Lucchini-Artoni e le “molestie olfattive”
La Lucchini-Artoni è un’azienda produttrice di cemento e bitume, situata tra via Foscolo e via Rugacesio, davanti alla discarica del comune di Segrate. Dagli inizi degli anni ’60, l’azienda ha scatenato le proteste degli abitanti del quartiere, in quanto generatrice di polveri, rumore e puzza (o “molestie olfattive”, come dicono i tecnici). Lunedì 6 giugno 2011, durante un’assemblea in Consiglio Comunale, di fronte ad una platea insolitamente numerosa (circa 300 persone hanno riempito la sala consiliare, e molte sono rimaste in piedi), l’azienda incaricata della riqualificazione dell’area, con le parole dell’architetto Di Bartolomeo, ha presentato un nuovo progetto. Sempre sulla stessa area, sarà costruito un mega-capannone (36 metri di larghezza, per 100 di lunghezza e alto 23 metri) dedicato alle operazioni inquinanti. A fare barriera verso la zona urbanizzata, ci saranno gli edifici (riccamente colorati) dedicati al terziario e allo stoccaggio, una fragile barriera verde ed è prevista la riapertura della roggia. L’utilizzo di nuove tecnologie dovrebbe ridurre l’inquinamento. Si è parlato anche di far passare gli automezzi diretti all’azienda, sul Ponte degli Specchietti (?!?). Gli ottimisti prevedono che il tutto sarà realizzato in un anno e mezzo. Paolo Vanoli, coordinatore della partecipazione dei cittadini, ricorda come la concessione alla Lucchini-Artoni sia legata alla non emissione di residui nell’atmosfera e alla verifica continua del fatto che non vengano provocati danni alla salute dei residenti. Già 4 anni fa è stata presentata una denuncia alla Procura, ma sinora non è successo niente. Per Radaelli (PD), unico consigliere comunale presente, il sindaco è responsabile della salute dei cittadini, e quindi, se le emissioni sono nocive, deve fermare le attività. Le stesse problematiche acustiche e di puzze vengono segnalate anche da cittadini di Seggiano (Pioltello) presenti all’incontro. Si va poi avanti con rimpalli tra cittadini e amministrazione comunale. I tecnici comunali segnalano che la Lucchini-Artoni ha messo dei filtri (ancora non operativi) sugli scarichi, e che gli impianti sono fermi da 4 giorni. “Non è vero”, replicano i presenti, “le puzze si sono sentite anche durante il week-end”. Si presenta anche il sindaco Alessandrini, assente all’inizio della riunione. Secondo lui: “Il comune non ha competenze sulle imprese private e non può fermarle”. Fabietti (ex capo dei vigili) lo contraddice: “Smentisco che il comune non possa chiudere le aziende. Ai miei tempi, per motivi analoghi, un’azienda è stata chiusa e un’altra ha dovuto trasferirsi a Trucazzano”. Il sindaco si innervosisce. Cerca ripetutamente di interrompere Fabietti. L’assemblea si scalda, rinfacciandogli questo atteggiamento da maleducato. Il sindaco se ne va, tra i fischi dell’assemblea. Un cittadino cerca di interpretare il comune sentire: “Ci aspettiamo un po’ più di rispetto e, da subito, una risposta che ci dia un po’ di serenità”.
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