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Segrate, 21 novembre 2009Spett. Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
Spett. Governatore Regione Lombardia Roberto Formigoni
Spett. Presidente Provincia di Milano Guido Podestà
Spett. Sindaco Comune di Milano Letizia Moratti
Spett. Maestro Claudio Abbado
Lettera aperta per il
GOLFO AGRICOLO, SALVARLO E' DI INTERESSE SOVRACOMUNALE
IN DIFESA DELLA SALUTE PUBBLICA
PREMESSA:
Segrate è la città dell'hinterland Milanese che subisce di più, la vicinanza della grande metropoli. Porta d'accesso naturale a Milano, per le direttrici Bergamo, Brescia, tutto l’alto ed est della Lombardia con le arterie più importanti, quali la Rivoltana e Cassanese, che generano un inquinamento acustico e ambientale insopportabile. Subisce anche il traffico d’importanti strutture di utilità e al servizio della Regione e della grande Metropoli, come l'aeroporto di Linate, l'idroscalo, l'intermodale, il San Raffaele e quando sarà ultimato il Centro Commerciale Polifunzionale nell'area ex dogana, per citarne solo alcuni. Tutto questo rende il territorio tra i più inquinati d'Italia, e con l'arrivo della Bre.Be.Mi. si aggraverà la situazione.
Dal sito dell'ARPA, http://www.arpalombardia.it/qaria/stazione_531.asp , si può rilevare che la centralina posta di fronte a San Felice, a Limito di Pioltello, supera quasi sistematicamente la soglia d'allarme di pm10 (50mg), martedì per esempio ha rilevato 98 mg, senza per altro tenere conto che sistematicamente si superano i sessantacinque decibel e l'inquinamento da altre sostanze nocive non è da meno.
Tutto ciò, senza che mai nessun ente: Stato, Regione, Provincia, Comune di Milano, abbiano mai dato o offerto, al comune di Segrate, nessuna forma di compensazione economica o ambientale, per i danni conseguenti per i servizi resi all'intera collettività Regionale.
Ad aggravare quest’agghiacciante situazione, si è aggiunta una politica scellerata del territorio con edificazioni che porteranno Segrate, nel giro di pochi anni, dai 33.000 abitanti attuali a superare i 60.0000, con un consumo del territorio che sfiorerà la soglia dell’80%.
Ora anche l'ultimo lembo di verde, il Golfo Agricolo di Milano 2, di proprietà del Senatore Cantoni, rischia di essere sacrificato nell'interesse del puro profitto e a scapito della sostenibilità ambientale e della salute dei cittadini.
L'ultimo lembo di verde che, tenendo conto della situazione generale del territorio, dovrebbe essere mantenuto per attenuare l’enorme impatto ambientale.
Obiettivo: Un Parco locale di interesse Sovracomunale (PLIS)
Per queste ragioni mi rivolgo al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, non solo per l’importante ruolo che egli ricopre, ma anche per il particolare rapporto con il nostro territorio, che tanto ha dato nella storia e nella vita personale del nostro Presidente. A lei Presidente, chiediamo di intercedere nei confronti del Senatore Cantoni, affinché rinunci alla speculazione edilizia mettendo a disposizione della collettività il golfo agricolo. A lei Presidente chiediamo di creare le condizioni affinché al Senatore Cantoni sia offerto un altro territorio, che lo compensi del danno economico.
Al Governatore RobertoFormigoni, chiediamo che tenga in considerazione la possibilità, che il golfo agricolo sia trasformato in un Parco locale di interesse Sovracomunale (PLIS).
Oltre ad essere una reale e vera forma di compensazione, per i servizi che la città di Segrate offre e subisce nell’interesse dell’intera comunità Regionale, questo progetto sarebbe la più alta forma di applicazione dell’obiettivo Regionale, sancito dal piano per una Lombardia sostenibile, con la creazione di un vero bosco di pianura.
Al Presidente Guido Podestà, chiediamo di attivarsi in tal senso, proprio perché la Provincia risulta essere la maggior fruitrice dei servizi che il nostro territorio dà, soprattutto, perche crediamo che tale intervento risulti essere il modo più alto, nel perseguire gli obiettivi posti, con la scelta di creare dei Parchi di Cintura Metropolitana.
AL Sindaco Letizia Moratti, oltre alle stesse motivazioni già espresse, siamo certi possa intravedere la giusta soluzione alla collocazione dei 90.000 alberi proposti dal Maestro Abbado.
Al Maestro Claudio Abbado, ci rivolgiamo a lei per chiederle di intercedere e sostenere questa nostra richiesta, perché pensiamo che rispecchi pienamente lo spirito ed il messaggio che lei ha voluto inviare. Siamo certi che l’esigenza ambientale che muove questa nostra iniziativa, possa essere da lei pienamente apprezzata e sostenuta. Non crediamo che il suo intento fosse dettato da un obbiettivo di lifting della città, che sacrifica in modo innaturale ed inutile degli alberi in un vaso di plastica o dei vasconi di puro cemento. Quello che noi cerchiamo e che crediamo fosse il suo reale intento, è quello di trovare delle soluzioni compensative e di riequilibrio ambientale che incidano, realmente sull’alto tasso di inquinamento di una città metropolitana qual'è Milano ed il suo hinterland.
Confidando nel suo importante sostegno e nella buona volontà delle cariche istituzionali, porgiamo a tutti nostri più calorosi ringraziamenti
Procopio Gregorio Andrea
Cent. Comm. San Felice di Segrate (MI)
Segratefelice@tiscali.it
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Una provocazione che potrebbe diventare realtà.
RispondiEliminaPerchè no?
Attenti al lupo... potrebbe farla sua...
Perchè no?
RispondiEliminaSi avvicina il Natale, ai vostri figli e ai vostri amici, fategli trovare un buon libro sotto l'albero, ve ne consiglio uno:
"Terra un bene comune da preservare"
di Domenico Finiguerra,
sindaco di Cassinetta di Lugagnano, www.domenicofiniguerra.it.
A seguire un piccolo estratto dal libro sull'urbanizzazione.
L’urbanizzazione viene sempre motivata da buone intenzioni: “il centro commerciale porterà posti di lavoro”, “con le mille villette avremo una scuola più grande e la piscina nuova”, “il polo logistico creerà sviluppo”.
La spinta al consumo di territorio è venduta all'opinione pubblica come una necessità dell’economia, che avrà certamente ricadute positive sul benessere dei cittadini. Quindi, visto il tasso di cementificazione che abbiamo vissuto in Italia, dovremmo essere una delle locomotive economiche d’Europa e uno dei paesi dove il livello di qualità della vita è più alto. E invece non è così. Perché? Perché la pianificazione urbanistica, in Italia, è pressoché assente, e dove non vi sono regole a garanzia dell’interesse collettivo, prevalgono gli interessi di pochi, di chi domina il mercato.