LA BIBLIOTECA DI VIA SENATO
UNA BUFALA O UN DANNO ERARIALE PER SEGRATE
Come volevosi dimostrare
Mi sono sempre posto la domanda, di quale utilità per la
nostra città sarebbe stata trasferire, PARTE della biblioteca del “plurindagato” dell'Utri a Segrate.
Quanti costi doveva sopportare Segrate, cosa ci guadagnava e
di contro, quali interesse per Dell'Utri
lasciare intendere il possibile trasferimento a Segrate.
Certamente USANDOCI, minacciando di trasferirsi da noi, avrà
avuto un notevole ritorno, nel contrattare al ribasso, l'affitto che pagherà in
via Senato, o qualche agevolazione o sgravio da parte delle autorità milanesi,
questo a noi non interessa, è pura contrattazione commerciale.
Quello che interessa a noi, è quanto cì è costato prestarci
o credere a questa più che evidente bufala.
Lasciamo perdere più sedute di Commissioni e Consiglio
Comunale che comunque un costo in termini di gettoni di presenza, vigili e
tecnici, luce e scribini hanno certamente portato.
Puntiamo un pò l'attenzione alle sale che avrebbero dovuto
accogliere parte della biblioteca.
E' stato dato in corso d'opera a un ingegnere, l'incarico di
riprogettare gli spazi e le suddivisioni delle stanze, un ingegnere che
certamente non l'ho avrà fatto gratis.
Quando si da un incarico per un progetto, si da anche
l'indirizzo di cosa si vuole ottenere da quel progetto e qual'è lo scopo che si
vuole ottenere da quella modifica e lo
scopo come ammesso dallo stesso ingegnere era l’arrivo della biblioteca di via
Senato, qui sorge il primo dubbio che un danno erariale in fondo si possa configurare.
Si è dato un incarico e si sono fatte delle modifiche, senza
avere la certezza dell’arrivo della biblioteca di via Senato, e non si pensi
che i costi siano sopportati da chi li sta facendo a scomputo degli oneri di
urbanizzazione, perchè si tratta di soldi che invece di entrare nelle casse del comune si trasformano in
opere, quindi di soldi spesi dal comune sempre si tratta.
Nel nuovo e oneroso progetto, sono spuntate due stanze ad
atmosfera modificata, utili per conservare ( in modo non accessibile al
Pubblico) libri di un certo interesse e
valore storico, per un costo stimato che
supera i 150,000 euro, cosa ce ne facciamo ora di quelle due stanze? E perché farle
senza la certezza che la biblioteca di via senato si trasferisse da noi?
Senza dilungarsi nell’approfondimento, Non è possibile
quantificare il possibile “danno erariale” che questa assurda storia potrebbe
aver apportato alle casse comunali, di certo come afferma il Sindaco ora
bisognerà spendere ulteriormente per riprogettare gli spazi e riportarli al
progetto iniziale dove per fortuna venivano assegnati ad associazione ed
iniziative che operano e portano da tempo, crescita e risultati all’intera
comunità segratese.
Noi non sappiamo se un danno erariale si possa configurare,
questo compito spetta ad altri come la Corte dei Conti o la Procura, certo
possiamo affermare senza timore di essere smentiti, che di una figuraccia della
maggioranza si tratta
La figuraccia di chi, nel primo Consiglio Comunale, elencava
con dovizia di particolari le iniziative e i ritorni di questo certo arrivo,
nel secondo Consiglio Comunale ne metteva in dubbio l’arrivo stesso
trasformando le certezze in speranze ed ora, senza ammettere il proprio errore,
ci informa che nulla di quanto speso dalle casse del Comune porterà frutti
Se di danno erariale
non si tratta, certamente di una grande figuraccia del Sindaco Alessandrini siamo
certi
Procopio Gregorio Andrea
Sinistra Ecologia e Libertà Segrate
Sotto le dichiarazione del Sindaco rilasciate a Segrate Oggi che confermano alcuni nostri dubbi pubblicati nei precedenti post che trattavano il problema.
UN APPUNTO ma tra le "schifezze" che Milano trasferisce da noi c'è anche il centro commeciale?
La “Biblioteca di via Senato” di Marcello Dell’Utri resterà a Milano. Dopo i rumors dei giorni scorsi, accreditati dalle dichiarazioni rilasciate dal senatore a “Repubblica”, la conferma della notizia arriva dal sindaco Alessandrini, che mette la parola fine sull’ipotesi di trasloco a Segrate della prestigiosa fondazione milanese.
