mercoledì 13 ottobre 2010

Tregarezzo, adesso basta Spostate il nostro quartiere Prigionieri di autostrada e aeroporto gli abitanti si ribellano. A Segrate la battaglia contro la nuova Brebemi è sempre più aspra.

Segrate, 13 ottobre 2010 - Case con vista sull’autostrada, il rumore degli aerei sopra la testa, a pochi passi i treni che sfrecciano lungo la ferrovia e i tir diretti al centro intermodale della zona. È la fotografia del quartiere Tregarezzo, un pugno di case stritolate dalla morsa di problemi e disagi.




Gli abitanti chiedono il trasferimento delle case in un’altro quartiere perché, con l’arrivo della Brebemi, la loro vita è destinata a trasformarsi in un inferno. Il Comitato ha dato mandato a un legale di difendere i diritti delle 70 famiglie di Tregarezzo. «Non sono disposti a subire ulteriori prese in giro da nessuna delle autorità che si occupano del problema Bre.be.mi - spiega Daniela De Stefani, portavoce del Comitato Tregarezzo -, in questi due anni ci hanno sottoposto almeno tre varianti di viabilità, sino ad arrivare a proporci Ia famosa delocalizzazione del quartiere, assicurandoci che, sia il terreno per edificare che i soldi, erano a disposizione per questo progetto».



Con un budget di 10,8 milioni di euro, la società che realizzerà la superstrada ha invece firmato un accordo che non prevede il trasferimento degli abitanti. Al posto del trasloco, i residenti di Tregarezzo avranno una barriera verde antirumore. «Passate le elezioni - dice Daniela De Stefani - improvvisamente la delocalizzazione è sparita dal tavolo, insieme al finanziamento. In sostituzione, è arrivata una proposta dove si parla dello spostamento di qualche metro dell’asse stradale, come se questo risolvesse i problemi dell’inquinamento, del rumore e l’aumento di 60mila autovetture al giorno”. Rispetto alle 20mila che oggi sfrecciano lungo la Rivoltana, in futuro il traffico sarà quattro volte più pesante. «Vivere in queste condizioni non è da Paese civile e democratico, tanto più che non siamo stati neppure interpellati». Sarà una dura battaglia. «I cittadini di Tregarezzo si rifanno alla Prescrizione del Cipe n.46, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale - continua la portavoce del Comitato - e quindi continueranno sulla strada della richiesta della delocalizzazione, giudicata l’unica possibile. I nostri cittadini hanno pari dignità rispetto a tutti gli altri segratesi, non possono essere trattati in questo modo».



Nonostante la delibera del Cipe, a luglio è spuntato un accordo che straccia la possibilità di ricollocare il quartiere all’ex dogana a spese della società Cal. Come «ricompensa», la strada verrà arretrata di una dozzina di metri e delle barriere fonoassorbenti proteggeranno le case dal rumore. Ma gli abitanti non ci stanno. Secondo il sindaco, la delocalizzazione si farà, ma a spese del Comune. Il nuovo progetto ha cancellato il cavalcavia alto 7 metri che avrebbe separato la città e porterà la strada a raso terra. A sud dell’Ibm, ci sarà un collegamento con la strada 160 per alleggerire il traffico dal quartiere San Felice e dirottarlo verso l’Idroscalo.



«I valori dell'inquinamento acustico, atmosferico e del traffico saranno sempre peggio -, le condizioni di vita di Tregarezzo peggioreranno nel tempo. I rimedi che verranno adottati sono dei palliativi inutili, a chi aveva investito i propri risparmi per garantirsi una propria casa l’Amministrazione aveva l’obbligo di dare delle risposte diverse».



di Patrizia Tossi

DAL GIORNO DEL 13/10/2010

Nessun commento:

Posta un commento

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7/03/2001.
Chi lascia commenti ai post si assume ogni responsabilità civile e penale di ciò che scrive. L';autore del blog declina ogni responsabilità per i siti segnalati e per il loro contenuto.