sabato 3 settembre 2011

A PROPOSITO DELL' EX CITTA' DELLA GIOIA,O IDROSCALO CENTER:

Mazzette? Mai Soltanto un cesto di prodotti tipici


Idroscalo Center al centro dei sospetti. Il sindaco Alessandrini: «Nessun favore da Molina» e garantisce sulla trasparenza dell'operazione







Il sindaco Adriano AlessandriniSegrate, 3 settembre 2011 - Tessitore di alleanze spregiudicate, forse. Ma, dice lui, «sempre per il bene della città». Si riferisce a quando nel 2009 aprì la giunta al Pd (entrò Bruno Rindone all’Ambiente) per portare avanti progetti-chiave bypassando i problemi che aveva avuto in maggioranza con due consiglieri «Orrico e Iapicca». Il sindaco di Segrate ieri si è svegliato con una bella gatta da pelare: il buon nome del suo feudo e della sua amministrazione trascinati, a margine dell’inchiesta sulle presunte tangenti delle ex Falck, nel calderone. Il troncone che li tira in ballo punta dritto sull’Idroscalo Center. Meglio sulle manovre attorno al terreno Fintecna (cioè del ministero delle Finanze, valore 110 milioni di euro) da parte di Michele Molina, indagato per corruzione su questa vicenda dopo le ultime rivelazioni dell’imprenditore Piero Di Caterina (che a Segrate gestiva le linee Caronte), grande accusatore di Filippo Penati. È lui a richiamare l’attenzione sui rapporti fra l’architetto Renato Sarno (consulente Serravalle) e lo stesso Molina, l’uomo forte del Gruppo Percassi, titolare del famoso centro commerciale di Segrate, ancora sulla carta.



Sindaco, ha preso mazzette per favorire un progetto sul piatto da quasi 10 anni?

«Ma va là, non diciamo fesserie. Molina mi ha regalato un cesto di prodotti tipici a Natale. Fine del discorso. Ho accettato per buona creanza».



L’Idroscalo Center è frutto dell’unificazione delle volumetrie di due centri commerciali distinti, il primo doveva sorgere a San Felice, il secondo a Linate. Poi avete accorpato e spostato tutto sull’ex dogana. È stato approvato durante l’accordo tecnico con il Pd?

«Sì, dopo una seduta fiume in Consiglio comunale. Ma con una larga maggioranza, se non ricordo male 21 consiglieri su 30. Il Pd non servì a quello scopo».



E a cosa allora?

«A fare il bene dei cittadini. L’ho detto e lo ribadisco. Avevamo numeri risicati».



Non c’era un accordo, l’inciucio sospetto di cui parla la Procura di Monza, titolare dell’inchiesta sulle tangenti ex Falck, per far decollare il centro commerciale?

«Provincia e Regione avevano già rilasciato le autorizzazioni commerciali, senza contare che risparmieranno 85 milioni di euro che Percassi spenderà al posto loro per la viabilità intermodale, che discende dalla Brebemi, per cui il pubblico non avrebbe mai avuto i soldi».



Serravalle ha regalato una bretella all’Idroscalo Center?

«Un’inesattezza, lo svincolo di Lambrate e il collegamento all’ex dogana erano in programma da 20 anni. Venti. Altroché tangenti».



Con Molina come sono i suoi rapporti?

«L’ho incontrato un milione e mezzo di volte. L’ho sentito al telefono anche in questi giorni. Il 12 andrò a Londra con lui per assistere all’inaugurazione di un centro commerciale del tutto simile al nostro».



di Barbara Calderola dal giorno la martesana del 3/09/2011


Adriano Alessandri è il sindaco pdl di Segrate, cittadina della Milano due di Berlusconi. Quando parla della battaglia per contenere «l'aggressione dell'Atm» che voleva strappare alla sua società di trasporti i bus di Segrate, Di Caterina dice che era convinto che Sindaco e direttore generale Laura Aldini tramassero contro di lui. Dal primo ottenne «assicurazioni» di un «comportamento corretto» quando arrivò il momento della gara d'appalto. Gli furono rinnovate a Natale quando fece «regali molto importanti che ho consegnato dal 2005 al 2008 direttamente ad Alessandri nel garage di casa sua». Cosa gli regalò? «Oltre al cesto natalizio, per 4 anni ho consegnato una busta contenente denaro contante per 10mila euro a volta da lui richiesta per far fronte a sue necessità di promuovere eventi per i cittadini. Non era lui a indicarmi la cifra ma era lui a chiedermi denaro. Una volta mi ha sollecitato anche lo stesso regalo a favore del direttore Laura Aldini», inconsapevole, che consegnò allo stesso Alessandri. Sdegnata la replica del Sindaco, che non appare tra gli indagati: «Soldi? A me? Per 20 anni Di Caterina ha gestito il trasporto pubblico. Quando siamo arrivati noi abbiamo fatto una regolare gara che ha vinto Atm. Si vuole vendicare, ce l'ha a morte con me e con la Aldini che è l'avvocato del Comune e che l'ha pure querelato. È uno squilibrato. Se è questa la sua attendibilità, allora devo riabilitare Penati». I magistrati monzesi sono molto cauti su queste e sulle altre rivelazioni. Sono da verificare molto accuratamente, potrebbero essere «dettate da malanimo».


dal corriere.it del 3/09/2011


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