lunedì 21 dicembre 2009

Tra i tanti "litiganti" NOVEGRO NON GODE, come sempre rimane l'ultima ruota... del carrozzone...

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Farmacie Comunali

La mozione. Mercoledì 16 dicembre 2009, la mozione di Ferrante (PSI) che chiede l’istituzione di nuove farmacie a Segrate Centro e a Novegro (vedi Flash n.268), è tornata in commissione per approfondimenti. “A Novegro non esiste una vera farmacia”, dice la mozione. C’è un dispensario aperto in orari predeterminati, per la vendita di prodotti di banco e per la prenotazione di farmaci veri e propri. La farmacia più vicina è all’aeroporto di Linate, non lontana in linea d’aria, ma difficile da raggiungere, specie per le persone anziane, visto che richiede l’attraversamento della Rivoltana. A Segrate Centro c’è invece il problema della continua crescita del numero dei residenti, a seguito dei nuovi insediamenti: Causa Pia d’Adda (in via San Rocco), Village, e i previsti Centro Parco Lotto I e Lotto II.
La situazione. Coari (assessore al Bilancio) relaziona sulla situazione. A Segrate ci sono 8 farmacie: 4 private (2 a Segrate Centro, 1 a San Felice e il dispensario di Novegro), e 4 pubbliche (Redecesio, Villaggio, Milano 2, Lavanderie). La legge prescrive 1 farmacia ogni 4.000 abitanti. Al 2 novembre 2009 i residenti a Segrate erano 33.955. Ne occorrono altri 46 (e ciò probabilmente capiterà a breve) per fare scattare il numero (34.000) che permetterà la richiesta di una nuova farmacia. Quindi, la Segrate Servizi, che ha come referente unico l'amministrazione comunale e che gestisce le farmacie comunali, sta pianificando l’apertura di una nuova farmacia a Segrate Centro. Per Coari, sono invece soddisfacenti gli orari di apertura del dispensario di Novegro, e lo stesso Coari ricorda che, con la realizzazione dell’intervento a Milano Santa Monica (ex Boffalora) è prevista l’apertura di una ulteriore farmacia nel nuovo quartiere.
La discussione. Rebellato (Lega) informa che, secondo una legge recente (D.L. 135/2009) le farmacie dovranno essere gestite da società che hanno in carico solo le farmacie. Quindi conglomerate tipo la Segrate Servizi, che gestisce più attività, dovranno rivedere organizzazione e obiettivi. Per Antona (PD), le farmacie comunali andrebbero addirittura vendute, e il ricavato dovrebbe essere re investito (anche se in perdita) dove ci sono delle difficoltà (leggi Novegro). Infatti, sempre secondo Antona, le farmacie sono diventate dei carrozzoni, con carichi eccessivi di dipendenti e di consigli di amministrazione. Antona dice queste cose a titolo personale. Infatti Nichetti (sempre del PD) è di parere opposto. I guadagni delle farmacie comunali, afferma Nichetti, è bene che siano re investiti in servizi. Un numero minore di farmacie comunali causerebbe la riduzione dei servizi forniti alla cittadinanza. “Non ha senso – conclude Nichetti – che se un’azienda va bene debba diventare privata, mentre, se va male, debba restare pubblica”.  Lo seguono su questi concetti d’Auria (Rifondazione), Lenisa e Monti (Aria Nuova) e Rosa (Margherita). Un altro problema è evidenziato da Chindemi (PdL): “A Segrate, almeno una farmacia dovrebbe restare aperta di notte. Altrimenti, per necessità urgenti, ci si deve spostare nei comuni vicini”. Lo supportano Travaglia (UDC), Latino (Ulivo) e Monti (Aria Nuova).
La conclusione. In commissione si è discusso per due ore, senza arrivare ad una richiesta condivisa. La mozione di Ferrante ritorna in Consiglio Comunale.


Da Flash n.277 del 16/12/2009 di Giancarlo Filipetta
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