Gregorio Procopio, segretario cittadino di Sel a ruota libera sulla politica locale
«Con un programma di centrosinistra
vinciamo anche a Segrate
18 Gennaio 2013 |
«Il Pd nazionale ha fatto una scelta coerente che qui non è ancora così chiara». «Non essere in consiglio ci obbliga a lavorare di più tra la gente». «Con Alessandrini si dialoga solo se la pensi come lui». «Micheli è la persona giusta per la Regione». «Favorevole alle primarie anche a livello locale» |
Da un anno Sinistra Ecologia Libertà è presente anche a Segrate. Facciamo il punto con il segretario Gregorio Procopio.
Come procedono le adesioni in città al partito condotto da Nichi Vendola?
«Direi in maniera positiva. Ad essere attivi siamo in otto, ma sono davvero molti i contatti con i cittadini che ci riconoscono come forza propulsiva e presente sul territorio e ci mandano articoli o segnalazioni da pubblicare sul nostro blog».
Quanto vi pesa non avere una rappresentanza in consiglio comunale?
«Non esserci ci obbliga a lavorare di più e ad essere maggiormente presenti nei quartieri. Per sopperire inoltre chiediamo la collaborazione alle altre forze di centrosinistra presenti nel parlamentino. Chiaro che avere un rappresentante istituzionale ci permetterebbe di avere maggiore voce in capitolo».
Come sono i rapporti con le forze di minoranza?
«Direi che sono buoni. Hanno anche fatto loro alcune mozioni che erano nostre e le hanno portate in aula».
Eppure non sempre sembra che siate d’accordo con le azioni intentate dai consiglieri di opposizione...
«Certo, capita anche di non essere d’accordo, ma noi vogliamo creare le condizioni per un dialogo sano e costruire un percorso comune al fine di arrivare alle prossime amministrative tutti uniti. Puntiamo a fare in modo che le singole posizioni si avvicinino il più possibile».
Cosa pensa della dichiarazione del sindaco Alessandrini: «Il mio dialogo con il Pd non è un segreto, ma è stupido parlare di inciucio»?
«Serve una premessa. Devo partire dal grande risultato delle recenti primarie che hanno riavvicinato molto i nostri elettori alla politica. Questo grazie al grande coraggio di Bersani che ha cambiato lo statuto e che ha optato per una linea chiara e precisa, dicendo che tra Casini e Vendola sceglie il secondo. Una scelta di campo che a Segrate non è così evidente».
Vuole precisare meglio?
«Certo. Certe dichiarazioni di esponenti del centrosinistra lasciano intendere che per risolvere alcuni problemi che riguardano il nostro territorio sia necessario collaborare con questa maggioranza mentre io credo non sia proprio possibile trovare soluzioni con chi questi problemi li ha generati. Vorrei che anche a Segrate ci fosse maggiore coerenza. Quella che ho ravvisato in Bersani».
Insomma è stupido o no parlare di inciucio?
«Non userei la parola inciucio. Semplicemente non vedo per quale motivo si debba andare a ruota di chi ha creato, e sta creando problemi alla nostra città. Il confronto lo comprendo, ma questo non significa approvare quanto fa questa amministrazione».
E l’Udc dove la colloca? All’opposizione o in maggioranza?
«Dove l’ha collocata Alessandrini e cioè in maggioranza perché come tale si è sempre comportata. D’altronde il suo capogruppo Antona prima dell’ultimo consiglio comunale ha partecipato alla riunione di maggioranza. Quindi...».
Lei usa molto internet e avrà seguito la recente polemica all’interno del Pd tra il segretario Dario Giove e l’ex Augusto Schieppati. Che idea si è fatto?
«Ho apprezzato il mea culpa di Schieppati sulla sua famosa presa di posizione a favore del centro commerciale con susseguente entrate del Pd in giunta, di fatto dandomi ragione anche se a distanza di tanto tempo. E penso che Schieppati, sostenendo Renzi, abbia cercato di rimettersi in gioco. Io non parlerei dunque di contrapposizione all’interno del Pd, ma di una visione diversa tra chi pensa che per governare a Segrate serva un accordo con il centrodestra e chi invece crede in un programma ben definito che unisca solo il centrosinistra».
