IL PIANO PROVINCIALE, LE POLITICHE
TERRITORIALI E LA POLITICA
L'iter del Piano
Il 7 giugno scorso il Consiglio
provinciale, a maggioranza, ha adottato il Piano territoriale di coordinamento
provinciale (PTCP). L'11 luglio scorso il Piano è stato pubblicato sul Burl. Il
9 settembre scadono i termini per la presentazione delle Osservazioni. Entro
l'anno il Piano dovrebbe ritornare in Consiglio per l'approvazione definitiva.
I principali contenuti
Il Piano conferma le previsioni
infrastrutturali contentute nelle legge Obiettivo riguardanti il territorio
provinciale (Pedemonta, Brebemi, Tangenziale est esterna), mentre rinuncia
(grazie alla protesta di comitati locali e sindaci) a prevedere il nuovo
tracciato della Toem (tangenziale ovest esterna milanese), da Melegnano a Boffalora,
inizialmente proposto.
Il Piano inoltre non punta come
dovrebbe al rafforzamento delle rete ecologica attraverso i parchi locali di
interesse sovracomunale (Plis) e il progetto strategico di Dorsale Verde. Pone
obiettivi propagandistici sul consumo di suolo, pur sapendo che tale importante
tema non ha, per legge regionale, carattere di prescrittività per i Comuni e
per i loro Piani di governo del territorio (Pgt).
Rinuncia a pianificare gli ambiti
agricoli strategici (Aas) nelle aree di parco, limitandosi alle sole aree al di
fuori dei parchi regionali (Agricolo Sud, Ticino, Groane, Adda Nord). In questo
modo, le aree dedite all'agricoltura, all'interno delle aree protette milanesi,
non avranno una tutela adeguata, così come prevede la legge regionale (la 12
del 2005).
Una tutela avente forza cogente
rispetto ai Piani di governo del territorio.
La Provincia, con il suo PTCP, rinuncia a
pianificare e a tutelare le aree agricole della campagna produttiva milanese:
rinuncia a una prerogativa forte, di
legge, in grado di superare le previsioni della pianificazione urbanistica
comunale. Il Piano, sul tema degli ambiti agricoli, presenta quindi
preoccupanti passi indietro rispetto alla proposta (poi non adottata) del
centrosinistra al governo della Provincia di Milano.
Il Piano infine punta correttamente
al policentrismo metropolitano, anche se eccede nell’individuazione del numero
dei poli attrattori del nord est milanese, unicamente per usufruire delle
agevolazioni concesse a tali poli in termini insediativi.
Il voto in consiglio provinciale
In Consiglio il centrosinistra, sul
voto di adozione, si è diviso: Sel, Lista Un’Altra Provincia-PRC-PdCI, Italia dei Valori hanno votato contro; il Partito Democratico è uscito dall'aula (equivalente
a un'astensione), l'Udc si è astenuta. Il Pd non ha inoltre condiviso i
numerosi emendamenti presentati da Sel, Lista Un’Altra Provincia-PRC-PdCI e IdV
sul tema degli ambiti agricoli.
La Conferenza dei Comuni
I sindaci, nella Conferenza dei
Comuni del 19 gennaio scorso, hanno dato via libera alla proposta di Piano
della Provincia, esprimendo un parere nel quale si rimetteva alla volontà dei
Comuni, nella fase delle osservazioni, di avanzare alla Provincia proposte di
individuazione degli Aas (va ricordato che, grazie al cambio di amministrazione
del Comune di Milano, il centrosinistra ha la maggioranza dei voti della
Conferenza).
Il Consiglio provinciale
Il Consiglio ha anche approvato una
mozione proposta dal Pd (sottoscritta anche da Sel, Lista Un’Altra Provincia-PRC-PdCI
e IdV nella logica della "riduzione del danno") con la quale si
impegnava l'amministrazione provinciale ad avanzare, nella fase delle
osservazioni, una proposta di individuazione degli ambiti agricoli strategici.
Il nodo del problema
In realtà, la questione sarebbe
molto semplice e risolvibile con facilità, così come si è cercato di fare con
gli emendamenti in fase di adozione del Piano. Basterrebbe inserire nelle Norme
tecniche un'osservazione con la quale il PTCP recepisce, nell'individuazione
degli Aas, le aree agricole definite dai Piani territoriali dei parchi
regionali insistenti nel territorio milanese. Non procedere in tale direzione,
peraltro indicata espressamente dalla legge regionale 12/2005 e già seguita
dall'amministrazione provinciale di centrosinistra al governo della Provincia
dal 2004 al 2009, garantisce ai Comuni, soprattutto a quelli appartenenti al
Parco Agricolo Sud Milano, meno vincoli in materia di pianificazione
territoriale.
Il Parco Agricolo Sud Milano
Sullo sfondo delle questioni
territoriali c'è il futuro del Parco Agricolo Sud Milano (Pasm). Il tema del PTCP
si incrocia con quello della variante generale al Piano territoriale di
coordinamento (PTC) del Parco. Nel senso che la Provincia e il Parco (entrambi
amministrati dal centrodestra) intendono mettere mano alla Variante al Piano
territoriale del Parco Sud, vigente dall'agosto del 2000. Motivando tale
decisione con il tempo trascorso da allora e con l'esistenza di numerose
richieste di modifica dei confini e delle destinazioni. La procedura di
variante al PTC del Parco è stata da tempo avviata e si tratta di un
appuntamento cui guardano con interesse molti sindaci dei comuni del Parco. La
Provincia, in definitiva, sta agendo su due leve, quella della modifica del PTC
del Parco e quella dell'approvazione definitiva del PTCP della Provincia, che
proprio sugli ambiti agricoli delle aree di Parco lascia mano libera alla
Provincia e ai Comuni.
Massimo
Massimo
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