mercoledì 24 aprile 2013

Se nasce governissimo Sel sarà all’opposizione

                NON SI PUO' RISOLVERE I PROBLEMI CON CHI LI HA GENERATI 

si dialoga con Moro non con il caimano

Siamo all'opposizione. Non è bello: significa che abbiamo perso. Abbiamo perso un alleato, una storia, persino un pezzo della nostra vita collettiva. Ma non ci siamo smarriti, perché ancora riusciamo a distinguere il bianco dal nero, nonostante questa maledetta notte. Non è difficile farlo. Basta pensare a che giorno è domani.   Giovanni

 

«Voteremo contro la fiducia a qualunque governo che abbia al suo interno il blocco berlusconiano». Lo afferma il laeder di Sel, Nichi Vendola, dopo aver incontrato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nell’ambito delle consultazioni. Vendola chiarisce che sicuramente «Matteo Renzi potrebbe rappresentare una novità ma – spiega – nessun elemento di novità può essere così spiazzante da farci mutare giudizio qualora al suo interno il governo abbia il blocco del Pdl. Un blocco che ha portato allo sfascio l’Italia».
Vendola, esprime «ammirazione per Napolitano che ha accolto l’invito pressante delle forze politiche ad accompagnare il paese fuori dallo stallo e dalla paralisi.
Noi – continua Vendola – vogliamo essere parte attiva nel processo di ripensamento degli assetti istituzionali del paese». L’obiettivo di Sel, spiega il presidente della Puglia, è quello di «dare segnali positivi tra cui l’immediata abrogazione del porcellum (che si può fare con una sola norma di legge) e la cancellazione della normativa sui rimborsi elettorali. Siamo contrari a un governissimo – ribadisce Vendola – ad un’alleanza il cui perno sia il rapporto Pd-Pdl. Non è questa la soluzione dei problemi drammatici del paese». In ogni caso, dice ancora il presidente di Sel, «se sarà governissimo per il partito sarà opposizione anche se non ci sfugge la drammaticità della situazione del paese. A qualunque governo andremo incontro – dice ancora Vendola – spetterà rispondere ad alcune questioni: rifinanziamento degli ammortizzatori sociali, chiusura della partita penosa degli esodati, abbattimento dei vincoli del patto di stabilità, riapertura del negoziato con Bruxelles che ci consenta di uscire dalla palude dell’austerità». Insomma, conclude, «sarà opposizione la nostra, ma con la capacità di collaborare su tutto ciò che potrà alleviare i dolori del paese».

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