Terra Nostra
Sono tre quarti del totale i Comuni italiani a rischio di alluvione, frane e dissesti di vario genere: non c’è alcun dubbio che questa sia l’opera pubblica più urgente e importante per il nostro Paese. Come SEL lo sosteniamo non da oggi ma il 23 Novembre a Roma proviamo ad avanzare alcune proposte concrete agli operatori del settore, agli enti locali, alla protezione civile, alle associazioni ambientaliste e ed economiche. E le avanziamo anche al Governo Monti appena insediato, perché ci ha profondamente delusi la mancanza di qualsiasi riferimento ai temi della qualità dello sviluppo e alla sostenibilità ambientale nel suo discorso di insediamento.
Pensiamo che tra economia ed ecologia ci siano molti più intrecci di quel che l’economia classica, sbagliando, ha sempre pensato, e sicuramente un territorio sicuro per i cittadini e per le attività produttive è la condizione prima di qualsiasi sviluppo possibile. Inoltre riteniamo che proprio la grande attenzione che tutti dobbiamo prestare alle risorse scarse e a come le spendiamo sia un’ altra ragione che dovrebbe indurre ad esaminare con urgenza questo importante settore : servirebbero 40 miliardi di euro per mettere in sicurezza il territorio italiano e dieci anni di tempo, negli ultimi venti anni sono stati investiti 400 milioni, ma la cifra che fa saltare sulla sedia è un’altra: dal dopoguerra ad oggi per interventi e indennizzi a disastri avvenuti e dunque a posteriori sono stati spesi 52 miliardi di euro e se contiamo anche i terremoti la spesa arriva a 213 miliardi. Possiamo andare avanti ancora in questo modo? Noi pensiamo di no e proveremo a dire la nostra con proposte concrete.
Pensiamo che tra economia ed ecologia ci siano molti più intrecci di quel che l’economia classica, sbagliando, ha sempre pensato, e sicuramente un territorio sicuro per i cittadini e per le attività produttive è la condizione prima di qualsiasi sviluppo possibile. Inoltre riteniamo che proprio la grande attenzione che tutti dobbiamo prestare alle risorse scarse e a come le spendiamo sia un’ altra ragione che dovrebbe indurre ad esaminare con urgenza questo importante settore : servirebbero 40 miliardi di euro per mettere in sicurezza il territorio italiano e dieci anni di tempo, negli ultimi venti anni sono stati investiti 400 milioni, ma la cifra che fa saltare sulla sedia è un’altra: dal dopoguerra ad oggi per interventi e indennizzi a disastri avvenuti e dunque a posteriori sono stati spesi 52 miliardi di euro e se contiamo anche i terremoti la spesa arriva a 213 miliardi. Possiamo andare avanti ancora in questo modo? Noi pensiamo di no e proveremo a dire la nostra con proposte concrete.
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