lunedì 18 luglio 2011

CON ARROGANZA E DEMOCRAZIA E' STATO APPROVATO IL PGT =+ CEMENTO A SEGRATE

Il Piano di Governo del Territorio (PGT), che sostituisce il vecchio Piano Regolatore, è stato adottato venerdì 15 luglio 2011, con i voti favorevoli della maggioranza (16) e i voti contrari della minoranza (8) e di Seracini (Fli). Il Piano verrà pubblicato a metà settembre e da quella data partiranno i 60 giorni utili per la presentazione delle osservazioni dei cittadini, prima di arrivare all’approvazione finale. I dettagli del PGT si possono trovare sul sito del comune: www.comune.segrate.mi.it.
La serata si è aperta con una pregiudiziale, presentata da Mongili (PD) partendo da un emendamento di Segrate Nostra. Nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) è prevista la crescita dell’1% delle aree urbanizzate. Un ulteriore 2% può essere permesso per i centri di rilevanza sovra comunale. Segrate fa parte di questi centri? Secondo le carte della Provincia, no. Secondo l’architetto Giuliani, presentatore del PGT, è ragionevole pensare che lo diventerà. L’avv. Aldini, in funzione di Segretario Generale, dichiara l’inammissibilità della richiesta di Mongili. Intanto nell’area riservata al pubblico, appare un cartello “PGT = PDT Piano di distruzione del territorio”. Il presidente lo fa rimuovere.
Ci pensa comunque Seracini (Fli) a riprendere il tema delle edificazioni eccessive. “Il 69,77% del territorio di Segrate è urbanizzato. Se si supera il 55%, il territorio non può auto rigenerarsi dal punto di vista ecologico e ambientale. L’attuale PGT prevede inoltre un consumo addizionale del 5,48%”. Non solo. Secondo Seracini: “La Provincia afferma che non si può procedere oltre finché almeno il 75% del pianificato non è stato realizzato. E a Segrate – stando a Seracini – siamo solo al 62%. E’ quindi assurdo pensare a nuove urbanizzazioni”. Basta questo per fare scattare il sindaco, il quale, in assenza del suo obiettivo preferito (Paola Monti), si mette a offendere Seracini. Elegante la replica di Seracini: “Prego il sindaco di non andare sul personale quando replica ai miei interventi. La mia educazione mi impedisce di scendere a questi livelli”. Tutta l’opposizione si esprime contro questo PGT.
Ancora (PD). “Ci sono squilibri interni al PGT. Sono poco sviluppate le aree produttive”. In particolare, Ancora focalizza il tema della viabilità e quello del sedime delle ferrovie, dietro Tregarezzo, che andrebbe utilizzato meglio.
Mongili (PD). “Il territorio è un patrimonio dei cittadini e va pianificato con lungimiranza. Non c’è nessun bisogno di nuove case, visto che il numero dei residenti è rimasto praticamente invariato dal 2001 a oggi”. “Cerchiamo di risolvere insieme i problemi attuali – continua Mongili – come Boffalora, Viabilità Speciale, ecc.”.
Radaelli (PD). “Abbiamo un grosso movimento di pendolari verso Segrate per lavoro (40.000). Ma nessuno viene a vivere qui, perché costruiamo solo case per ricchi”.
Carrieri (PD). “Le direttive espresse da questa amministrazione parlano di “città virtuosa nel consumo del suolo” e di “ampio consenso dei cittadini”. Ma non mi sembra che si stia andando in questa direzione”. L’assessore Zanoli fa uno scivolone: “Tanti applausi per te, perché sei carina”. Viene sommerso dai convinti “Buuu!!!” del folto pubblico presente.
Rosa (Segrate Nostra). “Questo PGT rappresenta la “soluzione finale” per Segrate. Eppure gli obiettivi di piano parlano di “rilancio dell’agroalimentare” e di “assumere l’agricoltura come fattore di sviluppo del territorio”. Vista la conversione ad area edificabile del Golfo Agricolo e di altre aree di Segrate, le affermazioni appaiono come una gigantesca presa in giro. Facciamo un Referendum su queste cose”.
Berardinucci (IdV). ”Con questo PGT qualcuno diventa enormemente ricco”.
Micheli (Segrate Nostra). “Questo sotterfugio del 2% in più di aree edificabili ci costa un miliardo di euro. Quanto ne ricaverà il nostro comune?”
Cattorini (PD).Il sud est di Milano è ancora un’area poco urbanizzata e quindi guardata con interesse dalla speculazione economica. Vanno garantite le future esigenze dei cittadini, in particolare della fascia 20-35 anni. Quella prevista non è una crescita fisiologica”.
Si chiude alla 1,30, dopo 5 ore di dibattito, con il risultato di cui sopra.

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