domenica 25 marzo 2012

LUCCHINI, ANCORA "ABUSI"?

E MAI POSSIBILE CHE L'AMMINISTRAZIONE, NON VEDE, NON SENTE E NON INTERVIENE MAI?
NONOSTANTE LE SEGNALAZIONI

DAL GIORNO MARTESANA

Lucchini, "stop ai lavori" Ma si continua a bruciare

Fumi e veleni nonostante l'ordinanza


Il sindaco ha firmato il documento per bloccare le attività nel conglomerato bituminoso, ma dalle ciminiere continua a uscire fumo. E i residenti protestano
di Gabriele Gabbini
La Lucchini Artoni
La Lucchini Artoni
Segrate, 25 marzo 2012 - Il sindaco Adriano Alessandrini l’aveva promessa, e l’ordinanza comunale per fermare una volta per tutte l’emissione di fumi e odori soffocanti dalle ciminiere della Lucchini Artoni è arrivata.
 Peccato che, di contro, i caminetti del conglomerato bituminoso continuino tranquillamente a sbuffare, come dimostra la foto inviata da un lettore
.Tanto si è detto dunque, ma ben poco è cambiato, almeno nei fatti. Dato che, non più tardi di venerdì sera, dalle 18 alle 20.30 circa, i quartieri residenziali intorno alla fabbrica di movimento di terra sono stati nuovamente soffocati da un odore definito «soffocante» dagli stessi residenti.
Inutili, per altro, le numerose chiamate dirette ai vari uffici della polizia locale e dei carabinieri dato che, spiegano gli stessi cittadini, «nessuno ha risposto alla nostra richiesta di aiuto».Ma torniamo ai fatti: «Erano quasi le sei di sera quando dalle finestre aperte è tornato a farsi vivo quell’odore nauseabondo - racconta un residente, che preferisce restare nell’anonimato -. La prima cosa che ho fatto è stata avvisare subito i vigili per informarli del rinnovato fermento in casa Lucchini. Mi è sembrato strano, dato che a quell’ora gli operai escono dalla fabbrica e dunque non capivo chi stesse lavorando ma soprattutto cosa stesse bruciando». La risposta? «Mi hanno detto di non preoccuparmi, che avevano già ricevuto diverse segnalazioni dai residenti della zona e che sarebbero intervenuti». Risultato? «Io non ho visto nessuno, e le ciminiere hanno tranquillamente continuato a eruttare fino quasi alle 9».
Subito dopo, la chiamata ai carabinieri della tenenza di Segrate, «ma anche qui, stesso risultato». La Lucchini Artoni è balzata più volte agli onori della cronaca. Una volta per sospette, poi prontamente smentite, infiltrazioni mafiose (tra il 2009 e il 2010) e altre due volte nel recente passato (ottobre 2011 e febbraio 2012), per smaltimento illecito di rifiuti, sia nella sua fabbrica di via Tiepolo che nella vicina area dell’ex dogana, dove dovrebbe sorgere il maxi centro commerciale di Percassi. Questi terreni oggi sono sotto sequestro per analizzare la tipologia di rifiuti seppelliti insieme a terra e ghiaia, a mettere i sigilli sono stati gli agenti della guardia di finanza e della polizia provinciale.
Dal palazzo segratese, la risposta non si è fatta attendere. «Il sindaco ha firmato l’ordinanza di stop ai lavori martedì sera - precisa subito il suo vice Mario Grioni -. Non sapevo che avessero ripreso le attività. Di sicuro hanno la possibilità di fare ricorso in tribunale contro la nostra decisione, e se dovessero ottenere la ragione del giudice saremo i primi a tirarci indietro. Ma fino a che ciò non verrà fatto, la nostra ordinanza è legge e provvederemo a chiedere conto all’azienda». L’arcano, per cui nonostante tutto la ferrea decisione di Alessandrini non è stata, di fatto, rispettata, arriva però dall’assessore all’Ambiente e all’ecologia Ferdinando Orrico: «L’ordinanza non è ancora stata consegnata ai vertici della Lucchini - svela -, si dice che Vincenzo Bianchi sia all’estero. Lunedì però vedremo come procedere per fare in modo che la salute dei cittadini non venga più messa a repentaglio».
di Gabriele Gabbini

gabriele.gabbini@ilgiorno.net

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