domenica 29 aprile 2012

BreBeMi ARRIVANO I SOLDI DEGLI ESPROPRI


BreBeMi, arrivano i soldi per i terreni

 espropriati


Cal e Brebemi hanno concordato una procedura trasparente e accelerata
 che permetterà di poter erogare ai proprietari che già avevano sottoscritto
 gli accordi bonari le indennità dovute. Un giro che coinvolge 1500 ditte per
130 milioni
Il cantiere della Brebemi


Bergamo, 27 aprile 2012 - Dalla prossima settimana saranno
 sbloccate le indennità a favore dei proprietari di terreni 
e imprese agricole interessati dagli espropri della Brebemi.
 Questo l’esito dell’incontro che si è svolto oggi a Palazzo Lombardia,
 a Milano, in merito alla realizzazione dell’autostrada 
Milano-Bergamo-Brescia.
Convocato dall’assessore regionale alle Infrastrutture e mobilita’,
 Raffaele Cattaneo, l’incontro ha visto la presenza anche del presidente
e dell’amministratore delegato di Brebemi, Francesco Bettoni e Duilio Allegrini,
 dell’amministratore delegato di Cal (Concessioni Autostradali Lombarde)
 Antonio Rognoni e dei consiglieri regionali Mauro Parolini e Pierluigi 
Toscani che avevano chiesto una riunione sul tema.
Al centro della riunione la situazione dei pagamenti delle indennità di
 esproprio a favore di quei proprietari i cui possedimenti sono interessati
dai cantieri e per i quali le erogazioni erano state ritardate. Una recente
 sentenza della Corte Costituzionale aveva infatti dichiarato la non 
applicabilità delle tabelle dei valori agricoli medi stabilite dalle 
apposite Commissioni Provinciali, rinviando invece ai valori
 di mercato.
 Si era così ingenerato un vuoto normativo senza precedenti giuridici cui fare
riferimento.
Cal e Brebemi hanno concordato una procedura trasparente e accelerata 
che permetterà di poter erogare, a partire dalla prossima settimana
ai
 proprietari che già avevano sottoscritto gli accordi bonari, le indennità
dovute.
 Per tutte le circa trecento pratiche in sospeso è prevista pertanto la liquidazione
entro il prossimo mese di maggio. Brebemi ha anche assicurato che entro la fine
 di giugno si può prefigurare la conclusione di tutti i rimanenti accordi bonari
 e conseguente liquidazione anche per i proprietari dei terreni che non sono
 ancora stati oggetti di avvio delle attività di cantiere.
“L’obiettivo del ‘tavolo’ di oggi -ha sottolineato Cattaneo- è stato l’individuazione di una
 soluzione per sbloccare le indennità a favore dei proprietari interessati dagli espropri
 di Brebemi e di tempi certi per la loro erogazione e questo incontro ha dato gli esiti
che ci eravamo prefissati. La Regione -ha spiegato l’assessore- sarà parte attiva per 
monitorare che i pagamenti vengano effettuati secondo i tempi che abbiamo
 stabilito”.
Complessivamente sono state interessate circa 1.500 ditte proprietarie e circa
 250 affittuari. Di queste circa il 60% ha sottoscritto accordi di cessione bonaria per un
valore totale di indennità di circa 130 milioni di euro, dei quali circa 83 milioni
 sono
 stati già pagati, altri 30 circa sono in fase di autorizzazione e saranno pagati a breve

venerdì 27 aprile 2012

MA L' UDC A SEGRATE DA CHE PARTE STA?