La decisione è stata comunicata al sindaco direttamente dal senatore Dell’Utri, che dopo settimane di trattative ha deciso, insieme con il Consiglio d’amministrazione della fondazione, di non abbandonare la storica sede nel centro del capoluogo nonostante un notevole ridimensionamento degli spazi (e delle spese). Un problema di mancanza di fondi per il trasferimento, ha spiegato il presidente della fondazione. «Ma soprattutto della solita visione “milanocentrica” per la quale uscire dal centro sembra ancora oggi un tabu – spiega il sindaco Alessandrini – non parlo solo del nostro caso, a cui potremmo aggiungere la vicenda del consolato americano del 2008, ma di tanti altri rifiuti da parte di realtà importanti di lasciare il capoluogo: ecco, mi chiedo con quale spirito nasce la città metropolitana, spero che l’idea non sia quella di portare al centro le cose buone e portare invece fuori… le schifezze».
C’è rammarico per la decisione di annullare il trasferimento della biblioteca a Segrate? «Abbiamo lavorato per mesi sulla proposta fatta proprio dalla fondazione, abbiamo visto progetti, fatto incontri, discusso tutti i dettagli ma la firma continuava a non arrivare – racconta il sindaco – alla fine abbiamo preteso una risposta definitiva ed è stata negativa: credo sia un peccato per la città e per la fondazione stessa, che avrebbe potuto trovare casa in un edificio prestigioso e in una città che tra l’altro ospita le sedi dei suoi principali finanziatori, Mediaset, Publitalia e Mondadori».
Sotto le dichiarazione del Sindaco rilasciate a Segrate Oggi che confermano alcuni nostri dubbi pubblicati nei precedenti post che trattavano il problema.
UN APPUNTO ma tra le "schifezze" che Milano trasferisce da noi c'è anche il centro commeciale?
La “Biblioteca di via Senato” di Marcello Dell’Utri resterà a Milano. Dopo i rumors dei giorni scorsi, accreditati dalle dichiarazioni rilasciate dal senatore a “Repubblica”, la conferma della notizia arriva dal sindaco Alessandrini, che mette la parola fine sull’ipotesi di trasloco a Segrate della prestigiosa fondazione milanese.
La decisione è stata comunicata al sindaco direttamente dal senatore Dell’Utri, che dopo settimane di trattative ha deciso, insieme con il Consiglio d’amministrazione della fondazione, di non abbandonare la storica sede nel centro del capoluogo nonostante un notevole ridimensionamento degli spazi (e delle spese). Un problema di mancanza di fondi per il trasferimento, ha spiegato il presidente della fondazione. «Ma soprattutto della solita visione “milanocentrica” per la quale uscire dal centro sembra ancora oggi un tabu – spiega il sindaco Alessandrini – non parlo solo del nostro caso, a cui potremmo aggiungere la vicenda del consolato americano del 2008, ma di tanti altri rifiuti da parte di realtà importanti di lasciare il capoluogo: ecco, mi chiedo con quale spirito nasce la città metropolitana, spero che l’idea non sia quella di portare al centro le cose buone e portare invece fuori… le schifezze».
C’è rammarico per la decisione di annullare il trasferimento della biblioteca a Segrate? «Abbiamo lavorato per mesi sulla proposta fatta proprio dalla fondazione, abbiamo visto progetti, fatto incontri, discusso tutti i dettagli ma la firma continuava a non arrivare – racconta il sindaco – alla fine abbiamo preteso una risposta definitiva ed è stata negativa: credo sia un peccato per la città e per la fondazione stessa, che avrebbe potuto trovare casa in un edificio prestigioso e in una città che tra l’altro ospita le sedi dei suoi principali finanziatori, Mediaset, Publitalia e Mondadori».
IL NUOVO COMUNE –
Nessuna conseguenza comunque, assicura il sindaco, per il municipio di
via 25 Aprile ormai arrivato quasi al termine dei lavori di
ristrutturazione, che avrebbe dovuto ospitare la fondazione di via
Senato. «Se ipotizzando l’arrivo della biblioteca di via Senato ci
eravamo un po’ “ristretti”, ora ci riallargheremo con gli spazi
destinati al centro civico di Segrate Centro, alla biblioteca di
Segrate, ai laboratori destinati alla musica e all’arte, agli spazi per i
ragazzi – spiega Alessandrini – in più riporteremo in centro
l’associazione “D come Donna”, con cui lavoriamo in totale sinergia, e
gli studenti che avranno un ampio spazio a loro dedicato». Quando sarà
pronto per l’inaugurazione il municipio? «Credo che per marzo 2013
saranno completati anche i lavori di sistemazione degli interni e di
armonizzazione della piazza – continua il sindaco – la nuova zona
commerciale di via Roma sarà così in qualche modo “unita” all’ex
municipio per formare un ampio spazio dedicato ai segratesi».
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