lunedì 3 settembre 2012

GIAMPAOLO CARDOSI,TANTA DIGNITA' UN VERO SIGNORE CHE DISSE NO ALLA CASTA!!!

PUBBLICHIAMO QUESTO ARTICOLO,PER UN SEMPLICE MOTIVO RICORDARE UNA PERSONA CON TANTA DIGNITA'.CHE EBBE IL CORAGGIO DI DIRE NO ALLA CASTA,E PER QUESTO CHE VENNE PERSEGUITATO.MA NON ARRETRO' MAI,ANCHE QUANDO LA GIUSTIZIA GLI DIEDE RAGIONE. IN UN PAESE DOVE QUALCUNO SI LAMENTA PERCHE' VENTIMILA EURI AL MESE NON GLI BASTANO, GENTE CHE FALLISCE,E PORTA I SOLDI ALL' ESTERO,FACCENDIERI CHE SPECULANO SULLA VITA DEGLI OPERAI GIAMPAOLO CARDOSI E' UN ESEMPIO. LIVORNO -«L'amavo molto quella divisa che mi hanno scippato. L'ho portata a testa alta e con onore, eppure non sono più riuscito ad indossarla», raccontava agli amici. Forse la indosserà stamani per l'ultima volta quella divisa, Giampaolo Cardosi, l'ex vigile capellone poi diventato clochard, morto a 69 anni dopo essere caduto dalla bicicletta. Era stato vittima incolpevole, Giampaolo, di persecuzioni amministrative e giudiziarie: aveva perso lavoro, casa e la madre era morta di crepacuore. La sua unica colpa era stata quella di essere controcorrente, di rifiutarsi di tagliare barba e capelli, di non aver ascoltato gli «ordini» dei suoi superiori che non potevano tollerare quel capellone «sporco e trasandato». Lo accusarono prima di aver rubato duemila lire di una multa; poi un tavolo e quattro vecchie sedie abbandonate in un bosco. Espulso, radiato, canzonato, costretto a dormire sulle panchine, Giampaolo si era trasformano in una creatura ricurva sulla sua misera bicicletta, ma allo stesso tempo non aveva perso fierezza e voglia di combattere. E non arretrò anche quando, dopo decenni di calvario, la giustizia lo prosciolse. Giampaolo chiese di essere reintegrato: «Vorrei indossare nuovamente la mia divisa, salire sulla bicicletta, fare il mio dovere». Il Comune rispose di «no» ma gli offrì 300 mila euro come riparazione del danno subito. Lui rifiutò i soldi, sdegnato. I guai non sarebbero finiti. Poco tempo fa era stato accusato di aver imbrattato la sede di Equitalia con frasi offensive. E lui aveva commentato: «La via crucis continua». Livorno popolare gli voleva bene. E nell'anniversario dell'Unità d'Italia c'è stato chi l'ha trasformato in Garibaldi, con tanti manifesti affissi e accolti con ironia ma anche sorrisi compiaciuti. La sua morte ha scosso la città. «Per favore concedetegli la divisa», ha chiesto un consigliere comunale dell'opposizione incassando centinaia di messaggi a favore di una completa riabilitazione. Sul web sta circolando anche l'ultima frase di Giampaolo: «Sono nato il 7 settembre del 1943 alla vigilia dell'armistizio. Ma nella mia vita io non ho mai incontrato la pace». MARCO GASPARETTI DAL CORRIERE DELLA SERA 3 SETTEMBRE 2012

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