domenica 15 luglio 2012

QUANDO NON SI VUOLE AFFRONTARE UN PROBLEMA,SI SGOMBERA


Ruspe al lavoro a Segrate: i carabinieri
sgomberano ottanta nomadi.

Ripulita la zona della cava Trombetta. Si tratta del nono sgombero avvenuto in quasi
due anni. Sono state allontanate anche famiglie con bambini e anziani.

Segrate – 12 luglio 2012. Una baraccopoli costruita pezzo per pezzo, un giorno dopo l’altro,

senza che nessuno facesse nulla per fermare l’arrivo dei nomadi. Ottanta persone stipate in

case di legno, costruite abusivamente con materiale di fortuna, rubato in discarica o da qualche

cantiere. Sotto il sole rovente, tra gli insetti e i topi della cava Trombetta. Gruppi elettrogeni per

fare luce durante la notte, bombole del gas per cucinare i pasti di tutti i giorni. Era un vero e proprio

villaggio abusivo quello sgomberato ieri mattina dai carabinieri della Compagnia di San Donato,

arrivati sul posto di prima mattina per smantellare le baracche abusive.

E’ il nono sgombero avvenuto in quasi due anni, un lavoro difficile che ogni volta azzera tutti

i percorsi di integrazione sociale che la comunità di Sant’Egidio e i volontari del territorio stanno

facendo con le famiglie rom. Sono i nomadi di via Rubattino, le stesse famiglie che da due anni

sono sballottate da una zona all’altra, per poi tornare sempre a Segrate. I proprietari della cava

Trombetta non hanno mai effettuato nessuna opera per evitare l’ingresso in quei terreni, mentre in

città ci si accorge dei nomadi solo a baraccopoli ultimata.

Eppure 80 persone, che vivono in quelle condizioni di estrema difficoltà, non possono passare

inosservate ai controlli della polizia locale. Ieri mattina, le ruspe hanno abbattuto le costruzioni

in legno, facendo piazza pulita della baraccopoli illegale. Le famiglie rom, tra cui molti bambini,

sono state allontanate da Segrate. Ancora una volta, Segrate si conferma centro nodale degli

insediamenti abusivi. A dare l’allarme sono stai gli abitanti del quartiere, che hanno denunciato alle

forze dell’ordine l’aumento di furti nelle abitazioni.

Ci sono volute due ruspe per rimuovere quintali di rifiuti speciali. La cava Trombetta è uno dei

punti più gettonati dai nomadi, si tratta di un’area isolata e perfetta per gli insediamenti abusivi.

Il fenomeno non è nuovo, la zona di Segrate – tra Novegro, Redecesio e l’Idroscalo – è quella

più colpita dal fenomeno dei campi nomadi. Un territorio periodicamente assediato dall’arrivo

delle famiglie nomadi, che usano questa zona proprio come base intermedia di appoggio durante

gli spostamenti più lunghi. Ad ogni insediamento, a Segrate scatta immediatamente l’allarme

sicurezza.

Gli ultimi sgomberi risalgono a qualche mese fa a Redecesio. Una vera baraccopoli nascosta

in un boschetto, fatta di baracche, rifugi di legno, sporcizia e tanta desolazione. Era il rifugio di

una comunità clandestina di disperati, nascosto tra la Cassanese e il quartiere Redecesio e dove

vivevano ammassati un centinaio di rom di origine rumena. Anche quella volta, c’erano famiglie

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