Il sito di Montecitorio indice una gara riservata agli studenti delle scuole primarie. Un istituto di Segrate partecipa e raccoglie migliaia di voti sul web ma da Roma arriva la doccia gelata: il bando non era aggiornato
SEGRATE (Milano) – Senza pietà. Neppure per i bambini. La Casta non perdona. Tradire le aspettative dei più piccoli è un peccato mortale soprattutto se a farlo sono le istituzioni che si erigono a modelli da imitare. La storia che segue è un colpo al cuore. Le classi quinte delle elementari di San Felice, a Segrate(praticamente alle porte di Milano), vedono sul sito della Camera dei Deputati il concorso nazionale Palawiki: Scuola di Democrazia.
Decidono di partecipare. I piccoli, aiutati dalle maestre, si impegnano fino allo spasimo. Disegni, letture, cartelloni. Progetti internet.
Decidono di partecipare. I piccoli, aiutati dalle maestre, si impegnano fino allo spasimo. Disegni, letture, cartelloni. Progetti internet.
VITTORIA, MA SENZA PREMIO Terminato il lavoro spediscono il tutto a Montecitorio e incrociano le dita. Ci tengono a vincere. Un po’ per il prestigio, un po’ per i succulenti premi: computer , lavagne informatiche e un bel viaggio a Roma per ritirare il premio e gli attestati. Il lavoro dei bimbi milanesi raccoglie migliaia di voti via internet. La vittoria arriva, ma la gioia dura lo spazio di un mattino. Pochi giorni dopo ecco la beffa. Dagli uffici di Gianfranco Fini arriva la doccia gelata. Nessun premio ai bimbi. Neppure uno straccio di un pc di seconda mano o qualche spicciolo per rimediare un biglietto del treno e arrivare nella Capitale. Niente di niente: se vorranno visitare la Città Eterna i quattrini li dovranno scucire i genitori.
CONCORSO SBAGLIATO Ovviamente le maestre non restano con le mani in mano. Bussano alle porte della casa della Casta per chiedere spiegazioni. Da Roma arriva però la risposta che nessuno voleva sentire: «i premi sul sito erano quelli della passata edizione e nessuno si è preoccupato di aggiornare il sito, ma ora di computer e di altro non c’è più traccia». Capito? Un vero e proprio tarocco di concorso con il sigillo della Camera dei Deputati. Un bidone clamoroso che dovrebbe convincere qualcuno a mettersi una mano sulla coscienza quanto meno per non dare la sensazione ai piccoli studenti che la Casta sia ancor peggiore di quanto non la si dipinga. Ora alla scuolaGalbusera provano a farsi sentire. Pronti a dargli una mano per non tradire le loro speranze in questo Paese.
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