domenica 7 aprile 2013

LA DENUNCIA - DANNI ANCHE PER IL BOSCO Parco Sud, strage di pioppi «Autorizzati tagli senza motivo» Colpiti cinque alberi. Le associazioni hanno scritto alla direzione del Parco Sud che, al momento, tace


Nuova strage di alberi nel Parco Sud. Un taglio di cinque grandi pioppi all'interno di una Riserva (area denominata SIC, cioè Sito di interesse comunitario), che sulla carta dovrebbe essere superprotetta e che nei fatti è persino recintata, ha devastato le sorgenti della Muzzetta. La Riserva, gestita dalla Regione, ha un'estensione di cento ettari nel Parco Agricolo Sud, a cavallo tra i comuni Rodano e Settala, a soli 7 chilometri dal capoluogo: campi a coltivo e cascine con una vasta porzione di 25 ettari nel mezzo, dove si trovano tre fontanili e flora e fauna molto rara, recintata e accessibile solo per visite guidate.
A sconcertare le guardie ecologiche e i volontari di Gol, Wwf e dell'associazione Il Fontanile, che hanno scoperto il danno, è il fatto, come racconta un testimone, Domenico Barboni, che «il taglio delle bellissime piante sarebbe stato autorizzato dal Parco Agricolo Sud, senza un motivo più che giustificato». A causare il danno maggiore al Sic è stato, inoltre, il modo maldestro con il quale si è proceduto al taglio. «Hanno fatto cadere le piante sul bosco rovinandolo, sono entrati con macchinari pesanti, hanno lasciato ramaglie, buche... un autentico scempio».

Le associazioni hanno scritto alla direzione del Parco che, al momento, tace. Forse ancora brucia l'altro disastro, il taglio che ha cambiato i connotati al Bosco Vione, vicino a Basiglio, che custodiva alberi maestosi e centenari, le farnie, ovvero le querce più diffuse in Europa, rinomate per la loro longevità (nel Nord Europa ne esistono esemplari che hanno 1.500 anni), rifugio di selvatici e luogo eletto ad ogni primavera dai volatili per costruire i nidi. Sul caso, sollevato dal Corriere, è aperta un'indagine della Polizia provinciale e del Corpo forestale dello Stato. Dai primi dati risulterebbe che il danno arrecato all'ambiente protetto, inizialmente smorzato dalla Provincia, è di dieci volte superiore a quanto il Corriere e il Wwf hanno documentato. Insieme alle possenti e meravigliose farnie è sparito anche il sottobosco. Il proprietario dell'area aveva chiesto l'autorizzazione al Parco Sud per abbattere robinie, ailanti, cioè piante «straniere», alloctone, invasive, e pioppi ibridi. Ma l'operazione di pulizia etnica non ha avuto pietà delle piante protette.

«Vogliamo sapere chi del Parco Agricolo Sud ha autorizzato la ditta al taglio delle piante all'interno di un SIC. Un luogo nel quale quando un albero cade, per malattia o perché colpito da un fulmine, resta dov'è», insiste Barboni. «In questo luogo l'ecosistema è delicatissimo, non si può entrare neppure con un cane al guinzaglio, né raccogliere un fiore. Vedere piante che cadono sulle altre piante... tranciate... come tagliate a metà, dove noi facciamo educazione ambientale ai ragazzi è una tragedia».
Paola D'Amico         

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