sabato 21 maggio 2011

ULTERIORE APPELLO DEI RESIDENTI DI TREGAREZZO ALLE PIU' ALTE CARICHE DELLO STATO:

"La nostra salute a rischio
Intervenga il premier"

Segrate, disperato appello delle famiglie di Tregarezzo per ottenere la modifica del progetto Brebemi. La nuova autostrada attraverserà il caseggiato dove abitano 120 persone


Tregarezzo, la protesta
Tregarezzo, la protesta

Segrate, 21 maggio 2011 - Gli abitanti del quartiere Tregarezzo fanno appello alla Costituzione, chiedendo aiuto alle più alte cariche dello Stato. Una raffica di lettere e mail sono partite da Segrate per raggiungere gli indirizzi di tutte le cariche istituzionali più importanti del Governo: da Berlusconi ai Ministri, ma anche ai presidenti di Camera e Senato, ai capigruppo di tutti i partiti dell’arco parlamentare e ai presidenti delle commissioni di lavoro. Uno spamming a fin di bene, per chiedere l’interramento della Rivoltana nel tratto che scorre sotto le finestre di Tregarezzo. Sono 120 gli abitanti che rischiano di essere travolti dal traffico in arrivo della BreBeMi, con problemi di sicurezza, inquinamento e serenità. Le 75 famiglie che vivono nel quartiere, costituito da un pugno di case a pochi metri dalla Rivoltana, chiedono da anni il trasferimento delle case in un’altra zona cittadina. Prima le promesse degli enti locali, poi un brusco retrofront ha lasciato gli abitanti con un pugno di mosche.
Non ci sono soldi per reperire nuove case ai tregarezzini, hanno detto dalla società che sta realizzando la BreBeMI, così gli abitanti dovranno accontentarsi di una variante al tracciato originario della strada: sono previsti cioè l’arretramento della carreggiata di un quindicina di metri e la realizzazione di una barriera verde antirumore davanti alle case. Nelle scorse settimane, il portavoce del coordinamento di tutti i comitati segratesi, Gregorio Procopio, ha chiesto audizione al Governo per alzare l’attenzione, facendo appello alla Costituzione. «I tregarezzini - ha scritto Procopio a Berlusconi e ai suoi Ministri - hanno sollecitato le autorità locali (Comune, Provincia e Regione) ad intervenire per modificare il progetto, costruendo un tratto di lunghezza limitata in galleria o in trincea, per salvare le case degli abitanti che risiedono nella frazione ma anche per preservare la loro salute. Siamo convinti che non esistano motivi di interesse generale che possano giustificare una penalizzazione così grave dei cittadini ».
I segratesi non vogliono fermare i cantieri, ma chiedono di essere tutelati. «Desideriamo - continua Procopio -rivendicare il diritto dei cittadini, costituzionale e civico, di difendere le proprie case e la propria salute. Le soluzioni da noi proposte potrebbero risolvere il problema e permetterebbero di realizzare l’infrastruttura evitando di fare pagare ai cittadini un costo altissimo».
di Patrizia Tossi dal giorno la martesana del 21maggio 2011
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