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Sollecitato dai cittadini segratesi e pioltellesi e da noi , il Consigliere Provinciale Biolchini, si fa portavoce delle preoccupazioni e d...
venerdì 30 settembre 2011
giovedì 29 settembre 2011
LA LUCCHINI ARTONI REPLICA COSI'
Nessuna irregolarità alla Lucchini Artoni Arpa e Asl sono testimoni"
Residenti di Segrate allarmati in via Tiepolo per le attività del bitumificio Lucchini-Artoni a due passi dalle case. La replica dell'azienda
Vincenzo Bianchi, proprietario della Lucchini Artoni
Segrate, 29 settembre 2011 - Solo semplici scavi di consolidamento, non c’è nessun allarme veleni e l’Arpa ha fatto i tutti i controlli del caso. Questa, in sintesi, la replica dei vertici della Lucchini Artoni di Segrate alle tante proteste dei cittadini. Ma partiamo dal principio, con quegli scavi che tanto hanno messo in apprensione i residenti: «Ma quali veleni - la reazione di Vincenzo Bianchi, amministratore delegato dell’impresa segratese -. Stavamo semplicemente cercando di liberare l’area da tutto il materiale inerte», ovvero quella grande montagna di ghiaia che gli stessi residenti vogliono vedere sparire.
«Per far arrivare i camion fino a lì però abbiamo dovuto rinforzare il terreno, anche a causa delle pioggie degli ultimi giorni che l’hanno trasformato in poltiglia - spiega il patron -, ed ecco spiegati gli scavi».
La buca però, a detta dei residenti, sembrava profonda diverse decine di metri, e gli scarichi ripetuti più volte. «Ma solo perché quel terreno di trova almeno un paio di metri sopra il livello della strada, ecco perché dai balconi di chi “ci controlla” poteva sembrare più profonda di quella che era realmente». Nessuno scarico di veleni dunque, stando alla Lucchini, solo ghiaia e bitume per rinforzare il terreno. «Non ci credete? - rilancia il titolare - Bene, allora invito qualsiasi cittadino a suonare al mio campanello. Chiunque voglia fare qualsiasi tipo di analisi privatamente è invitato a presentarsi, io non mi opporrò».
Poi rilancia: «Proprio mentre qualche residente si lamentava - procede Bianchi - noi eravamo in sala riunioni per fare la certificazione Iso 14001, quella ambientale. Non bastasse, abbiamo ricevuto lo scorso giovedì gli uomini dell’Arpa e, il giorno seguente, quelli della Asl. Effettuiamo rigorosi controlli ogni 6 mesi, ci teniamo a fare le cose in tutta trasparenza». E infine un accenno al passaggio dei camion: «Sappiamo di disturbare, ma d’altronde siamo qua da 88 anni, ben prima che ci costruissero affianco le case» la replica. Poi aggiunge: «Inoltre di notte abbiamo chiesto al Comune di poter sfruttare l’altra uscita su via Modigliani. I camion non potrebbero passare sul cosiddetto “ponte degli specchietti” ma noi abbiamo chiesto il permesso di transito solo dalle 22 alle 6 del mattino. Facciamo il possibile per convivere al meglio con i nostri vicini».
Polvere e odori gli ultimi capi d’accusa: «Non dubito che una fabbrica di pasticcini possa avere un odore migliore, ma questo è il nostro, ed è certificato che non sia nocivo. La polvere invece è parte del nostro lavoro, non l’ho fatto io il Pgt, mettendo delle case in una zona industriale. Noi ripuliamo due volte al giorno via Tiepolo (comunale) a nostre spese. Cosa dovrei fare di più?».
«Per far arrivare i camion fino a lì però abbiamo dovuto rinforzare il terreno, anche a causa delle pioggie degli ultimi giorni che l’hanno trasformato in poltiglia - spiega il patron -, ed ecco spiegati gli scavi».
La buca però, a detta dei residenti, sembrava profonda diverse decine di metri, e gli scarichi ripetuti più volte. «Ma solo perché quel terreno di trova almeno un paio di metri sopra il livello della strada, ecco perché dai balconi di chi “ci controlla” poteva sembrare più profonda di quella che era realmente». Nessuno scarico di veleni dunque, stando alla Lucchini, solo ghiaia e bitume per rinforzare il terreno. «Non ci credete? - rilancia il titolare - Bene, allora invito qualsiasi cittadino a suonare al mio campanello. Chiunque voglia fare qualsiasi tipo di analisi privatamente è invitato a presentarsi, io non mi opporrò».
