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Tornando alla Bre.Be.Mi., è inutile parlare ancora delle gravissime colpe di questa Amministrazione nel prodigarsi a difendere gli interessi del proprio territorio e dei suoi cittadini, l'abbiamo abbondantemente sottolineato e addirittura comprovato.
Cominciamo dalle ammissioni dell’Amministratore delegato Bottiglieri e dalle dichiarazioni del presidente Bettoni, quando candidamente ammettevano lo scarso interesse della nostra Amministrazione addirittura nel progetto preliminare.
Segrate Domani, invece, oltre a divulgare la notizia, ha cominciato sul territorio una campagna informativa sulle conseguenze gravissime, fino a quel momento nascoste o addirittura ignorate.
Tutto questo, ci ha portato a fare due richieste inderogabili e irrinunciabili: la delocalizzazione del quartiere di Tregarezzo e l’interramento in galleria del tratto segratese della Bre.Be.Mi..
Abbiamo cominciato ad allertare gli amici di San Bovio e i concittadini di San Felice, sulle ripercussioni ambientali e viabilistiche sulla Mirazzano-Vimodrone, sostenendo attivamente i residenti di Tregarezzo sui media, fino alla manifestazione del 27 maggio sulla Rivoltana, dove anche agli automobilisti di passaggio leggendo sui nostri volantini cosa sarebbe accaduto a causa di un’autostrada urbana alta 16 metri a venti centimetri dalle loro finestre, ci hanno dato la loro solidarietà malgrado il disagio creato dalla manifestazione.
Il forte impegno di Segrate Domani, ha avuto come primo risultato, l’aver costretto Regione, Provincia e Comune e partiti politici, almeno a discutere sulle gravi conseguenze per il territorio e in particolar modo per i cittadini di Tregarezzo nel prendere in considerazione fattivamente, la loro delocalizzazione a costo zero.
Su quest’argomento, però, hanno avuto spesso un atteggiamento ambiguo e spesso al limite dell’irrisorio nei confronti dei cittadini, sfruttando il loro disorientamento per cercare di risparmiare il più possibile sulla loro pelle.
Un altro importante risultato ambientale e paesaggistico, è l’aver costretto Bre.Be.Mi. a rivedere il progetto da una soprelevata di 16 metri a 4 corsie, ad un progetto ha raso e meno invadente anche se ancora non sufficiente.
Questo cambio di progetto, a prescindere dalla nostra ferma richiesta della galleria,
avrà un risparmio non trascurabile di qualche decina di milioni di euro; non ci saranno più scuse e alibi nell’affrontare la delocalizzazione a costo zero per i cittadini ed a riconoscergli anche i danni ambientali e psicologici.
A marzo si terranno le elezioni comunali, se i cittadini premieranno il nostro impegno, due cose saranno certe su quest’argomento: delocalizzazione a costo zero e forte pressione, su Regione e Ministero, affinché mettano a disposizione i fondi per la galleria.
Segrate non deve pagare le colpe della sua attuale amministrazione, subirne tutte le conseguenze e non ottenere neanche il più piccolo intervento di mitigazione ambientale e di difesa su un territorio irrimediabilmente compromesso per sempre.
Michele Digiugno
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