da segrate infolio del 24 aprile 2012


POLITICA SEGRATE:
Non ha nemmeno un anno di vita,
eppure è già molto attivo. Politicamente, ma anche con battaglie dal territorio. Il circolo locale di Sinistra Ecologia e Libertà dedicato alla memoria di Enrico Berlinguer, nato da una costola del movimento civico Segrate Domani, è sempre sul pezzo. Dei vendoliani in tempi non sospetti la prima denuncia pubblica dello strano via vai di camion dalla Lucchini-Artoni verso l’ex dogana che potrebbe aver stuzzicato la procura e la guardia di finanza che oggi indagano l’amministratore dell’azienda di via Tiepolo per smaltimento illecito di rifiuti, e la prima accorata richiesta alla politica segratese di unire le energie per sbrogliare l’intricata vicenda della Viabilità speciale. Un sos al quale ha risposto il sindaco Alessandrini riconoscendo a Sel una volontà di dialogo sulle grandi tematiche cittadine. Ma il circolo condotto da Gregorio Procopio e Giuseppe Di Marzo in questi giorni, lasciato da parte il calumet della pace, è tornato a lanciare stilettate all’indirizzo della maggioranza. In particolare dell’Udc. Il partito scudocrociato, votando recentemente a favore del Pgt e del Bilancio di previsione, di fatto pare aver lasciato i banchi dell’opposizione appoggiando l’amministrazione. Per questo i referenti del partito di Vendola vorrebbero che i casiniani uscissero allo scoperto. «L’Udc è in maggioranza? Chiediamo chiarezza» tuona Procopio. «Per rispetto di chi con il voto ha espresso la sua preferenza». E il rappresentante di Sel fa una cronistoria di ciò che è accaduto in maggioranza dalle urne ad oggi. «Alle ultime elezioni gli elettori hanno espresso senza possibilità di equivoci e con numeri schiaccianti, la loro preferenza a una maggioranza composta dal Pdl e Lega. Solo qualche mese dopo ci ritroviamo i consiglieri Alessandro Seracini e Alberto Mombelli che hanno abbandonato il proprio partito di riferimento, Pdl il primo e Lega il secondo, e pur professandosi in maggioranza non vengono invitati alle riunioni e vengono sfruttati secondo l’assunto: “Non ti voglio, ma il tuo voto è utile”. Anche il consigliere Claudio Zardus, esponente storico del Pdl, ha recentemente abbandonato polemicamente i suoi». Ce n’è anche per il sindaco. «Anche Alessandrini non perde occasione per sottolineare le sue distanze politiche e personali dal Pdl e dai suoi referenti superiori professandosi un veltroniano alla guida però di una giunta di uomini del Cav e di esponenti del Carroccio, sostenuta dai finiani e da altri esponenti che più o meno in modo critico si son costruiti nel frattempo il loro orticello. Insomma che maggioranza è? Chi manca?». La stilettata finale nei confronti di Antona, capogruppo dell’Udc: «Un consigliere che si è distinto nel “soccorso” alle scelte politiche dell’amministrazione. Ora la sua adesione “tra le righe” alla maggioranza, questa volta senza equivoci, pare sia stata sancita in modo ufficiale dal documento sulla Viabilità speciale che il Comune, il sindaco e la maggioranza, hanno inviato all’opposizione. Nel documento, in calce, oltre alla firma di Alessandrini troviamo la sottoscrizione di tutti i partiti che sostengono primo cittadino e giunta. Tra questi c’è anche il simbolo dell’Udc. Crediamo che a questo punto sia necessario e non più rinviabile, per rispetto dei cittadini e degli elettori, un chiarimento e una dichiarazione ufficiale da parte del sindaco che dovrà rispondere alla domanda: l’Udc è in maggioranza?». La risposta alla richiesta di uscire allo scoperto di Sel la dà direttamente il capogruppo dell’Udc in aula Angelo Antona. «Siamo e restiamo all’opposizione» chiarisce il candidato sindaco nel 2010 del partito di Casini. «Ma a differenza di Sel che fa politica ideologica, noi guardiamo al bene della città. Se una cosa ci piace come è stato per Bilancio e Pgt la votiamo e la appoggiamo. Come il partito a livello nazionale lavoriamo in maniera costruttiva e non distruttiva».

