Consegnate le benemerenze civiche
ATTUALITA' - Come accade
per il milanese Ambrogino,
anche la consegna delle Api d’Oro
talvolta fa discutere.
Nel bene e nel male.
Anche quest’anno
l’assegnazione delle benemerenze
civiche, avvenuta sabato in municipio
, si lascia alle spalle qualche
polemica. Era già avvenuto nel 2009
quando sul palco di
Cascina Commenda salì don Luigi Verzè che fece capire apertamente di non gradire premi
di questo tipo (ipse dixit: «Fonderò il metallo, ho bisogno di finanziamenti per il nuovo ospedale»),
oppure ancor prima con la decisione di rendere omaggio a colossi come la Mondadori e l’Ibm.
A far discutere, però, quest’anno non è un’Ape data, ma una non data. Quella a Daniela De Stefani
. Nonostante il tam tam e le numerose segnalazioni giunte in Comune e alla commissione capitanata
dal sindaco Alessandrini, alla presidentessa del Comitato di Tregarezzo, scomparsa dopo
una lunga malattia lo scorso gennaio, non è stato riconosciuto alcun attestato per il suo impegno
fatto anche di duri scontri con le istituzioni locali a salvaguardia della frazione interessata
dal potenziamento della Rivoltana. Ma a far parlare è anche l’Ape d’Oro vip consegnata alla famosa
giornalista, oggi anche cuoca, Benedetta Parodi residente da 15 anni a Milano 2. Tanto che c’è chi,
come la segratese Anna Leoni, il giorno dopo l’investitura ironicamente era ancora alla ricerca di un perché
: «La signora Parodi ha ricevuto la benemerenza dal nostro sindaco; colta di sorpresa non ho capito
con quali motivazioni la giuria l’ha scelta fra i tanti candidati. Forse voi eravate presenti
e mi potete aiutare». Detto e fatto. Motivazione: «Giornalista e conduttrice televisiva affermata,
con straordinaria intraprendenza, voglia di fare e di mettersi in gioco, ha unito nel lavoro le passioni
della sua vita, penna e fornelli. Semplicità, simpatia e un pizzico di ironia, un mix stellato di successo
che ha reso più facile la vita di tante donne moderne alle prese con i mille impegni quotidiani.
Il sindaco e la commissione sono stati onorati di assegnarle l’Ape d’Oro, fieri e orgogliosi del
suo essere cittadina segratese». Niente da dire, invece, quando in sala consiliare sono entrati
Lucia e Fabrizio, moglie e figlio di Gianmario Peviani, storico barista di via XXV Aprile scomparso
a 71 anni nel febbraio del 2010, «custode e difensore delle tradizioni di una Segrate d’altri tempi
e punto di riferimento con il suo locale della vita cittadina»; oppure Massimo Santicchi, 24enne fresco
di laurea in Informatica per la comunicazione nonostante la leucemia che lo ha costretto anche a
sostenere alcuni esami via Skype inchiodato su un letto d’ospedale. Applaudita anche la consegna
delle benemerenze ad Alessandro Del Maschio, primario del Servizio di Radiologia Diagnostica
del San Raffaele, e a Pietro Panizza, già responsabile dell’Unità Funzionale di Senologia Diagnostica
del San Raffaele oggi responsabile della Struttura Complessa di Radiologia Diagnostica all’Istituto
dei Tumori, per la campagna di prevenzione senologica “Mammografiamoci” che ha già salvato la vita
a diverse giovani donne segratesi. Premio speciale all’impresa quest’anno è andato a Segrate Oggi, il quindicinale di informazione locale fondato nel 1971 e fresco dei festeggiamenti per i suoi 40 anni
d’età. Un riconoscimento che arriva nell’anno del cambio di proprietà: allo storico editore
Pietro Mentana è subentrata una cordata di imprenditori vicini, si dice, a Pdl e Pd. La cerimonia
di quest’anno è avvenuta in un momento particolare: dal 30 maggio al 3 giugno, il Papa sarà a Milano
per il settimo incontro mondiale delle famiglie. Per questo è stato assegnato un premio speciale
ai Bacigalupo Braga del Villaggio (papà Luigi, mamma Daniela, e sette figli: Pietro, Giovanni, Caterina
, Carlo, Ugo, Francesco e Alberto) e ai di Chio di Milano 2 (Federico il papà, Maria Cristina la mamma
e i loro sette figli: Pietro, Chiara, Filippo, Paolo, Francesco, Maria Elisabetta e Giovanni).
«La famiglia è il primo pilastro su cui si fonda la società» ha detto il sindaco Alessandrini
durante la cerimonia, «ne riconosciamo l’insostituibile ruolo e l’immenso valore, e, come
istituzione più vicina ai cittadini e al territorio, siamo impegnati su tutti i fronti per tutelarla e supportarla.
Segrate è una città che si distingue anche per l’eccellenza delle tante famiglie che ne costituiscono
il tessuto sociale». L’amarezza del premio non assegnato a Daniela De Stefani, invece, è tutto
nella nota diramata dai rappresentanti di Sel, già referenti del comitato Serate Domani:
«Non vogliamo entrare nel merito delle scelte, ma su come, da chi e quando, queste sono state fatte
. Sul sito del Comune si invitavano i cittadini alla condivisione e alla partecipazione a questa decisione
con l’invio delle proprie segnalazioni. Noi sappiamo e ne abbiamo prova che ne sono arrivate molte
per Daniela. Allora speriamo solo che chi non ha tenuto conto di questa candidatura, non lo abbia fatto
per astio, rancore o antipatia verso chi ha solo espresso le sue preoccupazioni e il suo impegno
per la città e il nostro futuro».
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