Segrate, 9 dicembre 2012 - Cinque euro al mese per l’affitto di un terreno comunale da 10mila metri quadrati, una grande area verde dove sono stati realizzati campi da tennis e calcetto di un centro sportivo privato. Si tratta di una vecchia concessione degli anni Novanta che, siglata per 40 anni, frutterebbe alle casse comunali la cifra annuale irrisoria di 100mila delle vecchie lire. A sollevare la polemica è il gruppo dell’opposizione di Segrate Nostra, decisa a fare scoppiare il caso in consiglio comunale. Una guerra aperta a colpi di mozioni e interrogazioni, l’obiettivo è il cashing review, spingendo la maggioranza a rivedere i canoni di affitto poco convenienti per i cittadini segratesi.
«Il Comune ha fatto dei tagli sulle spese meno necessarie, tuttavia per migliorare i conti si può anche lavorare sulle entrate», annuncia Paolo Micheli, capogruppo di Segrate Nostra. «Il Tennis Club Marconi ha in concessione per quarant’anni (con scadenza nel 2030) 10mila metri quadrati di terreno comunale nel Parco Alhambra — spiega Micheli — sul quale ha realizzato un impianto sportivo con campi di tennis e calcetto. Nel 2030 il Comune diventerà proprietario della struttura, ma nel frattempo la concessionaria sta pagando un canone che inizialmente era 100 mila lire all’anno, meno di cinque euro al mese. Davvero poco, anche se è il canone è stato rivalutato ogni anno con l’inflazione. Secondo noi andrebbe aumentato».
Tempi duri per le casse dei Comuni, comprese quelle della ricca Segrate. Anche le entrate da oneri di urbanizzazione, un tempo sufficienti non solo a far quadrare il bilancio segratese ma anche a finanziare le grandi opere pubbliche degli ultimi anni, sono in picchiata. Colpa della crisi. Non saranno certo questi casi a far quadrare i conti del Comune ma, come dice Micheli, «da qualche parte bisogna pur cominciare e quindi abbiamo investito il Consiglio di questa questione con interrogazioni e mozioni».
«Il Comune ha fatto dei tagli sulle spese meno necessarie, tuttavia per migliorare i conti si può anche lavorare sulle entrate», annuncia Paolo Micheli, capogruppo di Segrate Nostra. «Il Tennis Club Marconi ha in concessione per quarant’anni (con scadenza nel 2030) 10mila metri quadrati di terreno comunale nel Parco Alhambra — spiega Micheli — sul quale ha realizzato un impianto sportivo con campi di tennis e calcetto. Nel 2030 il Comune diventerà proprietario della struttura, ma nel frattempo la concessionaria sta pagando un canone che inizialmente era 100 mila lire all’anno, meno di cinque euro al mese. Davvero poco, anche se è il canone è stato rivalutato ogni anno con l’inflazione. Secondo noi andrebbe aumentato».
Tempi duri per le casse dei Comuni, comprese quelle della ricca Segrate. Anche le entrate da oneri di urbanizzazione, un tempo sufficienti non solo a far quadrare il bilancio segratese ma anche a finanziare le grandi opere pubbliche degli ultimi anni, sono in picchiata. Colpa della crisi. Non saranno certo questi casi a far quadrare i conti del Comune ma, come dice Micheli, «da qualche parte bisogna pur cominciare e quindi abbiamo investito il Consiglio di questa questione con interrogazioni e mozioni».
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