giovedì 26 aprile 2012

SEGRATE SCIOPERO DEGLI ACQUISTI

INVITIAMO TUTTI I CITTADINI SEGRATESI AD ASTENERSI DAGLI ACQUISTI 
IL PRIMO MAGGIO FESTA DEI LAVORATORI

 PIU' DELL'OTTANTA PERCENTO DEGLI ADDETTI AL COMMERCIO SONO DONNE

CHI PIU' DI UNA DONNA PUO' DEFINIRSI LAVORATRICE A TEMPO PIENO
I FIGLI, LA CASA, LA FAMIGLIA, IL LAVORO, ALTRO CHE PARI OPPORTUNITA'

ALLA DONNA E' NEGATO DI FATTO IL TEMPO PER SE STESSA, ORA VOGLIONO NEGARGLI ANCHE LE FESTE IN FAMIGLIA.


“Le aperture commerciali nelle giornate del 25 aprile e Primo Maggio, rischiano di cancellare il valore storico e sociale delle due principali festività nazionali legate alla storia d’Italia” “Due giorni di grande valore culturale e sociale, simboli importanti per la collettività”.

Dopo Pasqua e Pasquetta, anche 25 aprile e Primo Maggio, diventano giornate dedicate agli acquisti e al consumo e non più alla cultura, alla socialità e alla famiglia; molti negozi della grande distribuzione resteranno aperti, nonostante la contrarietà di alcune amministrazioni locali (es. Milano) e le proteste dei sindacati del commercio, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil.

“Non ci sono ragioni economiche così forti e dominanti per sacrificare la Festa della Liberazione e la Festa del Lavoro”  riteniamo sbagliato e dannoso, come avvenuto già per le giornate di Pasqua e lunedì dell’Angelo, il ricorso alle aperture festive perché si mercifica e si svuota il senso di queste giornate affermando un falso principio: che nulla ha più valore davanti alle ragioni economiche e che la società è libera se è libera di consumare in ogni luogo, in ogni ora e giorno della settimana.”
Dobbiamo rimettere in discussione il concetto di ‘servizio pubblico essenziale’ che è stato impropriamente attribuito al commercio e avviare una riflessione per decidere dove vogliamo portare il settore, come vogliamo riorganizzare la società, ripensando, se necessario, i modelli di riferimento.”

È per questo che molte lavoratrici e lavoratori del commercio incroceranno le braccia nei giorni del 25 aprile e del primo maggio, per protestare contro la totale liberalizzazione degli orari e delle aperture commerciali.


SI SOLIDALE CON QUELLE MAMME, MOGLI E DONNE, PARTECIPA ALLO SCIOPERO NON RECANDOTI A FARE LA SPESA IL PRIMO MAGGIO
FESTA DEL LAVORO E DEI LAVORATORI








mercoledì 25 aprile 2012

SAN FELICE  PUO DARSI CHE CHI DEVE INTERVENIRE SI SIA ADDORMENTATO 
TUTTO  PER QUATTRO GOCCE ASPETTANDO IL PEGGIOR TEMPORALE ESTIVO

Piove? Attenti al guado oltre l'uscita  Aprile,si sa,"ogni goccia un barile" dice un vecchio proverbio. Una volta a Milano si diceva anche che in concomitanza con la famosa Fiera Campionaria, la pioggia era molto probabile. A ricordare ai sanfelicini che l'acqua di aprile è molta c'è da qualche tempo anche una pozza che le auto devono guadare nel punto mostrato dalla foto, cioè nella corsia di immissione nella Mirazzano-Vimodrone verso Milano. Non sapiamo come nasca il laghetto. Forse qualche scarico che è intasato e funziona a rilento. Ma d'altra parte c'è anche il proverbio che dice "aprile dolce dormire" e può darsi che chi deve provvedere si sia appisolato.



