mercoledì 20 febbraio 2013

SEGRATE IN CONTROTENDENZA


NONOSTANTE IL DILAGARE DEL
FENOMENO GIOCO E LA SUA DIPENDENZA ,L'AMMINISTRAZIONE SEGRATESE  HA PERMESSO L'APERTURA DI UNA GRANDE SALA GIOCHI NEL SUO
TERRITORIO


Scommesse e slot machine Scatta l'allarme gioco d'azzardo


In 8mila rischiano la dipendenza. Secondo i dati dell'Asl 2 in cura sono 100 malati. In sette mesi raddoppio rispetto al 2012
di Luca Zorloni

Slot machines
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Cernusco sul Naviglio, 20 febbraio 2013 - Allarme gioco d’azzardo patologico, Asl Milano 2 corre ai ripariLe vittime dell’industria della dea Bendata sono in aumento nei 53 Comuni (da Cernusco a Melegnano) che usufruiscono dei servizi dell’azienda sanitaria locale. Secondo dati interni, Asl Milano 2 al momento ha in carico 100 malati di scommesse e videopoker che entro luglio diventeranno 130. In soli sette mesi il doppio rispetto al 2012: dodici mesi fa i pazienti erano 79, nel 2011 erano 40. Un’impennata drammatica. Ed è solo la punta dell’iceberg di un fenomeno con proporzioni più allarmanti.
NO AL GIOCO D'AZZARDOE AI VIDEOPOKER.
Secondo Alfio Lucchini, direttore del dipartimento delle dipendenze di Asl Milano 2, nell’area di competenza già mille persone avrebbero bisogno di cure. «Abbiamo calcolato che ci sono circa mille studenti e tra i seimila e i settemila adulti a rischio gioco d’azzardo patologico», ha spiegato l’esperto. Il maggior numero di casi si registra tra «i giovani sotto i 25 anni e gli over 45; le donne rappresentano il 30% dei giocatori compulsivi», ha aggiunto Lucchini.
Nella popolazione studentesca il 58% dei ragazzi e il 39% delle ragazze ha puntato denaro negli ultimi dodici mesi. Nei mesi scorsi Asl Milano 2 ha diffuso la campagna informativa per la prevenzione presso i 1.500 esercenti dell’area che possiedono videopoker. Si conta che nei Comuni presidiati ci siano circa 4.200 macchinette.
Ognuna di queste, secondo dati riferiti dal sindaco di Pioltello Antonello Concas (presidente della conferenza dei sindaci di Asl Milano 2), può generare fino a mille euro di incasso al giorno. La battaglia contro la febbre da gioco non è facile. L’azienda sanitaria del sudest milanese conta già due unità operative: Cassina de’ Pecchi e Pieve Emanuele. Con terapie individuali e di gruppo, rivolte anche ai familiari dei giocatori patologici, in sei mesi gli specialisti intervengono sul paziente. L’obiettivo però è la prevenzione. Il direttore sociale Salvatore Tagliata punta a sperimentare «un corso rivolto agli esercenti per riconoscere i campanelli d’allarme delle patologie da gioco d’azzardo e orientare i soggetti ai nostri servizi. Chi lo frequenta potrebbe poi esporre un bollino, un marchio di qualità».
A Pioltello gli strumenti per contenere il gioco d’azzardo si cercano a bilancio. «Vogliamo disincentivare l’installazione delle slot machine nei bar attraverso strumenti di defiscalizzazioneper gli esercenti virtuosi», spiega il sindaco Antonello Concas. Ieri Asl Milano 2 ha fatto il punto della situazione durante il convegno “A che gioco giochiamo?… Siamo tutti coinvolti”, organizzato alla “Casa delle Arti” di via De Gasperi a Cernusco. Hanno partecipato 267 persone, tra medici e operatori delle Asl, pediatri, farmacisti. «Le richieste però erano superiori - sottolinea Antonio Mobilia, direttore generale dell’azienda - per cui stiamo già pensando a una seconda edizione». La battaglia alla febbre da gioco è solo all’inizio.

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