sabato 3 dicembre 2011

Tangenti: 10 domande per Formigoni

Tangenti: 10 domande per Formigoni




Caro Presidente Formigoni, appreso che lunedi sarà presente in Aula del consiglio regionale lombardo per riferire sulle circostanze che hanno portato all’arresto del vicepresidente del Consiglio Nicoli Cristiani e considerato che di norma i suoi interventi su qualsiasi tema si riducono a relazioni conclusive senza alcuna possibilita’ di confronto, abbiamo preparato in anticipo 10 domande per facilitarle il compito di chiarire ogni aspetto politico della vicenda. Le lasciamo tutto il tempo per ponderarle. Aspettandoci, naturalmente, risposte esaustive.
Cosi’ inizia la lettera aperta di “Sinistra Ecologia Liberta’-con Vendola” firmata dai consiglieri regionali Chiara Cremonesi e Giulio Cavalli rivolta a Roberto Formigoni sull’ennesima inchiesta giudiziaria che coinvolge il Pirellone.
1)Lei ha dichiarato a piu’ riprese che la sua Giunta e la sua persona siano del tutto estranee alla questione. Oltre all’arresto di un dirigente di un’agenzia del sistema regionale, oltre all’arresto del vicepresidente Pdl del Consiglio che e’ stato 2 volte assessore in sue Giunte e che si dichiara tuttora in stretto contatto con lei, oltre a un iter procedurale come la Via che e’ di stretta competenza della Giunta, puo’ spiegarci cosa serve ancora affinche’ vi sentiate chiamati in causa?
2)Lei ha sostenuto che l’iter della Via alla discarica per amianto di Cappella Cantone sia stato impeccabile. Ma da garantista qual e’, non dovrebbe spingersi a ipotizzare una regolarita’ che allo stato attuale e’ tutta da dimostrare. Dobbiamo altrimenti credere che l’eventuale tangente sulla quale ruota l’impianto accusatorio sia stata pagata per un’autorizzazione che sarebbe arrivata con gli stessi tempi anche gratis?
3)Sempre in nome del suo garantismo, non ritiene opportuno annullare immediatamente l’iter autorizzativo a Cavenord per il nuovo impianto in attesa dello sviluppo delle indagini e del giudizio?
4)Lei ha affermato di “aver detto si” a Nicoli Cristiani per l’incontro tra il sottosegretario Paolo Alli e “un imprenditore che voleva partecipare ad Expo”. Indipendentemente dal fatto che tale imprenditore sia identificabile nell’arrestato Pierluca Locatelli, perche’ ha avallato questo incontro? Dobbiamo dedurre che per la partecipazione a Expo esista una via differente dall’appalto pubblico, che passa da incontri tra le imprese e la Giunta al fine di ottenere un placet politico?
5)Noi lo pensiamo doveroso: lei non ritiene opportuno che Arpa e Regione Lombardia si costituiscano parte civile nel processo?
6)Passiamo al “presunto confluire sulla Brebemi di materiale difforme”. Lei ha dichiarato che “la Regione non ha responsabilità precise” sui cantieri dell’infrastruttura. Ci sta forse dicendo che, allo stesso modo, non ci saranno responsabilita’ sue e della Giunta regionale sui canteri di Expo, pronti a diventare boccone succulento per la criminalita’ organizzata?
7)Regione Lombardia sta discutendo in Commissione di rifiuti speciali, amianto e cave. Con quale credibilita’ ci si appresta a legiferare su questi temi?
8)L’arresto di Nicoli Cristiani arriva a pochissimi giorni da un’altra inquietante vicenda che ha lambito Regione Lombardia con il fermo di Pierangelo Dacco’, intermediario tra l’ospedale San Raffaele e il Pirellone. Nonche’ suo personale amico di lunga data. Come pensa di arginare il millantato credito presso di lei di personaggi di dubbia moralita’ che le sono vicini?
9)Alla luce di quanto sta accadendo, ha cambiato idea rispetto alla sua dichiarata contrarieta’ sulla commissione di inchiesta per il San Raffaele, il cui iter e’ stato avviato dalle forze di opposizione in Consiglio?
10)In conclusione, un elenco e la domanda delle domande.
Chiriaco, Pezzano, Pilello, figure di nomina regionale. Ciocca, Giammario, Minetti, Puricelli, Rinaldin, consiglieri regionali. Ponzoni, segretario dell’Ufficio di Presidenza. Belotti, Rizzi, assessori regionali. Dacco’, oltre che suo amico, suocero dell’assessore Buscemi. E infine, Nicoli Cristiani, ex assessore regionale e vicepresidente del Consiglio. Sono i nomi di tutti gli indagati o in qualche modo coinvolti nei molteplici filoni di inchiesta in corso, che spaziano dai rapporti con la ‘ndrangheta alla corruzione e alla malasanita’, dai festini a luci rosse al dossieraggio. Senza  aprire i capitoli delle passate legislature, da Bombarda a Prosperini, da Pagnoncelli alla moglie di Abelli. Dal punto di vista giudiziario vale, laddove gli iter siano ancora in corso, la presunzione di innocenza. Ma dal punto di vista della politica, e’ evidente a tutti come lei e la sua maggioranza abbiate un problema enorme. Non crede, a questo punto, che sarebbe meglio restituire la parola agli elettori e dedicarsi con tutta calma alle primarie del suo partito?
Restiamo in attesa di risposte convincenti. E soprattutto delle sue dimissioni

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