 http://www.san-felice.it/index.php

FESTA DELLA LIBERAZIONE, una memoria senza sconti

Una memoria senza sconti




In un paese diviso non per pregiudizi ideologici ma per la realtà delle cose, è difficile che la memoria unisca tutti. E forse è un bene che sia così. E’ un bene che quest’anno il 25 aprile a Roma non abbia tra gli ospiti poco desiderati Alemanno e la Polverini. E’ un bene che l’Anpi abbia scelto di non corteggiare alcuna retorica spiegando al sindaco e alla presidente della regione che il giorno della Liberazione è un giorno di scelte: o si sta dalla parte della democrazia e dell’antifascismo o si ammicca ai giovani fascisti di borgata, ai saluti romani di casa Pound, al circo degli amici camerati piazzati a dirigere il sottogoverno della capitale e della regione come vecchi democristiani.
L’Italia oggi è un paese libero ma diviso. E il 25 aprile serve a ricordarci entrambe le condizioni: il prezzo pagato 67 anni fa per dirci oggi liberi e il peso di quelle divisioni che rendono insostenibile e umiliante l’esistenza per molti italiani. Se tre milioni di disoccupati hanno cronicizzato la loro rassegnazione e non cercano più un’occupazione, se le dieci famiglie più ricche del paese valgono economicamente – redditi, proprietà, rendite – come tre milioni di famiglie, se lo “spread” (quello vero, inciso sulla carne viva dell’esistenza) continua a divaricare come un forcipe l’Italia allontanando inesorabilmente chi ha sempre di più e chi non ha affatto, il 25 aprile deve farsi carico anche di questo.E deve proporre gesti, scelte, parole di liberazione, qui ed ora, dalle condizioni di una nazione non solo sempre più povera ma anche più diseguale.
Il 25 aprile parla all’Italia ma racconta anche l’Europa. Il governo delle destre, da Sarkozy alla Merkel, da Cameron a Monti, è chiamato a fare i conti col fallimento del proprio progetto politico. Un progetto diffuso, destinato a trasformare i diritti in merce, a sottomettere le pratiche della democrazia alle speculazioni delle borse, a trasformare il progetto civile e sociale dell’integrazione europea nel governo indiscusso della sua banca centrale. Un primo segnale è arrivato dalla Francia. Altri segni, altri gesti andranno costruiti con pazienza ovunque. Anche restituendo intransigenza alla memoria della resistenza e della liberazione: senza sconti per nessuno.

BUONA RESISTENZA A TUTTI


lunedì 23 aprile 2012

TRUFFATO UN PARROCO DI SEGRATE, PERSI 20 MILA EURO

"Padre, per lei c'è un lascito da 80mila euro"

Prete truffato, ha perso 20mila euro

Due persone hanno spiegato a un parroco di Segrate che per avere il denaro doveva pagare una "tassa". Incontro a Busto Arsizio, ottenuti i soldi sono spariti

Varese, 22 aprile 2012  - Il sistema è vecchio quanto la truffa stessa, ma stavolta qualcuno ci casca. Si inventa un'eredità o un lascito e si chiede di versare una tassa per averlo, poi si sparisce con la tassa del malcapitato. Questa volta è accaduto a un prete. 
Una donazione per decine di migliaia di euro farebbe gola a chiunque, soprattutto a chi e' sempre alle prese con scarsita' di fondi.
Cosi' quando a un parroco di Segrate, nel milanese, e' stata prospettata la possibilita' di ricevere in dono ben 80mila euro, ha subito accettato un appuntamento con chi sosteneva di essere incaricato di consegnare il generoso lascito di un parente defunto. Peccato che alla fine ha scoperto di essere stato
raggirato per ben 20mila eu
ro.
L'episodio e' andato in scena l'altro giorno a Busto Arsizio (Varese) dove il religioso ha incontrato i due sedicenti benefattori. Una volta resosi conto della truffa non ha potuto fare altro che denunciare il tutto ai carabinieri.
Secondo il suo racconto qualche giorno fa era stato contattato da uno sconosciuto che nel presentarsi aveva fatto cenno all'ingente donazione per la parrocchia. Poi l'incontro con due persone che pero' gli spiegano come per
andare a buon fine il lascito debba pagare una tassa o, in alternativa, versare 20mila euro. Soldi che il parroco ovviamente non ha con se'. Cosi' i due sconosciuti lo fanno salite in auto e lo accompagnano a Segrate per reperire il denaro che il religioso conta di prelevare dal conto della parrocchia. Una volta effettuato il prelievo, i tre tornano a Busto e si fermano nelle vicinanze dell'ospedale dove va in atto l'ultima parte del raggiro: si fanno consegnare i soldi e invitano il prete a comprare le 'necessarie' marche da bollo'. Quando torna pero' dei due uomini e del denaro non c'e' piu' traccia

