sabato 25 agosto 2012

MA SIAMO SICURI CHE ARRIVERA',O ERA LA SOLITA PROPAGANDA DEGLI INDIPENDENTI.E LE SPESE DI GESTIONE CHI LE SOSTERRA'?


L'EDITORIALE

La cultura senza casa

Biblioteche e fondi in cerca di sede

di ANDREA BOSCO

Destinazione: l'edificio di Achilli e Canella. Trasloco entro l'anno: il destino della Biblioteca di via Senato sembrava definito. Il comune di Segrate per la struttura, già sede municipale, ha avviato un restauro. Diventerà un centro polifunzionale. Con una delibera, Segrate ha deciso di ospitare i 140.000 volumi della biblioteca milanese. Una miniera: Curzio Malaparte, le imprese italiane, una sterminata raccolta sulla fantascienza. E rare prime edizioni: da Dante a Machiavelli, da Bruno a Erasmo. Per gli spazi in via Senato, di proprietà del Fondo Pensione Cariplo, la Biblioteca (fondata dal senatore Marcello Dell'Utri) paga un affitto annuo di mezzo milione di euro. Non avendo introiti, un onere pesante. Tuttavia risulta stia trattando con il Fondo per una soluzione, (totale o parziale) che eviti a Milano una nuova ferita. In quindici anni la Biblioteca oltre ad aver incrementato il numero dei volumi, ha realizzato sessanta mostre. E nel giardino del palazzo, in un teatrino per 400 persone, ospitato ogni anno per quattro mesi, la rassegna «Libri in scena»: centinaia di rappresentazioni. Ribalta calcata anche dal Nobel Derek Walcott. Il tutto (biblioteca, mostre, teatro) a titolo gratuito. E senza contributi da parte delle istituzioni.
La vicenda della Biblioteca di via Senato (Segrate peraltro può essere una valida soluzione) impone tuttavia una riflessione: la difficoltà a Milano, per i privati, di fare cultura. Se non hai lo spessore economico di Banca Intesa Sanpaolo (straordinaria la realizzazione delle Gallerie d'Italia ) vai in sofferenza. Persino una realtà consolidata nel tessuto cittadino come il Poldi Pezzoli ha presentato episodiche tribolazioni. Dalla Fondazione Mazzotta fucina di fantastiche mostre, alla Fondazione Pomodoro, bellissima incompresa idea, la lista di quanti hanno - nel tempo - gettato la spugna è lunga. Non solo: Milano ha difficoltà, (questione di spazi e di investimenti) ad accogliere. Finì in Svizzera (rifiutato) il fondo Aligi Sassu. I libri e i documenti di Giuseppe Pontiggia da Milano erano finiti in Canton Ticino. Rientrati, oggi sono consultabili a Vigevano.
Ma non hanno trovato ospitalità nella Biblioteca Europea a Porta Vittoria: utopia che era da tempo uscita dal radar di Milano e di cui solo ora si sta ricominciando a parlare. Mai pervenuta la collezione Terruzzi (dirottata a Bordighera). Evitabile storia tesa la querelle tra Luciano Benetton e Michele Concina per il patrimonio letterario di Fernanda Pivano. Milano, tra l'altro - storicamente incapace di dotarsi di una strategia - comunica male le sue eccellenze. Ma soprattutto Milano, duole dirlo, dimentica. Nell'indifferenza ha chiuso lo Smeraldo: straordinario caso di un teatro sconfitto da un cantiere. Non un ciglio si è mosso alla notizia della nuova destinazione della Biblioteca di via Senato. Al numero 14 anche quest'anno lo spettacolo è cominciato: grazie per la rappresentazione e alla prossima. Crisi a prescindere, spiegava H. F. Amiel: «L'indifferenza è la malattia delle classi colte». 
24 agosto 2012 | 13:15

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