dal medesimo avviso di garanzia che ho ricevuto io ad eccezione, ovviamente, dei dirigenti Carife”.

Nella sua autodifesa Santini sottolinea poi come le decisioni prese nel corso del suo mandato decennale siano sempre state avvallate o ratificate dal cda di Carife. Operazioni che comunque “ho sempre avuto ragione di ritenere, alla luce delle informazioni che mi venivano fornite, assolutamente regolari”.

mercoledì 7 dicembre 2011

martedì 6 dicembre 2011

PROPOSTA A INSIEME X SEGRATE

LA NOSTRA PROPOSTA IN RISPOSTA A INSIEME PER SEGRATE

Rispondiamo al Responsabile di Insieme x Segrate A. Golin, dopo il suo intervento sul sito FUORI DAL COMUNE in merito alla nostra proposta sulla trasmissione integrale audio e video dei Consigli Comunali -trasparenza-e-condivisione-



Ci fa piacere la precisazione del responsabile della lista Insieme per Segrate Golin, non perché è volta ad attribuire la paternità di un obiettivo sacrosanto, sarebbe troppo facile per me pubblicare documenti ed E-Mail, che pongano fine ad un inutile disputa e un atteggiamento che ritengo improduttivo e deleterio per il raggiungimento del risultato auspicato.
A noi non interessa e non interesserà mai, mettere cappelli, avocarci meriti, solo per una ricerca di inutile ed improduttiva visibilità, crediamo sia più utile lavorare e condividere unitariamente  progetti e obiettivi, sostenere proposte e idee che reputiamo  utili e giuste, da qualsiasi parte vengano purchè portino risultati utili ed importanti per la nostra città e i nostri cittadini.
Non siamo interessati e pensiamo che sia deleterio per il centro sinistra e per la città, continuare in quell’atteggiamento di ricerca di una propria visibilità, dell’atteggiarsi ad unici e primi della classe, di perseguire sempre quei distinguo e quelle differenzazioni.
Differenzazioni e atteggiamenti  che hanno portato e porterebbero solo ad un ulteriore frammentazione e distanza fra le forze di centro sinistra, con un unico risultato nel passato, come nel futuro, fare il gioco del centro destra e la sua fortuna, nonché rendere improbabile il raggiungimento di un risultato da  tutti noi auspicato.
Sono certo che la lista come le altre forze del centro sinistra, condividono quanto noi la necessità di una maggior trasparenza, informazione e coinvolgimento dei cittadini.
Invitiamo quindi la lista a impegnarsi con forza per il raggiungimento di quest’obbiettivo comune, approntando un documento che noi certo saremo i primi a sottoscrivere, impegnandoci a farlo condividere e sostenere da tutte le forze politiche che lo vorranno.
Proponiamo alla lista, avendone loro un Consigliere Comunale e quindi la possibilità, di presentare al più presto una mozione in tal senso, certi che dal canto nostro la sosterremo con tutto  nostro impegno e la nostra forza, ritenendo questo obbiettivo uno strumento fondamentale per la democrazia.
Procopio Gregorio Andrea
Sel Segrate

lunedì 5 dicembre 2011

VIDEO NASCE SEL A SEGRATE,E COMINCIA A MUOVERE I PRIMI PASSI

SEGRATE – Nuovo soggetto politico. Il circolo di SEL muove i primi passi, al centro il territorio e una proposta (VIDEO)

E’ appena nato ma ha già le idee molto chiare. Stiamo parlando del circolo di SEL, il nuovo soggetto politico che va al completamento del complesso panorama del centrosinistra segratese.
Territorio, Brebemi, e Lucchini Artoni i temi caldi al centro dell’azione politica dei seguaci di Niki Vendola, ma anche trasparenza, comunicazione e informazione.
Con l’affidamento di alcuni servizi informatici dell’amministrazione comunale alla società “Glamm”, SEL ha chiesto che “finalmente possano essere messi on-line i consigli comunali”, e che si possa procedere alla creazione di un archivio di video in versione integrale, in modo tale ,affermano da SEL,  da “superare le diffidenze dell’attuale maggioranza verso eventuali strumentalizzazioni”.
Non sono in molti i comuni della martesana che offrono ai cittadini la possibilità di guardare in streaming i consigli comunali, o come nel caso di Cernusco sul Naviglio, di ascoltarlo via web, grazie al servizio di Radio Cernusco Stereo .
In questo anche “Fuori dal Comune” ritiene che la diffusione dei consigli comunali via web sia un bell’esempio di trasparenza e di partecipazione.
La redazione di Fuori dal Comune è andata ad intervistare il fondatore del circolo di Segrate, Pino di Marzo 
VIDEO DA FUORI DAL COMUNE

domenica 4 dicembre 2011

DIETRO LE VERTENZE UNA CRISI ECONOMICA, SOCIALE CULTURALE E POLITICA...

