domenica 27 maggio 2012

APRIAMOLO QUESTO CANTIERE, UNA VOLTA PER TUTTE


A FOTO DI VASTO

Vendola, ultimatum a Bersani

«Centrosinistra unito anche senza Pd».


IL centrosinistra italiano ha su un grosso cartello che reca la scritta: «Lavori in corso».
E i più convinti sono Vendola e Di Pietro. Il leader di Sinistra ecologia e libertà è stato chiaro: «Convochiamo gli stati generali del futuro, del centrosinistra come luogo per salvare il Paese. Bersani dice no? Io e Di Pietro apriamo il cantiere, cominciamo lo stesso da soli».
L'appello a Bersani è arrivato durante la registrazione di In onda su La7.
OLTRE VASTO. Tanto Vendola quanto Di Pietro propongono di andare oltre la foto di Vasto, coinvolgendo ampie fette della società civile ma rilanciando quel progetto vincente di centrosinistra, mentre il leader dell'Italia dei valori ha liquidato la frase di Alfano su Silvio Berlusconi presidente della Repubblica come una semplice gaffe. (Guarda il video).
«Bisogna costruire un'area molto più vasta, con alleati che secondo me sono attualmente soprattutto non dentro ma fuori il quadro politico. Io voglio sapere qual è l'idea, qual è il programma per l'Italia, altrimenti è solo un balletto dell'alleanzismo e delle formule non me frega niente».
DI PIETRO: «NON MI IMPORTA DI FORMULE E NUMERI». Riguardo alla riforma elettorale, anche Di Pietro ha da dire la sua: «Stiamo parlando di numeri e formule dei quali ai cittadini non frega niente. Io chiedo un programma chiaro e preferisco stare fuori dal grumo di potere di chi si guarda allo specchio e pensa di rappresentare il Paese mentre rappresenta solo se stesso. Stabiliamo tre cose chiare: non si candidano i condannati, c'è un'incompatibilità con altri ruoli, chi è eletto non può avere incarichi di governo».
VENDOLA DELUSO DA MONTI. Vendola si è poi detto estremamente deluso dal lavoro dell'esecutivo guidato da Mario Monti: «Io ero in attesa dei risultati del governo Monti ma è stata una delusione grande e il voto dimostra che è fallita l'ipotesi del Pd di condizionare il partito. Ora dico a Bersani che rispetto le sue scelte ma, come si vede, la linea vincente è quella di Hollande, è battere la politica della Merkel. Io sono disponibile a un programma socialdemocratico di tipo europeo per dare una svolta al nostro Paese».
Il riferimento è chiaro. Bersani deve scegliere: o il Terzo polo o la sinistra.
«Mentre si sta sfasciando un mondo e le politiche europee e italiane negli ultimi 30 anni ci hanno portato nel precipizio, bisogna discutere di una proposta politica di sinistra, non delle tarantelle, del gioco dei quattro cantoni o di giochini di società sulle alleanze che a me non interessano. C'è bisogno di far riapparire quel soggetto evocato e scomparso che si chiama centrosinistra che avrebbe vinto di più alle amministrative se fosse stato vivo come soggetto politico nazionale».
«UNA PROPOSTA DI CENTROSINISTRA». Per questo Sel e Idv lanciano una proposta di stati generali del centrosinistra al leader del Pd e Vendola aggiunge: «Non m'interessa il giochino di guadagnare potere d'interdizione, la mia partita è quella di trasformare la qualità politica di una proposta di centrosinistra».
Antonio Di Pietro, dal canto suo, non ha nessuna intenzione di buttare via l'esperienza del centrosinistra italiano: «Ho già scritto a Bersani: 'Caro Luigi, ti aspetto...'. E per la terza settimana di settembre, dal 21 al 23, annuncio una nuova Vasto».
«BERSANI? IL PD COME LA DC: DICE SÌ MA ANCHE NO». «Se Bersani viene? Il Pd è un po' come la vecchia Dc dice sì ma anche no».
Le intenzioni del leader dei democratici sono un vero e proprio giallo: «Cosa lancia Bersani? Ancora non lo sappiamo. Sappiamo invece ciò che proponiamo noi: ripartire da Vasto andando oltre quell'alleanza, che deve essere un punto di partenza. Poi ci saranno tante altre sigle, noi per primi riteniamo che se se non ci apriamo, se non coinvolgiamo la società civile, non bastiamo più neppure noi, rischiamo di diventare superflui».
Sabato, 26 Maggio 2012

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