LA TEM, "STANCHI DI FARCI PRENDERE IN GIRO" IN TRIBUNALE PER BLOCCARLA

Agrate va in tribunale per bloccare la Tem "Stanchi di farci prendere in giro"


La tangeziale esterna di Milano collegherà l'A4 con l'autostrada del Sole (foto da www.temspa.it/)
La tangeziale esterna di Milano collegherà l'A4 con l'autostrada del Sole (foto da www.temspa.it/)
 
Agrate, 22 aprile 2012 - La pazienza di Ezio Colombo è finita da tempo. «L’accordo di programma è stato disatteso, adesso basta», tuona il sindaco di Agrate annunciando il ricorso al Tar per bloccare la Tangenziale est esterna, quella Tem che rischia di sconvolgere il territorio. Soprattutto se non verrà realizzato lo svincolo che dovrebbe preservare la città dall’invasione delle auto. È questo il nodo da sciogliere: Agrate ricorre contro il progetto approvato dal Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) perché manca l’opera di interconnessione tra l’autostrada Milano-Venezia e le tangenziali, senza la quale migliaia di veicoli saranno costretti a riversarsi sulle strade di paese paralizzando la viabilità.
«Nella delibera del Cipe non c’è traccia dello svincolo: non compare da nessuna parte, in nessun documento ufficiale». Per farlo servirebbero circa 80 milioni di euro: «Anzi, l’ultima stima parla di 87 milioni: l’onere di questo intervento spetterebbe a Serravalle e ad Autostrade per l’Italia». Colombo ha deciso di intraprendere la battaglia legale per lanciare un ultimatum: niente Tem senza le opere promesse, ovvero svincolo e sistemazione delle due provinciali che attraversano il paese.
Nell’accordo di programma firmato dai sindaci era stato inserito anche il prolungamento della metropolitana. «Da anni ci prendono in giro. Il nostro assenso alla Tem era legato all’arrivo del metrò in Brianza. Non se n’è fatto nulla». È una lotta contro il tempo anche se l’avvio cantiere, previsto per fine mese, è slittato a ottobre. «Non ci arrenderemo, è in gioco la salute dei miei cittadini: senza l’opera di raccordo, traffico e inquinamento esploderebbero», aggiunge il sindaco che ha già in mente un piano di riserva: chiudere il transito di via Matteotti ai non residenti. Una sorta di «Area C» con tanto di telecamere per punire i trasgressori: «Ci sto lavorando, se non ci saranno novità, chiederò al Consiglio di istituire un’Area C per tutelare gli agratesi».
Tentando di salvarli da un flusso giornaliero di 90mila veicoli: 70mila auto e 20mila camion, secondo le stime degli esperti, percorreranno ogni giorno la bretella che unirà Agrate a Melegnano. Circa 32 chilometri intervallati da sei caselli per un investimento complessivo di 1.600 milioni di euro. Intanto ai vertici della società Tangenziali Esterne di Milano, che dovrà realizzare l’infrastruttura, si registra un cambio della guardia: l’assemblea dei soci composta da Serravalle, Autostrade per l’Italia, Asam, Satap, Autostrade Lombarde, Intesa San Paolo e Impregilo, ha nominato presidente Stefano Maullu, ex assessore regionale.
di Marzo Dozio


