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Lucchini: ripartenza notturna Scoppiano polemiche e incendio
Il rogo di giovedì pomeriggio scoppia a un giorno di distanza dall'entrata in vigore della deroga che permetterà, fino alla fine del mese, di accendere i macchinari anche di notte
di Chiara Giaquinta
segrate, 27 luglio 2012 - Non c'è pace a Segrate: la polemica che vede contrapposte l’azienda Lucchini Artoni e i residenti si arricchisce di nuovi capitoli. L’ultimo ieri pomeriggio, con un incendio in via Tiepolo. Le fiamme si sono sviluppate intorno alle 14 sotto gli occhi degli operai che avevano appena acceso uno dei macchinari per la produzione di bitume presente all’interno dell’azienda.
Ad accorgersi di quanto stava accadendo sono stati anche i cittadini della zona che, affacciati alle finestre sempre con gli occhi puntati su quella ditta che non fa loro dormire sonni tranquilli, hanno visto il fumo nero alzarsi dai capannoni. Immediato l’intervento dei vigili del fuoco, arrivati sul posto da Milano e Gorgonzola per domare l’incendio con due autopompe, insieme alla polizia locale di Segrate.Le fiamme sembrano essersi sviluppate nell’impianto elettrico che gestisce la produzione del conglomerato bituminoso. Il macchinario era spento; quando gli operai lo hanno azionato, una scintilla avrebbe provocato l’incendio. I pompieri sembrano già avere escluso l’origine dolosa.
Il fatto è avvenuto a un solo giorno di distanza dalla firma da parte dell’Ufficio Ecologia e Ambiente del comune di Segrate del provvedimento di deroga per l’attivazione dei macchinari in orario notturno. E che ha scatenato, l’incendio più ampio, quello delle proteste. L’attività era stata sospesa lo scorso settembre in seguito alle segnalazioni di rumore dei cittadini e ai provvedimenti a carico della Lucchini Artoni finiti sui tavoli dei magistrati. La deroga entrata in vigore il 25 luglio scadrà martedì 31. Sette giorni per permettere all’azienda di effettuare le rilevazioni del rumore emesso dai macchinari in funzione dalle 22 alle 6 del mattino a proprie spese, come promesso in precedenti accordi con amministrazione e comitati di cittadini.
Fino alla fine del mese, quindi, l’attività di produzione potrà essere svolta anche di notte.Poi da agosto i macchinari si fermeranno nuovamente. Ma i residenti, ignari dell’attività, hanno invaso di segnalazioni i centralini delle forze dell’ordine, che non hanno potuto che constatre la regolarità della ripresa delle attività.
I
nsomma, la bagarre non si placa. Nell’aprile scorso un’ordinanza comunale aveva imposto lo stop alla produzione di bitume, causa di esalazioni maelodoranti che scatenavano la protesta dei residenti. Ordinanza a sua volta annullata dal Tar. Ma le lamentele da parte dei residenti di via Tiepolo non si sono placate. Non ne vogliono proprio sapere di quella fabbrica che emana «puzze» insopportabili. È nato un comitato — Cittadini non Sudditi — che ha dichiarato battaglia all’azienda. Per ora ha spuntato il non ampliamento dell’area di produzione. E non intende fermarsi.
di Chiara Giaquinta
Il fatto è avvenuto a un solo giorno di distanza dalla firma da parte dell’Ufficio Ecologia e Ambiente del comune di Segrate del provvedimento di deroga per l’attivazione dei macchinari in orario notturno. E che ha scatenato, l’incendio più ampio, quello delle proteste. L’attività era stata sospesa lo scorso settembre in seguito alle segnalazioni di rumore dei cittadini e ai provvedimenti a carico della Lucchini Artoni finiti sui tavoli dei magistrati. La deroga entrata in vigore il 25 luglio scadrà martedì 31. Sette giorni per permettere all’azienda di effettuare le rilevazioni del rumore emesso dai macchinari in funzione dalle 22 alle 6 del mattino a proprie spese, come promesso in precedenti accordi con amministrazione e comitati di cittadini.
Fino alla fine del mese, quindi, l’attività di produzione potrà essere svolta anche di notte.Poi da agosto i macchinari si fermeranno nuovamente. Ma i residenti, ignari dell’attività, hanno invaso di segnalazioni i centralini delle forze dell’ordine, che non hanno potuto che constatre la regolarità della ripresa delle attività.
I
nsomma, la bagarre non si placa. Nell’aprile scorso un’ordinanza comunale aveva imposto lo stop alla produzione di bitume, causa di esalazioni maelodoranti che scatenavano la protesta dei residenti. Ordinanza a sua volta annullata dal Tar. Ma le lamentele da parte dei residenti di via Tiepolo non si sono placate. Non ne vogliono proprio sapere di quella fabbrica che emana «puzze» insopportabili. È nato un comitato — Cittadini non Sudditi — che ha dichiarato battaglia all’azienda. Per ora ha spuntato il non ampliamento dell’area di produzione. E non intende fermarsi.
di Chiara Giaquinta
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