Soltanto restando nell'ambito industriale, si pensi all'Eni, che ci bombarda con i suoi spot simpatici ed accattivanti in TV e Radio ogni giorno, mentre letteralmente miete vittime lì dov'è insediata, come a Gela, in Sicilia, volendo restare in Italia.
Si pensi alla La Terra dei Fuochi, Campania, un territorio così chiamato perché ogni giorno, ad ogni ora, da innumerevoli anni, scenario di roghi di rifiuti tossico-nocivi i cui fumi si stagliano alti all'orizzonte e ricadono poi sulle case, frutteti, campi coltivati e respirati da centinaia di migliaia di persone che sono persino costretti a vivere tappati in casa nella speranza che gli odori acri di questi atti criminali li lascino dormire tranquilli almeno per una notte.
Parliamo di sviluppo economico, ma abbiamo dimenticato che l'economia è uno strumento al servizio della vita, e non invece il contrario.
Fermiamoci, dannazione, c'è da ripensare un mondo, e c'è da farlo insieme.
CON QUESTO ARTICOLO NOI NON CHIEDIAMO LA
CHIUSURA DELL' ILVA O COME NEL NOSTRO AMBITO LA
LUCCHINI ARTONI,MA CHE QUESTE AZIENDE CONSIDERATE
A RISCHIO PER LA SALUTE PUBBLICA,METTANO A REGOLA
I LORO IMPIANTI,COSI' DA NON ARRECARE DISAGI AI
CITTADINI.
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