IL GIORNO 

Nichi Vendola - Grillo? Inquietante: mix tra leghismo, estrema destra e ...

domenica 22 aprile 2012

"La terra non appartiene all’uomo, è l’uomo che appartiene alla terra


CI RISIAMO,UN ALTRO RINVIO PER LA BOFFALORA,PROSEGUE IL CALVARIO PER GLI ACQUIRENTI.

Segrate, la casa resta un miraggio


L'assessore al Territorio Angelo Zanoli: "Prima dobbiamo risolvere i problemi degli stabili già edificati dalla Vegagest. Poi presenteremo un’ipotesi di intesa"




di Patrizia Tossi il giorno 22/04/2012
Segrate, 22 aprile 2012 — È ancora lontano il traguardo della nuova convenzione per la Boffalora, l’area sulla quale dovrebbe sorgere da anni il mega quartiere residenziale di Santa Monica. Case e servizi per 3.500 abitanti, un progetto rimasto al palo per le difficoltà finanziarie dell’immobiliare che ha siglato il progetto. Ormai prossima alla scadenza, la convenzione era stata stipulata nel 2005 dall’amministrazione per mettere nero su bianco i servizi pubblici che la società immobiliare Vegagest dovrà realizzare a scomputo degli oneri di urbanizzazione. A luglio è prevista la scadenza di un documento strategico per il futuro del comparto. Secondo quanto emerso durante la Commissione Territorio del Comune, che si è riunita mercoledì, la rinegoziazione di una nuova convezione è ancora lontana.
Prima di trattarne il rinnovo, secondo quanto illustrato dall’assessore al Territorio Angelo Zanoli, bisognerà affrontare i problemi denunciati dagli abitanti dei primi due lotti realizzati, ovvero i disagi legati all’impermeabilizzazione dei palazzi. Si tratta di guai pesantissimi, da anni al centro di una battaglia legale avviata dagli inquilini delle case in edilizia convenzionata.
«Parliamo del fatto che i box del secondo seminterrato sono sempre allagati - spiega Giancarlo Filippetta, uno dei cittadini che da anni segue da vicino il problema della Boffalora -. Di conseguenza le pompe devono essere quasi sempre in funzione, con i relativi costi di energia a carico degli inquilini. Gli stessi residenti hanno richiesto una perizia per valutare il costo dello spostamento di ascensori, contatori e box dal seminterrato. Gli abitanti del quartiere faranno valutare anche i costi di consolidamento necessari a causa dalla presenza dell’acqua stagnante».
Una volta risolti i problemi, l’amministrazione presenterà in commissione una bozza di nuova convenzione, nella quale si dovrà tenere conto, secondo quanto annunciato da Zanoli, anche delle esigenze della Vegagest. Teoricamente, a luglio l’amministrazione potrà incassare i soldi della fideiussione versata dall’immobiliare su un conto comunale, soldi che la società ha messo a garanzia della realizzazione delle opere di urbanizzazione: strade, marciapiedi, parcheggi e illuminazione pubblica.
Servizi necessari per gli abitanti che, tuttavia, non sono mai stati completati e che, secondo quanto previsto dalla convenzione in scadenza, potrebbero essere realizzati direttamente dal Comune con i soldi della fideiussione. Senza un nuovo accordo, dopo l’estate la società che gestisce il progetto Santa Monica non potrà continuare a edificare. Dopo mesi di trattative e un blocco dei cantieri durato a lungo, l’anno scorso è stato firmato un patto temporaneo tra Comune e Vegagest, un impegno formale che ha consentito alla società di proseguire l’edificazione del progetto.