COMPAGNE:CHE SBAGLIANO
di Gianni Barbacetto
Lo scandalo delle bonifiche che ha coinvolto Giuseppe Grossi e il suo amico Gianfranco Abelli, uomo forte di Roberto Formigoni in Lombardia, ha portato alla ribalta anche la moglie di Abelli, Rosanna Gariboldi, messa nei guai dal marito che l'ha fatta entrare in politica (imponendola come assessore a Pavia) e in affari (era intestato a lei il conto "Associati" a Montecarlo su cui arrivavano i soldi di Grossi). Ora Lady Abelli è finita in cella e il marito, malgrado le molte visite in carcere, non è ancora riuscito a tirarla fuori dai guai. Era andata meglio, qualche tempo fa, a Lady Giorgetti. Giancarlo Giorgetti è uno dei maggiori leader della Lega nord, per anni segretario della Lega lombarda e parlamentare del Carroccio. Sua moglie, Laura Ferrari, nel 2008 fu coinvolta in una brutta storia di corsi fantasma, finanziati con i soldi dell'Unione europea. Un furto di denaro comunitario che la Lega ha sempre denunciato e criticato, quando avviene nelle regioni del sud. Peccato che questa volta tutto sia accaduto tra Milano, Varese e Busto Arsizio. La vicenda parte nel 2006, quando viene messo in carcere Giuseppe Landucci, presidente di una onlus chiamata Forma Moda. Accusa: aver incamerato, attraverso la regione Lombardia, oltre 750 mila euro dell'Unione europea, per corsi di formazione che avevano tutto, tranne gli alunni. "Presentai in regione, per ottenere i finanziamenti, dodici progetti formativi e Laura Ferrari mi disse: te li faccio approvare io". Così ha raccontato Landucci ai magistrati di Busto. Segue riunione alla sede del consiglio regionale, con Lady Giorgetti e il capogruppo della Lega, Davide Boni. Quest'ultimo (almeno secondo Landucci) "assicurò che avrebbe fatto approvare i corsi, di cui due dovevano svolgersi a Varese ed essere affidati a Laura Ferrari o a persone scelte da lei". Detto, fatto: i progetti approvati sono addirittura sei. Due di questi, un corso per "operatori di campagna" a Varese e uno di equitazione per disabili ad Angera, sono tenuti personalmente dalla signora Ferrari. Eppure i corsi non avrebbero dovuto essere approvati, perché nessuno aveva un numero sufficiente di iscritti. Ma niente paura: la banda padana falsifica le liste delle iscrizioni, le firme sui moduli, i registri delle presenze... La truffa viene scoperta dai magistrati di Busto Arsizio, che mettono in carcere Landucci e chiedono l'arresto anche per Lady Giorgetti. La signora, per decisione del giudice per le indagini preliminari, riesce a rimanere libera. Non solo: riesce anche a uscire dalla brutta vicenda giudiziaria cavandosela con un bel patteggiamento. Ma attenzione: perché i giudici accettino il patteggiamento, è necessario che l'indagato prima restituisca il malloppo. Lady Giorgetti restituisce al volo 20 mila euro alla regione. Grazie a un vero e proprio miracolo politico e burocratico, scoperto da un cocciuto consigliere dell'Italia dei valori, Stefano Zamponi: "In una sola seduta della giunta regionale, è stato transato il danno, sentito il parere positivo dell'avvocato della regione, che si era costituita parte civile e aveva nominato il suo avvocato solo dieci delibere prima". Tutto in una mattinata. Efficienza lombarda.
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