mercoledì 24 aprile 2013

LE AZIENDE ABBANDONANO SEGRATE,COSTA TROPPO.


Imu, batosta in arrivo per le aziende A Segrate è polemica

Polemica a Segrate: «Andiamo a colpire proprio chi porta lavoro»
di Gabriele Gabbini
Da Segrate sono già fuggite due superpotenze come Microsoft e 3M. Per la minoranza serve un segno di cambiamento
Da Segrate sono già fuggite due superpotenze come Microsoft e 3M. Per la minoranza serve un segno di cambiamento
Segrate, 24 aprile 2013 - Parlare di tasse non piace a nessuno, anche se poi tutti ne parlano. Così a Segrate, «col cuore infranto» e «tappandosi il naso» - le parole di alcuni consiglieri prima del voto -, è stato approvato un nuovo balzello in casa Imu. A essere toccati non saranno però i cittadini, non direttamente almeno, bensì le aziende. Se per i segratesi infatti le aliquote sulla prima casa (0,4%) e sulle altre abitazioni (0,95%) resteranno le stesse, i problemi nascono invece per i fabbricati di categoria D (opifici, capannoni industriali, ospedali, ecc). In sintesi, la fotografia della situazione è questa: nel 2012 le entrate fino allo 0,76%, per quanto riguarda i capannoni industriali, erano divise tra Stato e Comune.
Nel 2013 invece, lo Stato si prenderà per sé l’intero piatto (almeno fino allo 0,76%) e quindi il Comune, per fermare l’emorragia, ha dovuto aumentare l’aliquota globale dallo 0,95 del 2012 all’1,06% nel 2013. Una variazione che consentirebbe almeno di limitare i danni, fermando la perdita a poco più di 2 milioni di euro. Le aziende dunque pagheranno di più mentre i cittadini no. La paura di molti però è che le due voci siano di fatto strettamente correlate e che la reazione davanti a nuovi aumenti erariali da parte di un tessuto industriale già pesantemente lacerato dalla crisi potrebbe essere davvero devastante. «Segrate costa troppo? - il primo pensiero di chi deve fare business secondo l’opposizione -. Allora ce ne andiamo. E se le aziende scappano, anche il lavoro diminuisce e la città rischia di collassare».

Così la minoranza si ribella: «Vogliamo tartassare gli imprenditori, che sono già in difficoltà e chiudono a decine lasciando a casa centinaia di operai? Diamo un segno di cambiamento - la richiesta dei consiglieri di Scelta Civica -. Già Microsoft e 3M hanno abbandonato Segrate». «In questo modo - la voce di Sel a rincarare la dose - andiamo a colpire proprio chi porta lavoro».

La replica dell’Amministrazione però arriva forte e chiara, segnale di una decisione «sofferta ma indispensabile», come spiega l’assessore Angelo Zanoli: «Quella di Segrate - le sue parole - è una situazione molto particolare: le aziende sul nostro territorio sono circa 3mila, molte di alto profilo, da Mondadori a Ibm. Sappiamo che il momento non sorride a nessuno ma la nostra scelta è stata ben ponderata - sottolinea -: per cominciare questa non è una nostra tassa ma ci viene imposta dallo Stato. Noi però dobbiamo comunque trovare i fondi e, tra cittadini e aziende, siamo stati costretti a scegliere il minore dei mali, consapevoli però del fatto che l’alto livello delle nostre aziende saprà ammortizzare meglio questi ritocchi rispetto ai singoli segratesi».

Nessun commento:

Posta un commento

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7/03/2001.
Chi lascia commenti ai post si assume ogni responsabilità civile e penale di ciò che scrive. L';autore del blog declina ogni responsabilità per i siti segnalati e per il loro contenuto.