San Raffaele, sindacati: "La mobilitazione continua"
Lunedì in programma un'assemblea
L'amministrazione ha finalmente accettato di sedersi ad un tavolo. L'obiettivo è quello di salvaguardare tutti i posti di lavoro, la qualita’ delle cure e dell’assistenza, nonche’ di rilanciare l’ospedale
Milano, 7 settembre 2012 - I lavoratori dell’ospedale San Raffaele di Milano sono decisi a continuare le mobilitazioni contro le ipotesi di licenziamenti. I sindacati restano fermi nel respingere questa soluzione, e ribadiscono che se ci saranno sacrifici economici dovranno essere temporanei ed equamente distribuiti.
Pertanto continua la vertenza, aperta a fine luglio con la comunicazione della nuova proprieta’ sullanecessita’ di tagliare il costo del lavoro del personale infermieristico, tecnico e amministrativo.
Pertanto continua la vertenza, aperta a fine luglio con la comunicazione della nuova proprieta’ sullanecessita’ di tagliare il costo del lavoro del personale infermieristico, tecnico e amministrativo.
La Rsu dell’Istituto fondato da don Luigi Verzè, rilevato in maggio dall’imprenditore Giuseppe Rotelli, mette per iscritto la posizione espressa dopo l’incontro di giovedì con la nuova proprietà. E per discutere un piano alternativo da presentare all’azienda, i sindacati convocano un’assemblea generale per lunedi’ 10 settembre: l'’appuntamento è alle 8 in via Olgettina 60, nell’aula San Luca, piano -2 settore C.
Nell’incontro del 6 settembre tra la Rsu, le organizzazioni sindacali e l’amministrazione,l'amministratore delegato” Nicola Bedin ha spiegato “che per mettere in sicurezza l’ospedale, sono necessari 450 licenziamenti e la disdetta di accordi come quello dell’ottobre 2010, che prevede gli incentivi, il premio efficienza e i passaggi di fascia. Tradotto: insicurezza del posto di lavoro, riduzione della retribuzione e dei diritti e calo della qualita’ dell’assistenza sinora erogata”. Pertanto, “nel corso dell’incontro la Rsu ha contestato la serieta’ dei numeri, forniti verbalmente e modificati dall’amministrazione dopo 48 ore. La Rsu e le organizzazioni sindacali hanno mantenuto la propria disponibilita’ a discutere della situazione economica dell’ospedale e, se accertata la necessita’ di un risanamento, di essere disponibili a discutere, ma con il ritiro da parte dell’amministrazione delle minacce di licenziamenti”.
La vera novità, comunque, è che l’amministrazione ha finalmente accettato di sedersi ad un tavolo. I tre incontri finora tenutisi non sono stati improntati ad un clima costruttivo: la Rsu auspica che quanto dichiarato dalla delegazione aziendale corrisponda ad una reale volonta’ di affrontare congiuntamente la situazione dell’ospedale e trovare delle soluzioni che abbiano l’obiettivo di salvaguardare tutti i posti di lavoro, la qualita’ delle cure e dell’assistenza, nonche’ di rilanciare l’ospedale. Se l’informativa che verra’ fornita confermera’ la necessita’ di risanare l’azienda, la Rsu valutera’ proposte in tal senso.
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