Poi rilancia: «Proprio mentre qualche residente si lamentava - procede Bianchi - noi eravamo in sala riunioni per fare la certificazione Iso 14001, quella ambientale. Non bastasse, abbiamo ricevuto lo scorso giovedì gli uomini dell’Arpa e, il giorno seguente, quelli della Asl. Effettuiamo rigorosi controlli ogni 6 mesi, ci teniamo a fare le cose in tutta trasparenza». E infine un accenno al passaggio dei camion: «Sappiamo di disturbare, ma d’altronde siamo qua da 88 anni, ben prima che ci costruissero affianco le case» la replica. Poi aggiunge: «Inoltre di notte abbiamo chiesto al Comune di poter sfruttare l’altra uscita su via Modigliani. I camion non potrebbero passare sul cosiddetto “ponte degli specchietti” ma noi abbiamo chiesto il permesso di transito solo dalle 22 alle 6 del mattino. Facciamo il possibile per convivere al meglio con i nostri vicini».
Polvere e odori gli ultimi capi d’accusa: «Non dubito che una fabbrica di pasticcini possa avere un odore migliore, ma questo è il nostro, ed è certificato che non sia nocivo. La polvere invece è parte del nostro lavoro, non l’ho fatto io il Pgt, mettendo delle case in una zona industriale. Noi ripuliamo due volte al giorno via Tiepolo (comunale) a nostre spese. Cosa dovrei fare di più?».
di Gabriele Gabbini
Aggiungiamo una nota:da come dice il Signor Bianchi le colpe sono di chi ha fatto il PGT o di chi non ha controllato e fatto rispettare i regolamenti,che ha permesso alla Lucchini Artoni nell' arco degli anni di allargarsi dalla sua sede originaria.
Aggiungiamo una nota:da come dice il Signor Bianchi le colpe sono di chi ha fatto il PGT o di chi non ha controllato e fatto rispettare i regolamenti,che ha permesso alla Lucchini Artoni nell' arco degli anni di allargarsi dalla sua sede originaria.
DICIAMO BASTA A FUMI,RUMORE SCARICHI E SOSPETTI!.NO ALLA LUCCHINI ARTONI
mercoledì 28 settembre 2011
NON C 'E' NIENTE DA FARE ANCORA DOPO TANTI ANNI DI PROMESSE DOPO LE NOSTRE SEGNALAZIONI,A NOVEGRO SUCCEDE ANCORA QUESTO,
martedì 27 settembre 2011
MOLINA IN PROCURA CON LA SUA STORIA PER L'ITER DI SEGRATE
MOLINA IN PROCURA CON LA SUA STORIA PER L'ITER DI SEGRATE:
IL CENTRO COMMERCIALE E' UN BUSINESS NO! SERVE SOLO A SALVARE SEGRATE SI PRESENTA IN PROCURA CON FALDONI CHE RIGUARDANO L'ITER PER IL CENTRO COMMERCIALE
IL CENTRO COMMERCIALE E' UN BUSINESS NO! SERVE SOLO A SALVARE SEGRATE SI PRESENTA IN PROCURA CON FALDONI CHE RIGUARDANO L'ITER PER IL CENTRO COMMERCIALE
lunedì 26 settembre 2011
T-RED SE NON VI E' REATO, PERCHE' MIRARE ALLA SANTA PRESCIZIONE?
Nessuno vuole colpevolizzare a priori ne il Sindaco, ne il comandante della Polizia Locale ne il Povero Zanchetta, che pare più il capo espiatorio e non l'unico resposabile di tutto l'iter.
Quello che interessa ai cittadini e alle migliaia di persone ingistamente multate è la verità dei fatti, conoscere fino in fondo se vi siano state manomissioni improprie delle apparecchiature, se tutto l'iter dell'appalto sia stato coerente con le normative ed inreprensibile, se la procedura del secondo verbale ( con punti tolti alla patente) è stata a norma di legge.
SE come più voilte dichiarato da tutti i soggetti coinvolti, non ve stato nessun imbroglio, se tutto è stato fatto a regola d'arte e a norma di legge, se i veri colpevoli sono gli automobilisti " assassini" come qual cuno ebbe modo di dichiarare in Consiglio Comunale, PERCHE' mirare alla prescrizione?
PERCHE' lasciare ai cittadini il dubbio che qual cosa di irregolare potrebbe essere avvenuto, PERCHE' lasciare per sempre sul capo del Sindaco, del Comandante e del dipendente comunale, questa macchia sulla loro storia, sulla loro persona, che suona come un infamia indelebile?
PER CHI DICE DI ESSERE INNOCENTE e noi fino a prova contraria gli crediamo, IL FAR COMPLETAMENTE LUCE SULLA VERITA' DEI FATTI, NON E' FORSE L'UNICO OBIETTIVO DA PERSEGUIRE?
MA ALLORA PERCHE' CERCARE LA PRESCRIZIONE?,
PERCHE' NON RINUNCIARE AD ESSA E ANDARE FINO IN FONDO, FACENDO TRIONFARE LA VERITA' DELLA PROPRIA PRESUNTA INNOCENZA
MA IL COMUNE DI SEGRATE LO SA,O FA FINTA DI NON SAPERE
Via Corelli: cantiere senza fine.
