venerdì 17 agosto 2012

ECCO COME SI FA O SI PERMETTE LEGALMENTE DI INQUINARE !



Corruzione Ilva, i controlli erano pilotati: tredici indagati.
La Procura di Taranto ha avviato una seconda inchiesta sull’Ilva, accanto a quella per disastro ambientale, per corruzione in atti giudiziari: c’è il sospetto, infatti, che l’azienda abbia pagato per controllare alcune perizie sul livello di inquinamento emesso dall’acciaieria. In particolare sono al momento tredici le persone, tra politici e funzionari pubblici, indagate a vario titolo per corruzione in atti giudiziari e concussione. Secondo gli inquirenti il Gruppo Riva sarebbe riuscito a far indicare livelli d’inquinamento molto bassi nei monitoraggi, sempre per merito dei loro contatti. Il nome principale uscito da questa inchiesta è quello di Girolamo Archinà, consulente e uomo delle pubbliche relazioni della fabbrica che Ferrante ha licenziato una settimana fa: secondo le accuse della Guardia di Finanza sarebbe stato Archinà ad aver pilotato più volte le rilevazioni dei tecnici ambientali. Nello specifico la Guardia di Finanza ha anche registrato un passaggio di una busta (lo vediamo nelle foto diffuse oggi dai quotidiani) avvenuto su un autogrill all’altezza di Acquaviva delle Fonti, in provincia di Bari, tra l’uomo Ilva Archinà e il professor Lorenzo Liberti, il perito nominato dalla Procura. Una mazzetta che risale al 26 marzo del 2010. In quella busta, secondo la Procura, c’erano 10000 euro in contanti, con questi soldi Liberti sarebbe stato corrotto.

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