venerdì 26 aprile 2013

UNA CHIMERA A SEGRATE.O FORSE UN SOGNO?

Image Article La campagna si prende spazio, il parco cresce








Pozzuolo Martesana, 26 aprile 2013 - Percorsi ciclabili attrezzati, passeggiate fra il verde e i fontanili, turismo sacro per vecchie chiesette di campagna, tappe in cascina per degustare e comperare a chilometro zero: la strada è appena iniziata, ma è già pronta l’idea del Parco del «dopo Tem». Il Plis Alto Martesana, nato già da qualche anno, raduna oggi 800 ettari di campagna a ridosso dei grandi cantieri per la Tangenziale Est esterna e a cavallo dei due Comuni fondatori, Pozzuolo Martesana e Melzo (in primis aderì anche Bellinzago, poi uscito). 

Ma il perimetro è già pronto ad aumentare: è già cosa fatta l’adesione di Inzago, che ha inserito nel Plis una cospicua porzione di abitato, sono pronte le adesioni di Pozzo d’Adda, che ha presentato richiesta ufficiale da poco, e di Cassano d’Adda, adesione strategica in quanto sarebbe il trait d’union con l’Adda e con il Parco Adda Nord, che qui ha la sua propaggine più a sud.  In questi giorni si gioca anche un’importante scommessa, l’accesso a un finanziamento nell’ambito di un bando europeo per le «reti sostenibili» che consentirà di procedere nella realizzazione fisica del parco. Un Parco “difficile”, fatto di verde al confine con le nuove autostrade, da strappare al rischio del cemento. 

«L’idea originaria — spiega l’assessore all’Ambiente di Pozzuolo, Costantino Volpe — è nata proprio con i progetti di Brebemi e Tem. Si vincolò territorio per evitare la cementificazione in aree verdi già condannate agli stravolgimenti che oggi tutti abbiamo sotto gli occhi. Oggi l’idea è ancora più forte. Ci sarà la Tem, c’è già la Dhl, ma c’è il Plis, crescerà ulteriormente, e sarà un polmone verde a misura del turismo per famiglie e della fruibilità territoriale». Le nuove adesioni? «Si sta arrivando al dunque in questi giorni. Stiamo andando avanti piano per via del bando europeo, che sarebbe un importantissimo passo avanti». Obiettivo numero uno, «compensazione».

Lo stesso sito provinciale definisce la delicatezza di quest’area: «Un’area caratterizzata da una fra le più elevate densità urbane del continente, con una presenza di rilevanti infrastrutture per il trasporto esistenti e previste (Autostrada Tangenziale Est Esterna, Autostrada Brescia Bergamo Milano e opere connesse) le quali costituiscono un rilevante impatto ambientale che occorre mitigare e compensare». 
Obiettivo futuro, fruizione: «La campagna è la nostra grande risorsa, il progetto più importante riguarda le reti ciclabili, la fruizione sostenibile, la tutela dell’agricoltura e la promozione dei nostri prodotti locali. Ma vi sono anche progetti che riguardano aree specifiche da destinare a bosco, in questo caso nel territorio di Pozzo d’Adda».

monica.autunno@ilgiorno.net

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