Guido Fontanelli scrive al Corriere della sera ( Cronaca di Milano, pag. 9, del 23 settembre 2011):
"Da giugno a novembre via Corelli, una delle più importanti strade di collegamento tra Milano e la periferia Est resta chiusa per lavori, creando gravi problemi alla circolazione del traffico in tutta la zona e in particolare sul Forlanini. Peccato che in via Corelli non stia lavorando nessuno.
Ci sono due transenne che bloccano un tratto di un centinaio di metri e basta, senza alcun cantiere. Tutto il resto della strada è perfettamente percorribile. Ma il comune è sadico verso i cittadini o è masochista?
Aggiungiamo,come a Giugno che i commercianti di Novegro non erano stati avvertiti della chiusura della via Corelli,e dopo lunghe polemiche e proteste si e' riusciti a far spostare i cartelli che ne indicavano la percorribilita' fino al Saini ora succede questo,ancora una volta il Comune di Milano,non ha segnalato la cosa al comune di Segrate,o come a Giugno se ne dimenticato!"
venerdì 23 settembre 2011
UNA SANTA IN PARADISO PER TUTTI...LA PRESCRIZIONE
VERGOGNA
NON VOGLIAMO AGGIUNGERE NULLA A QUANTO RIPORTATO DAL GIORNO E DAL PERICOLO PRESCRIZIONE CHE INCOMBE, CI VERREBBE SOLO DA VOMITARE
AGGIUNGIAMO SOLO UN RICORDO, SULLA NECESSITA' DI CAMBIARE NORMATIVE E LEGGI, DI TROVARE SCAPPATOIE CHE AVREBBERO POTUTO SALVARE SALVARE I COMUNI.
DEL PERICOLO EVIDENZIATO A SUO TEMPO, SUI MILIARDI CHE DOVREBBERO RESTITUIRE, SUL PERICOLO CHE I COMUNI POTESSERO SUBIRE GRAVISSIME CONSEGUENZE NEL DOVER RESTITUIRE IL MAL TOLTO.
MA IN TUTTO CIO' DOVE E' LA GIUSTIZIA
Caso T-red ormai la prescrizione è dietro l'angolo
Ancora una fumata nera in aula
Segrate, a tre anni dallo scandalo resta incerto l’avvio del processo. Alla terza convocazione dell'udienza preliminare ancora niente di fatto
semaforo
Semafori intelligenti, secondo le autorità, «succhiasangue» stando invece agli ignari modelli fotografati all’incrocio. Il pm Alfredo Robledo ritiene che quel breve intervallo di tempo tra lo luce gialla e quella rossa fosse il frutto di un disegno truffaldino: in altre parole, i semafori sarebbero stati modificati per generare multe in quantità e arricchire le casse comunali. Tant’è, resta il fatto che le indagini, cominciate nel 2008, si sono concluse lo scorso febbraio con la richiesta di rinvio a giudizio per 33 persone, tra cui il sindaco segratese Adriano Alessandrini, il comandante dei vigili urbani Lorenzo Giona e il suo vice Dario Zanchetta, con le accuse di turbativa d’asta e truffa. Per non parlare delle oltre 250 richieste di costituzione di parte civile presentate dai tanti multati.
E qui si chiude il tuffo nel passato. Già perché ieri, al termine della terza udienza preliminare al Tribunale di Milano, sarebbe dovuto arrivare il verdetto del gup sulle numerose richieste di parte civile. «Doveva», perché in mattinata è arrivata invece l’ennesima doccia fredda: «Non è successo nulla», il commento sconsolato dell’avvocato Maria Francesca Fuso, che cura 180 delle 250 istanze presentate. «Il giudice ci ha comunicato che sarà trasferito - racconta il legale - e, di conseguenza, non si occuperà più del caso, che passa a un altro magistrato».
Risultato? «Semplice, tutto rimandato alla prossima seduta del 29 novembre, quando finalmente avremo qualche indicazione sia sulle parti civili che sulle eccezioni di competenza territoriale». La difesa infatti, che per quanto riguarda il sindaco Alessandrini è curata da Pietro Gabriele Roveda, aveva avanzato dei dubbi sulla competenza territoriale al fine di spostare il processo, probabilmente a Como, sede di quella Cts che si occupava della gestione dei T-red. Un cambio di sede che, secondo molti tartassati, permetterebbe di guadagnare altro tempo, obbligando le parti a ricominciare tutto l’iter daccapo con un altro giudice.
«Più o meno quello che è successo in questo caso - tuona però la Fuso - dato che siamo ancora all’udienza preliminare dopo oltre tre anni anni dall’inizio dell’inchiesta e i reati di turbativa d’asta, per esempio, vanno in prescrizione dopo sette anni e mezzo». Non solo: «Alcuni dei miei assistiti si riferiscono a casi avvenuti nel febbraio 2003, questo significa che sono già caduti in prescrizione. Poi danno la colpa agli avvocati se i processi vanno per lunghe»
di Gabriele Gabbini
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