L’AMACA del 18/03/2012 (Michele Serra).
18/03/2012 di triskel182
Percorrendo la via Cassanese, lungo quell’angosciante dedalo di capannoni, rotonde e quartieroni para-urbani che è la Lombardia nordorientale, si rimane sbigottiti passando accanto al parco di Villa Invernizzi. Un imprevisto scorcio di bellezza laddove la bellezza è stata piallata via dalle classi dirigenti lombarde dal dopoguerra in poi, compresala Legache è colpevole al quadrato perché “partito territoriale” che del territorio ha fatto scempio (dunque, scempio della propria anima). Il parco di Villa Invernizzi, anche all’automobilista che passa in fretta, lascia intuire, in mezzo a quel susseguirsi di non-luoghi, una decisa disciplina estetica (che nella Lombardia agricola non era affatto privilegio dei ricchi: cascine e case coloniche avevano armonia e dignità). Il contrasto con ciò che sta intorno — decollando da Orio al Serio la fascia prealpina appare uno sterminato ammasso di cemento sparso a casaccio — è totale. Tanto che ci si chiede:ma come è possibile che sia rimasto intatto un pezzo di Italia così perfetto?Infatti, non è possibile. Leggo sui giornali che una fetta di parco sarà abbattuta per fare posto alla nuova autostrada Brebemi.La Lombardia, in fin dei conti, cerca una sua armonia: il bello, in mezzo al brutto istituzionalizzato, è una stonatura.
Da La Repubblica del 18/03/2012.
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