Dimezzati in dieci anni
boschi e prati di Milano
Legambiente lancia l'allarme: il Parco Sud è in pericolo. La popolazione è stabile ma l’erosione
degli spazi verdi non si ferma. Di Simine: "I Comuni andrebbero obbligati a fare un censimento"
di GIULIANA DE VIVO
Dati ottenuti, spiega Stefano Salata del Centro di ricerca sui consumi di suolo, incrociando quelli contenuti nel database della Regione sull'uso dei terreni: «Si calcola la differenza matematica tra i valori di allora e quelli di oggi». Ma il cambiamento si vede anche ad occhio nudo: «Basta fare un’indagine cronologica su Google Earth, - aggiunge Salata - dalle vedute aeree sono evidenti gli spazi dove il verde è stato 'mangiato', ad esempio nell'area nord ovest in prossimità dell’A4. O in alcuni punti del Parco Sud». Nell'intera provincia si è costruito l'equivalente di una città grande come mezza Milano: i campi coltivati spariscono al ritmo di 20mila metri quadrati al giorno.
E l'erosione continua: per ora è stata scongiurata quella di 100mila metri quadrati di terreno all’interno del Parco agricolo sud Milano a Vignate, a favore del polo logistico Sogemar. L'assemblea del Parco che doveva dare il via libera è stata rinviata su pressione degli ambientalisti, anche se il progetto resta in piedi, con il parere positivo del Comune.
Non va meglio nemmeno nel resto della Lombardia. Dove, secondo il rapporto di Legambiente, in media vengono distrutti ogni giorno 130mila metri quadrati tra campi coltivati, boschi, prati. L'equivalente di venti campi di calcio. Una situazione che è figlia, spiega il presidente di Legambiente Lombardia Damiano Di Simine, dell'assenza di uno strumento come il censimento sull'uso del suolo. «Ogni comune dovrebbe dotarsene prima di assumere le decisioni. Ma la proposta di legge di iniziativa popolare giace nei cassetti del Consiglio regionale da due anni, pur avendo raccolto consensi bipartisan». Senza contare che anche le leggi esistenti non sempre vengono rispettate. «Sugli oltre 1.500 comuni della regione - denuncia ancora Di Simine - solo 178 hanno recepito l’articolo 43 bis della legge urbanistica regionale, che impone un onere maggiorato per le urbanizzazioni quando queste comportano consumo di suolo agricolo».
Anche Milano è tra i comuni che non hanno, finora, adempiuto a quest'obbligo. A lanciare l'allarme è anche la Coldiretti Lombardia. «Assistiamo ad una continua erosione del patrimonio agricolo del territorio», denuncia il presidente Ettore Prandini, «con i campi stretti in una morsa tra l’espansione delle città e l'avvio di nuove grandi infrastrutture, dalla Pedemontana alla Brebemi, dalla BroniMortara alla Tem, che hanno e avranno un impatto pesantissimo sulla vita delle aziende agricole». da repubblica 16/05/2012
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