domenica 21 aprile 2013

LORO LITIGANO E SI TURANO IL NASO MENTRE NOI PAGHIAMO.


FLASH N,371 A CURA DI GIANCARLO FILIPETTA



Imu e Irpef (turandosi il naso)

Imu. E’ sempre critico quando si parla di tasse, specialmente in un periodo di crisi come
quello che stiamo attraversando. E così lo è stato anche la sera di giovedì 18 aprile 2013 in
Consiglio Comunale, quando si è discusso di Imu (Imposta Municipale Unica), che
contribuisce per circa 15 milioni al bilancio di Segrate, e per la quale sono state confermate
le aliquote sulla prima casa (0,4%) e sulle altre abitazioni (0,95%). Dato che dal 2013
l’intero importo entra nelle casse comunali, senza contributi allo Stato, le entrate di queste
voci aumentano di 2.460mila euro. I problemi nascono per i fabbricati di categoria D
(opifici, capannoni industriali, ospedali, ecc.). Nel 2012 le entrate fino allo 0,76% erano
divise tra Stato e Comune. Nel 2013, lo Stato si prende tutto (fino allo 0,76%), e quindi il
Comune, per recuperare le cifre perse, pensa di aumentare l’aliquota globale dallo 0,95 del
2012 allo 1,06% nel 2013. Con questa variazione, la perdita sui fabbricati di categoria D
viene “limitata” a -2.580.000 euro. C’è però un’altra voce positiva: quella legata alle aree
che con il Pgt sono state trasformate da verdi a edificabili, e per le quali è previsto un
aumento di gettito di 1.189.000 euro. Globalmente il gettito Imu dovrebbe quindi
aumentare, nel 2013, di più di un milione di euro. Sul tutto aleggiano però i -2.240.000 euro
legati ai mancati trasferimento dallo Stato in un fondo di riequilibrio, soppresso nel 2013.
Ma nascono due tipi di problemi.
Primo. La presidente della commissione Bilancio (Radaelli–Pd) aveva chiesto che la
minoranza partecipasse alla definizione del Bilancio 2013. Risposta negativa. Uniche
eccezioni Grioni (Servizi Sociali) e il Segretario Generale (Spese di funzionamento, Cimitero),
che si sono dichiarati disponibili a discutere in commissione le parti di Bilancio di loro
competenza. Molto poco istituzionale, invece, ricorda Rosa (Segrate Nostra), la risposta del
Sindaco: “Se volete sapere qualcosa, venite nel mio ufficio e parliamone”. Ma, in
conclusione, si chiedono i consiglieri di minoranza: “Se non conosciamo le spese
previste, come potete chiederci di definire le entrate legate alle tariffe Imu?”.
Secondo. “Vogliamo tartassare gli imprenditori, che sono già in difficoltà e chiudono a
decine? Diamo un segno di cambiamento – chiede Seracini (Scelta Civica) – Già Microsoft e
3M hanno abbandonato Segrate”. “In uno dei paesi più ricchi d’Italia, abbiamo assistito alla
crescita del prelievo Imu dal 2011 al 2012, e poi per il 2013 vogliamo chiedere un milione in
più ai nostri concittadini?”, si chiede Monti (Insieme x Segrate). “La delibera è inopportuna.
Ritiratela”, è l’invito di Ancora (Pd). “E non sappiamo neppure dove e come stiamo ricevendo
dalle aree di trasformazioni”, è l’opinione di Rosa e Mongili (Pd). Alla minoranza si aggiunge
Casadio (PdL), per segnalare come gli incrementi dell’Imu non facciano che “mettere a
repentaglio lo sviluppo pianificato dal PdL”, e ne approfitta per chiedere “un nuovo accordo
per chiudere la legislatura”. Al voto, però, mentre Casadio e Borlone votano NO, gli altri due
consiglieri PdL (Casella e Nardio) votano SI. Anche la Lega (Viganò), dopo aver sparato su
tutto e su tutti, afferma: “Il Governo centrale si comporta in maniera criminale aumentando
le tasse, e noi, con la morte nel cuore, votiamo SI”. Terzi, per gli indipendenti, fa un atto
di fede: “Abbiamo fiducia nell’assessore”. La ciliegina finale la porta Antona (UdC): “Le leggi
criminali sono state decise all’80% dal Governo Berlusconi/Tremonti, e il resto da Monti. Ma
mi turo il naso e voto SI”. Conclusione: 13 voti a favore e 12 contro. La delibera passa.
Irpef. Niente di nuovo sull’addizionale comunale Irpef. Vengono confermate le aliquote
2012, cioè: esenzione fino a 15.000 euro; aliquota dello 0,2% per chi supera i 15.000 fino a
28.000 euro; aliquota dello 0,45% per le somme tra 28.000 e 55.000 euro; 0,50% per le
somme tra 55.000 e 75.000; 0,55% per le somme eccedenti i 75.000 euro.
Il gettito globale è previsto in 2.590.000 euro

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