E Giove fa parte di questa seconda corrente?
«In verità deve ancora chiarire. Ripeto, la coerenza evidenziata dal Pd a livello nazionale, a Segrate non si percepisce ancora».
Questa amministrazione manca di?
«Umiltà, dialogo e sapersi confrontare con chi ha posizioni diverse. Ma soprattutto manca di un progetto e di una visione futura di Segrate. Un’amministrazione che rispecchia il carattere di chi la guida».
Eppure Alessandrini parla sempre di ricerca di dialogo.
«Diciamo che lo dice, ma che alla fine dei conti pare un po’ restio alle critiche. Insomma, dialoghi bene se la pensi come lui».
Chi applaude di questa maggioranza?
«Direi proprio nessuno. Non vedo persone con elevata statura politica e indipendente come mi sarei invece aspettato».
Tra le tante battaglie che Sel ha portato avanti c’è quella contro la Lucchini-Artoni. Che riflessioni si sente di fare?
«Non riesco a fidarmi delle promesse di mettersi in regola che hanno fatto. Per questo motivo ho chiesto al nostro rappresentante in Provincia di fare un’interrogazione ad hoc. Credo che l’unica vera soluzione sia trovare il modo di farla uscire dal tessuto urbano anche perché gli indizi sono quelli di qualcuno che non vuole andarsene. E ne approfitto per ringraziare il comandante della polizia Lorenzo Giona che a nostre richieste di verifiche ci ha prontamente risposto».
Voi puntate molto anche sulla diretta in streaming del consiglio comunale, giusto?
«Vero. E insisteremo affinché le nostre richieste siano prese in seria considerazione».
Le prossime battaglie di Sel invece saranno?
«Sulla viabilità speciale. E anche in questo caso abbiamo chiesto al nostro referente in Provincia di portare avanti un’interrogazione sul tema. Non ci piace quanto ci viene prospettato. Ci preoccupa il tentativo di assegnare a Percassi la costruzione dei due lotti senza controllarne le spese e dando possibilità di modifiche».
Dalle elezioni nazionali e regionali di febbraio cosa si aspetta Sel a Segrate?
«Un grosso incremento di consensi. Nelle scorse elezioni eravamo praticamente inesistenti, ma già alle primarie abbiamo visto che il nostro lavoro sul territorio è apprezzato. Vogliamo che anche le urne di febbraio ci confermino questo».
Intanto Paolo Micheli è candidato al Pirellone nella lista civica di Ambrosoli. La sua riflessione?
«Credo sia importante avere un rappresentante del territorio in Regione e una persona come Paolo, che stimo davvero tanto, sarebbe l’ideale».
Sel segratese lo appoggerà?
«Noi appoggeremo i nostri candidati. Ma se qualcuno del centrosinistra non sapesse chi votare, non esiterei a consigliargli Paolo Micheli».
Favorevole alla primarie anche a Segrate per trovare il candidato sindaco del centrosinistra?
«Sì. Se sono state fatte a livello nazionale non vedo perché a Segrate si debba agire in maniera diversa».
Avete già un vostro nome?
«Prima dei nomi serve un programma di governo che abbia, come dice Vendola, un profumo di centrosinistra. Solo dopo si potrà scegliere la persona giusta per portarlo avanti».
Quali obiettivo vi ponete come Sel alle amministrative?
«Vincere, sfatando il mito che a Segrate il centrosinistra non possa riuscirci».
Ok, vincete. La prima cosa che fate?
«Due: rivedere il Pgt e avere maggiore attenzione nei confronti del lavoro e delle imprese locali».
A CONCLUSIONE DELL'INTERVISTA IL SU E' GIU' DEL NOSTRO SEGRETARIO
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