DIETRO LE VERTENZE UNA CRISI ECONOMICA, SOCIALE, CULTURALE E POLITICA

 Non è possibile arrendersi, la strada è solo quella di tramandare certi concetti se vogliamo sperare nel futuro.
LA SPERANZA

Publichiamo una lettera inviataci da un'amica dopo la lettura dell'altrettanto bella lavoratrice della Jabil  (  lavoro-e-dignita-una-lettera-piena  )

A leggere interventi come quello della lavoratrice della Jabil, mi pervade sempre un senso di tristezza, così come sono arrivata quasi a piangere quando una mia conoscente del villaggio mi raccontava:
"Sai Vic ho chiesto a ..., sai quello che è stato licenziato l'anno scorso dal lavoro, si quello con quella bambina ..( LEGGI TUTTO):

sabato 3 dicembre 2011

LAVORO E DIGNITA', UNA LETTERA PIENA DI ORGOGLIO E DIGNITA' DI UNA LAVORATRICE DELLA JABIL

DIRIGENTI E PADRONI POVERE PERSONE  

PER VOI  NON VE NULLA PER ESSER FIERI

 
PER ESPRIMERE LA PROPRIA SOLIDARIETA'

Forse sono io ad avere una visione differente della vita e del lavoro,delle relazioni interpersonali,dell'educazione e del rispetto.Forse di illusi ne sono rimasti anche pochi e forse fa meglio chi non ci crede più.

Forse per qualcuno la vita e il rispetto per le persone sono solo parole vuote e prive di valore.Forse qualche soldo in più fa sentire ricco chi basa la propria esistenza sul denaro,non saprei .

Forse ci si dimentica che chi circonda di attenzioni esseri che credono di avere in mano lo scettro del potere alla fine sono solo delle "povere persone"poichè non hanno ancora compreso che i sentimenti non si comprano e non si ottengono solo perchè si finisce con il temere chi potrebbe renderci schiavi di pensieri che non pensiamo.

Ma forse è anche vero che questo Paese non ha bisogno di personaggi così e che noi con la nostra determinazione e con la trasparenza dei nostri ideali se vogliamo e se restiamo uniti possiamo far cambiare lo stato delle cose.
Non riesco personalmente a comprendere come si possa continuare ad essere fieri dopo aver reso incubi i sogni di chi nel proprio lavoro ci credeva e pensava di poter semplicemente continuare a vivere onestamente.

Non riesco a capire come si possa essere fieri delle lacrime stampate sui volti di persone che hanno sempre lavorato e che da sole se ne sono tornate a casa per il loro ultimo giorno di lavoro senza nemmeno aver avuto la possibilità di salutare i colleghi, ritrovandosi a fissare per l'ultima volta gli interni dell'azienda dove hanno sempre prestato servizio quasi a non volerne dimenticare mai i contorni, quasi come se fosse stato tutto e solo un lungo sogno.

Non riesco a capire se e quanto valga questa spocchia arrogante nei confronti di chi con la parola LAVORO non si è solo riempito la bocca ma ha fatto andare sempre le mani, i pensieri, la competenza, la voglia di portare il suo contributo e non di essere appiattito e condannato al silenzio che lo ha reso schaivo e mero esecutore di idee fornite da altri.
Devo essere una persona che ha sbagliato secolo per nascere e vivere,devo essere una persona idealista e sognatrice,devo essere una persona illusa e non arrendevole,devo essere una persona poco incline alla rasseganzione,devo essere una persona alla ricerca di qualcosa che magari o che forse non cè .a tutto sommato so di essere una persona contenta di se stessa una persona che non ha mai smesso di sognare e di credere nelle sue potenzialità e non credo di sbagliare anche perchè con me ci sono altre 324 persone che credono nelle stesse cose,che non hanno voglia di svendersi al peggior offerente,che credono ancora che nessuna abbia il diritto di arrogarsi decisioni che vanno aldilà del posto di lavoro.

