QUELLA SEGRATE OTTUSA E INSENSIBILE
Abbiamo più volte in questi trattato e segnalato, le difficoltà che affrontano le persone con disabilità in una delle città più ricche di'italia.
Vogliamo ricordare fra le nostre tante segnalazioni, quella trattata dal TG3 relativa alle barriere architettoniche, e fra le ultime quella sulla stazione di Segrate, ripresa ampiamente da più giornali.
Oggi vogliamo riprendere e portare all'attenzione di tutti, quella di un cittadino, un amico, che e' stato costretto suo malgrado, data l'insensibilità dell'Amministrazione, a mettere in piazza pubblicamente le sue difficoltà, costretto a rendere pubblica a mezzo stampa la sua difficile e particolare situazione.
Vogliamo esprimere a questo nostro concittadino, tutta la nostra solidarietà e vicinanza oltre al nostro impegno nella ricerca di una soluzione che dia a lui il giusto riconoscimento e che non costringa qualsiasi altro cittadino a doversi pubblicamente mettere a nudo per var valere il loro sacrosanto diritto.
Leonardo è un ragazzo già fortemente provato dalla vita e che, per un assurdo rispetto dei limiti imposti dalla certificazione isee del comune di Segrate, e di un sistema di calcolo del reddito assurdo, gli viene negato un diritto che a nostro avviso dovrebbe essere garantito.
In altre occasioni, per garantire gli interessi di grossi speculatori, l'amministrazione si è comportata in modo diametralmente opposto, arrivando a modificare il limite della certificazione isee con una mozione approvata in Consiglio Comunale.
Infatti per dar modo ai costruttori di Santa Monica ( e non solo ), di poter vendere l'ingente mole di appartamenti invenduti, soggetti al vincolo dell'edilizia agevolata, l'amministrazione si è data molto da fare affinche' il limite di accesso vincolato dall' isee fosse notevolmente abbassato.
Ora per Leonbardo, che supera il limite isee perche' costretto dalla sua disabilità a vivere con i propri genitori, L'Amministrazione ha dimostrato una FERMEZZA ED UNA OTTUSITA' CHE SFIORA L'INDECENZA.
Come si fa a non tener conto che il superamento dell isee familiare è proprio generato da questa sua costrizione, che il suo vivere con i familiari non è altro che, la conseguenza della mancanza di supporto che gli garantirebbe una vita autonoma.
Vi sono alcune cose che non competono all'Amministrazione ma al legislatore, come quella del calcolo della certificazione isee, altre invece che sono demandate alle Amministrazioni locali, proprio per contestualizzare la loro applicazione a livello territoriale o a nello specifico tener conto delle conseguenze personali e sull'individuo della loro applicazione.
Vi è la possibilità da parte dell'Amministrazione, di emanare interventi specifici che tengano conto della realtà e non solo del mero calcolo matematico quasi sempre disumano.
Pubblicando la lettera, inviata da Leonardo al Ministro Fornero, vogliamo invitare il nostro Assessore ai Servizi Sociali Grioni, ad un attenta, umana e più territoriale applicazione della certificazione isee.
Vogliamo ricordare all'Assessore che al di sopra di ogni legge, di ogni norma e di ogni difficoltà di bilancio vi è la dignita umana e il rispetto dell'individuo e del suo diritto di essere libero ed indipendente.
Procopio Gregorio Andrea
Segretario cittadino
Sel Segrate
Circolo Enrico Berlinguer
LA LETTERA AL MINISTRO
Egr. Ministro Fornero,
mi chiamo Leonardo Tencati, sono residente a
Segrate (Mi), in via F.lli Cervi. Fin da quando avevo 15 anni, in seguito ad un
tuffo in acqua bassa in cui ho riportato un trauma cervicale con conseguente
lesione spinale, sono una persona con disabilità permanente e grave limitazione
dell'autonomia personale nello svolgimento di più funzioni essenziali della
vita, non superabili mediante ausili tecnici. Nel Settembre 2009 chiesi al
Comune di Segrate che mi venisse assegnato un finanziamento allo scopo di
garantire il mio diritto a una Vita Indipendente, così come stabilito
dalla legge 162/98 articolo 39 lettera l-ter, sancito dall’art.2 e dall’art.3
della Costituzione Italiana e dall'articolo 19 della Convenzione Onu sulle
persone con disabilità.Qualunque ragazzo o ragazza che raggiunge la propria indipendenza affettiva e intellettuale, che ha progetti e speranze per il futuro, che desidera lavorare, uscire e divertirsi come meglio crede, avverte inevitabilmente, a un certo punto della vita, la necessità di lasciare la propria famiglia per costruire il proprio percorso individuale nella più completa autonomia. Questo accade per qualunque persona, è un momento che deve attraversare la vita di ognuno, per permettere una sana crescita e una corretta evoluzione individuale. So perfettamente che dovrò dipendere da qualcuno per tutta la vita, per alzarmi dal letto, lavarmi, vestirmi, mangiare, e fare le mille azioni necessarie nel quotidiano, con il supporto e l’aiuto di un’assistente. Ma so anche molto bene che il legame con la mia famiglia non può essere protratto per l’intera vita. Per questo è necessario poter vivere la mia vita in modo indipendente, di avere una mia intimità, con la possibilità di usufruire, come e quanto ritengo necessario, di personale adatto ad aiutarmi nelle esigenze quotidiane, secondo programmi rigorosamente flessibili e personalizzati.
L’amministrazione comunale nel 2009 mi ha quindi offerto l’attivazione di un progetto di “Vita Indipendente” con una copertura di ore limitatissima per un ammontare di soli 200 euro al mese, snaturando completamente la peculiarità del concetto di "Vita Indipendente", riducendolo così a un banale progetto di sostegno alla disabilità garantito da assegno di cura o con altre forme di intervento indiretto (ex l. 162/98). Il progetto accordatomi a fine 2009 è stato finanziato nel 2010 e nel 2011. Nel 2012 invece mi è stata negata l’attivazione e quindi il proseguimento del mio progetto, in quanto l’amministrazione comunale ha deciso di introdurre un limite isee di soli 15mila euro.
Da ben 14 anni inseguo senza successo la Vita Indipendente... mi viene negato un mio diritto!
Se non ottengo la Vita Indipendente ora, quando la otterrò?!!! A 50 anni? Oppure a 60? Vi sembra normale?! Sarò ancora in tempo a 50 o 60 anni per recuperare le esperienze di vita perdute in precedenza?
Secondo la Convenzione Onu le persone con disabilità, da assistiti e “pesi sociali”, devono diventare Cittadini a pieno titolo. Inoltre, la Convenzione obbliga gli Stati che l’hanno ratificata a monitorare i progressi con un rapporto periodico da inviare al Comitato per i Diritti delle Persone con Disabilità delle Nazioni Unite (l’Italia invierà il primo rapporto questo autunno). Cosa scriveranno in questo rapporto? Che i fondi per la non autosufficienza sono stati azzerati?!!! E i progetti di Vita Indipendente cancellati?!
Se neppure la grande Regione Lombardia, ritenuta la più ricca d’Italia, prevede finanziamenti per dare dignità di vita ai disabili gravi, e nè il comune nè altri enti vogliono ascoltarmi, che alternative ho?
In una sua recente intervista ha affermato che avete pronti dei progetti sperimentali per la non autosufficienza... quando partiranno? Vorrei candidarmi per sperimentare questi progetti! Mi faccia gentilmente sapere!
Sono disposto a tutto per far valere i miei diritti.
In attesa di un cordiale riscontro, porgo distinti saluti.
Leonardo Tencati