Il manto stradale lascia a desiderare
La denuncia di un lettore sulle condizioni di via Di Vittorio a Segrate dove camminare è un azzardo fra buche profonde 40 centimetri
Il tratto di via Di Vittorio senza marciapiede
Segrate, 6 ottobre 2011 - Pedoni costretti a camminare sul ciglio della strada nonostante i marciapiedi nuovissimi, realizzati su un tratto troppo breve che finisce nel nulla. È la denuncia arrivata da un nostro lettore, che racconta l’odissea quotidiana vissuta dalla moglie lungo via Di Vittorio, a Segrate. Nel mirino, il tratto finale della provinciale Mirazzano-Vimodrone, dove auto e tir sfrecciano a tutta velocità, mentre i ciclisti e i pedoni sono costretti a percorrere la carreggiata per necessità. «Il ciglio della strada è dissestato - racconta il segratese Antonio Paolella, per anni in prima linea nel Comitato della Cassanese - e ci sono buche molto profonde: camminare in quel tratto è davvero pericoloso. La gente è costretta a camminare o a pedalare sull’asfalto ma la strada è molto trafficata e il rischio di essere investiti è altissimo».
La pioggia e la scarsa visibilità nelle ore serali sono un mix micidiale per i cittadini. «Mia moglie - continua Paolella - percorre questa strada quattro volte al giorno per andare al lavoro in via Buozzi. In inverno, rientra con il buio e per stare tranquillo ho dovuto regalarle addirittura una torcia, per fare luce sulla strada ed evitare di inciampare nelle buche». Ma non solo.
«Quando piove, si allaga tutto - afferma il lettore - ed è impossibile procedere in sicurezza. Le buche sono profonde anche trenta o quaranta centimetri, per evitare di bagnarsi i pedoni devono invadere la carreggiata a qualsiasi ora del giorno e della sera». Paolella ha segnalato diverse volte il problema in Comune, fino a quando qualcuno è intervenuto. «A metà settembre, sono arrivate le ruspe - ricorda - e noi cittadini pensavano che avessero dato retta alle nostre segnalazioni. In realtà, gli operai hanno sì realizzato i marciapiedi, ma solo per un tratto molto breve. E così, i marciapiedi finiscono nel nulla su entrambi i lati, mentre sarebbe stato meglio crearne anche uno su un solo lato, ma completo».
I marciapiedi che sono stati realizzati fanno parte delle opere accessorie previste nel protocollo di intesa del quartiere Santa Monica ma i lavori sono stati eseguiti sono in prossimità delle due fermate dell’autobus e per un tratto troppo breve per dare risposta alle lamentele dei segratesi che vivono lungo la via Cassanese.
«Non capisco che senso ha spendere dei soldi per costruire un marciapiede lungo un centinaio di metri - si chiede Paolella - bastava allungare di poco il tracciato per mettere in sicurezza tutta la strada».
La pioggia e la scarsa visibilità nelle ore serali sono un mix micidiale per i cittadini. «Mia moglie - continua Paolella - percorre questa strada quattro volte al giorno per andare al lavoro in via Buozzi. In inverno, rientra con il buio e per stare tranquillo ho dovuto regalarle addirittura una torcia, per fare luce sulla strada ed evitare di inciampare nelle buche». Ma non solo.
«Quando piove, si allaga tutto - afferma il lettore - ed è impossibile procedere in sicurezza. Le buche sono profonde anche trenta o quaranta centimetri, per evitare di bagnarsi i pedoni devono invadere la carreggiata a qualsiasi ora del giorno e della sera». Paolella ha segnalato diverse volte il problema in Comune, fino a quando qualcuno è intervenuto. «A metà settembre, sono arrivate le ruspe - ricorda - e noi cittadini pensavano che avessero dato retta alle nostre segnalazioni. In realtà, gli operai hanno sì realizzato i marciapiedi, ma solo per un tratto molto breve. E così, i marciapiedi finiscono nel nulla su entrambi i lati, mentre sarebbe stato meglio crearne anche uno su un solo lato, ma completo».
I marciapiedi che sono stati realizzati fanno parte delle opere accessorie previste nel protocollo di intesa del quartiere Santa Monica ma i lavori sono stati eseguiti sono in prossimità delle due fermate dell’autobus e per un tratto troppo breve per dare risposta alle lamentele dei segratesi che vivono lungo la via Cassanese.
«Non capisco che senso ha spendere dei soldi per costruire un marciapiede lungo un centinaio di metri - si chiede Paolella - bastava allungare di poco il tracciato per mettere in sicurezza tutta la strada».
di Patrizia Tossi
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