Non ci si rende conto che intorno all'occupazione ed alla retribuzione vi sono una miriade di situazioni da sistemare e da vivere,non ci si rende conto che restare senza impiego toglie la dignità e non ti fa quasi più comprendere chi sei e dove stai andando,non ci si rende conto o non ci si vuole rendere conto???
Perchè non proviamo a dimezzare lo stipendio di chi mette le sue idee a disposizione della tristezza futura altrui??
Perchè non stiamo a guardare quanto piacerebbe loro cambiare stile di vita e privarsi di tutti gli extra che mentre loro vanno avanti indisturbati ad avere da anni,noi non abbiamo mai avuto la possibilità di avere e di concederci??
Non ci siamo proprio  e a dire il vero sono anche fiera di non esserci e nonstante il brutto momento che sto vivendo sono sempre fiera di me,dei miei ideali e di non essermi fatta imbruttire dalla vita fino al punto da restare indifferente difronte alle lacrime ed alla disperazione creata,non riuscirei a darmi pace ma forse per essere così queste persone dovrebbero possedere anima e cuore e d è per questo che quelli tristi sono loro perchè non hanno ancora compreso che anima e cuore non si potranno comperare dopo aver messo in starda 325 persone saranno destinati ad essere per sempre vuoti manichini senza fili al servizio della disonestà e dell'imbroglio e questa non è vita è una farsa come quella che portano ingiro quotidiananmente questa è la tristezza e a me non appartiene e non apparterrà mai!
Avanti ragazzi/e consoliamoci perchè il futuro non è in quellemani sporche ma nella trasparenzaa dei nostri sguardi!
 Anna Lisa Minutillo

Tangenti: 10 domande per Formigoni

Tangenti: 10 domande per Formigoni




Caro Presidente Formigoni, appreso che lunedi sarà presente in Aula del consiglio regionale lombardo per riferire sulle circostanze che hanno portato all’arresto del vicepresidente del Consiglio Nicoli Cristiani e considerato che di norma i suoi interventi su qualsiasi tema si riducono a relazioni conclusive senza alcuna possibilita’ di confronto, abbiamo preparato in anticipo 10 domande per facilitarle il compito di chiarire ogni aspetto politico della vicenda. Le lasciamo tutto il tempo per ponderarle. Aspettandoci, naturalmente, risposte esaustive.
Cosi’ inizia la lettera aperta di “Sinistra Ecologia Liberta’-con Vendola” firmata dai consiglieri regionali Chiara Cremonesi e Giulio Cavalli rivolta a Roberto Formigoni sull’ennesima inchiesta giudiziaria che coinvolge il Pirellone.
1)Lei ha dichiarato a piu’ riprese che la sua Giunta e la sua persona siano del tutto estranee alla questione. Oltre all’arresto di un dirigente di un’agenzia del sistema regionale, oltre all’arresto del vicepresidente Pdl del Consiglio che e’ stato 2 volte assessore in sue Giunte e che si dichiara tuttora in stretto contatto con lei, oltre a un iter procedurale come la Via che e’ di stretta competenza della Giunta, puo’ spiegarci cosa serve ancora affinche’ vi sentiate chiamati in causa?
2)Lei ha sostenuto che l’iter della Via alla discarica per amianto di Cappella Cantone sia stato impeccabile. Ma da garantista qual e’, non dovrebbe spingersi a ipotizzare una regolarita’ che allo stato attuale e’ tutta da dimostrare. Dobbiamo altrimenti credere che l’eventuale tangente sulla quale ruota l’impianto accusatorio sia stata pagata per un’autorizzazione che sarebbe arrivata con gli stessi tempi anche gratis?
3)Sempre in nome del suo garantismo, non ritiene opportuno annullare immediatamente l’iter autorizzativo a Cavenord per il nuovo impianto in attesa dello sviluppo delle indagini e del giudizio?
4)Lei ha affermato di “aver detto si” a Nicoli Cristiani per l’incontro tra il sottosegretario Paolo Alli e “un imprenditore che voleva partecipare ad Expo”. Indipendentemente dal fatto che tale imprenditore sia identificabile nell’arrestato Pierluca Locatelli, perche’ ha avallato questo incontro? Dobbiamo dedurre che per la partecipazione a Expo esista una via differente dall’appalto pubblico, che passa da incontri tra le imprese e la Giunta al fine di ottenere un placet politico?
5)Noi lo pensiamo doveroso: lei non ritiene opportuno che Arpa e Regione Lombardia si costituiscano parte civile nel processo?
6)Passiamo al “presunto confluire sulla Brebemi di materiale difforme”. Lei ha dichiarato che “la Regione non ha responsabilità precise” sui cantieri dell’infrastruttura. Ci sta forse dicendo che, allo stesso modo, non ci saranno responsabilita’ sue e della Giunta regionale sui canteri di Expo, pronti a diventare boccone succulento per la criminalita’ organizzata?
7)Regione Lombardia sta discutendo in Commissione di rifiuti speciali, amianto e cave. Con quale credibilita’ ci si appresta a legiferare su questi temi?
8)L’arresto di Nicoli Cristiani arriva a pochissimi giorni da un’altra inquietante vicenda che ha lambito Regione Lombardia con il fermo di Pierangelo Dacco’, intermediario tra l’ospedale San Raffaele e il Pirellone. Nonche’ suo personale amico di lunga data. Come pensa di arginare il millantato credito presso di lei di personaggi di dubbia moralita’ che le sono vicini?
9)Alla luce di quanto sta accadendo, ha cambiato idea rispetto alla sua dichiarata contrarieta’ sulla commissione di inchiesta per il San Raffaele, il cui iter e’ stato avviato dalle forze di opposizione in Consiglio?
10)In conclusione, un elenco e la domanda delle domande.
Chiriaco, Pezzano, Pilello, figure di nomina regionale. Ciocca, Giammario, Minetti, Puricelli, Rinaldin, consiglieri regionali. Ponzoni, segretario dell’Ufficio di Presidenza. Belotti, Rizzi, assessori regionali. Dacco’, oltre che suo amico, suocero dell’assessore Buscemi. E infine, Nicoli Cristiani, ex assessore regionale e vicepresidente del Consiglio. Sono i nomi di tutti gli indagati o in qualche modo coinvolti nei molteplici filoni di inchiesta in corso, che spaziano dai rapporti con la ‘ndrangheta alla corruzione e alla malasanita’, dai festini a luci rosse al dossieraggio. Senza  aprire i capitoli delle passate legislature, da Bombarda a Prosperini, da Pagnoncelli alla moglie di Abelli. Dal punto di vista giudiziario vale, laddove gli iter siano ancora in corso, la presunzione di innocenza. Ma dal punto di vista della politica, e’ evidente a tutti come lei e la sua maggioranza abbiate un problema enorme. Non crede, a questo punto, che sarebbe meglio restituire la parola agli elettori e dedicarsi con tutta calma alle primarie del suo partito?
Restiamo in attesa di risposte convincenti. E soprattutto delle sue dimissioni

