sabato 10 luglio 2010

SEGRATE E IL FEDERALISMO DEMANIALE

Il nostro Greg, attivissimo membro della Lista Civica e assiduo scrittore e relatore su queste pagine, stavolta supera se stesso e ci lascia tutti di stucco con un articolo che potremmo quasi definire Giornalismo D'inchiesta o di Indagine. L'arrivo del Federalismo Demaniale mette in luce alcuni aspetti che minano alla base l'arrivo del tanto discusso Centro Commerciale più grande d'Europa. Può essere che non tutto sia esattamente come ce lo hanno presentato e... forse... è tutto da rifare?

FEDERALISMO DEMANIALE


Federalismo, una parola tanto abusata e spesso usata a sproposito per coprire magagne o ribaltare sulle povere Amministrazioni, competenze e spese che il Governo Centrale non è più in grado di gestire od offrire per la mancanza di copertura finanziaria.

L’assurdo è che una volta trasferite le competenze alle Amministrazioni locali, non gli si dia i fondi per consentirgli di gestirle ed offrire un servizio almeno decente. Ancora peggio quando questo avviene in periodi di crisi, di restrizioni e tagli, in cui l’Amministrazione Centrale continua a ridurre drasticamente i fondi destinati agli enti locali.

Fra le tante forme di federalismo ce n’é una che in questi giorni sta riempiendo le pagine dei giornali nazionali e locali.

 IL FEDERALISMO DEMANIALE.

Il Federalismo Demaniale, non è nient’altro che il trasferimento ai comuni delle proprietà demaniali gestite a livello centrale, che permetterà a questi ultimi di far cassa mettendo all’asta i beni ceduti loro dallo stato.

FEDERALISMO DEMANIALE A SEGRATE
A quanto si apprende dai giornali sole 24 ore in primis, nella Martesana la parte del leone in funzione del valore economico la farebbe la Città di Segrate. Il demanio , infatti, le affida l’ex Centro Doganale, valutato la stratosferica cifra di circa 72 milioni di euro che, su calcoli dell’amministrazione centrale, potrebbe fruttare al comune di Segrate con la sua messa all’asta una cifra stimata di 100 milioni di euro

Una manna per il comune, che con questi soldi potrebbe non solo sopperire al continuo taglio di risorse, ma potrebbe implementare notevolmente i servizi offerti ai suoi cittadini.

Ma c’è qual cosa che non quadra

Certo siamo abituati alle sorprese, a situazioni poco chiare o che lasciano aperti grossi punti di domanda, ma uno così grosso e cosi grave non lo avevamo ancora mai incontrato.

Ci risultava, infatti, che due anni fa la proprietà (Fintecna) avesse già venduto l’area al costruttore Percassi, per collocarvi il famigerato centro commerciale più grande d’Europa

Lettura errata o suggestione collettiva? Errori dell’Amministrazione Centrale o del Demanio?

Ricordiamo bene le trattative, le interpellanze in Parlamento, le lunghissime conferenze di servizi, i progetti, il referendum ed il 19 marzo, come ricordiamo l’accordo di programma firmato da Regione, Provincia, Comune dove la proprietà dell’area è stata parte sempre coinvolta.

Come è possibile quindi che quest’area sia ora interessata dal Federalismo Demaniale?

Sarebbe assurdo scoprire ora che tutto quello che è stato fatto (l’accordo fatto, la vendita del terreno, il cambio del piano regolatore) prescindeva dall’effettiva disponibilità del terreno stesso.

Se ciò fosse vero, si potrebbero configurare molti scenari, di metodo, di procedura, la stessa autorizzazione a costruire su un’area ancora non di proprietà ed arrivare ad inficiare lo stesso accordo di programma sottoscritto.

D’altronde il trasferimento dell’area dal Demanio al Comune sta avvenendo ora, le procedure parlano d’obbligo d’asta da parte delle Amministrazioni e, sia l’accordo di programma sia quando visto, discusso ed approvato dal Consiglio Comunale non fa parola di deroghe a questa procedura.

Insomma tutto da rifare?

Asta, progetto, accordo di programma, e approvazione del consiglio comunale?

Forse no, forse è un'altra area a cui il demanio si riverisce, quello che per il demanio è l’area ex dogana per noi potrebbe essere il vecchio centro intermodale.

Potrebbe essere questo che ha indotto tutti all’errore, un errore dubbi e perplessità, semplici da derimere se il comune esibisse la misura catastale, dimostrasse chi e per che cifra ha pagato l’ICI sulla nostra ex dogana, facendo vedere che tutto è gia a bilancio.

Se fosse cosi però si aprirebbe un'altra questione non meno importante, una volta messo all’asta che fine farà il centro intermodale?

Lo stesso PGT presentato dall’Amministrazione non chiarisce, anzi non tocca per nulla, l’argomento intermodale e la sua destinazione, di sviluppo e d’uso.

Una sola certezza per noi è inprescindibile ed inrinunciabile, l’uso degli ingenti fondi che entrerebbero in cassa con la sua messa all’asta, per noi non dovranno essere indirizzati ad opere faraoniche, ludiche e d’immagine.

Per prima cosa, l’Amministrazione dovrebbe usare i fondi per estinguere i debiti e gli impegni con l’accensione di mutui.

Dovrebbe innanzi tutto investire nell’implementare e soprattutto dare, servizi e sostegno vero tangibile,a particolari categorie della sua cittadinanza.

Ci riferiamo in modo particolare ai diversamente abili e alle loro famiglie, lasciate sempre più sole ad affrontare una situazione spesso pesante e che alla lunga diventa insostenibile, agli anziani sempre più numerosi nella nostra città, al sostegno di tutte quelle persone in reale difficoltà di personale e familiare sostentamento.

Procopio Gregorio

Segrate Domani- Aria Nuova

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