giovedì 1 dicembre 2011

FORMIGONI SI DIMETTA

Cremonesi-Cavalli (SEL) su arresto Nicoli Cristiani


CREDIBILITÀ REGIONE AZZERATA:
FORMIGONI SI DIMETTA,
LA PAROLA TORNI AGLI ELETTORI
Dichiarazione di Chiara Cremonesi e Giulio Cavalli,
consiglieri regionali Sinistra Ecologia Libertà
“L’arresto del vicepresidente Nicoli Cristiani è l’ennesimo caso che si aggiunge all’elenco ormai insopportabilmente lungo di rilievi giudiziari riguardanti il Consiglio e la Regione.
Dai festini a luci rosse alla malasanità, dai rapporti con la ‘ndrangheta al traffico illecito di rifiuti, ce n’è davvero per tutti nel centrodestra lombardo, anche nelle posizioni istituzionali di maggior rilievo.
I filoni di indagine aperti sono molteplici e coinvolgono o in qualche modo riguardano consiglieri, assessori e dirigenti regionali di alto livello. E poi anche amici e parenti stretti.
Abbiamo fiducia nel lavoro della magistratura. Ma da subito occorre rilevare il dato politico: Formigoni, la sua Giunta, la sua maggioranza e la loro azione di governo non hanno più alcuna credibilità, progressivamente minata e a questo punto frantumata da una sequenza di inchieste impressionante.
A breve, per esempio, Regione Lombardia dovrà legiferare sulle cave. Viene da chiedersi, a fronte di quanto sta emergendo, con quale legittimità possa farlo. E il discorso vale ugualmente per tutto il resto, dal piano casa ai provvedimenti nel settore socio-sanitario.
Non è più accettabile alcuna mediazione. Non ci si può accontentare della rinuncia a un ruolo. Perché in discussione ci sono l’onorabilità e l’attendibilità dell’istituzione tutta.
Le ombre sono ormai troppe e troppo dense. Formigoni, peraltro sostenuto da un’alleanza che a livello nazionale non esiste più, ne prenda atto. E la parola torni agli elettori”.