Pubblichiamo due articoli usciti oggi sul giorno, da noi sollecitato, che trattano l'annoso problema della cascina bruciata di Novegro
Un problema che si trascina ormai da molti anni e che da troppi anni aspetta di essere risolto.
Risale all'8 dicembre 2008 il nostro primo articolo di denuncia
ne seguiranno molti altri, come molti altri sono gli articoli di giornale che abbiamo sollecitato,
12 dicembre 2008 , 31 dicembre 2008 18 gennaio 2012
3 febbraio 2009 31 0tt0bre 2009 4 novembre 2009 16 novembre 2009 9 aprile 2010
10 marzo 2011 12 marzo 2011 28 settembre 2011 ETC::::
Dopo cosi tanti anni l'amministrazione come si può leggere nell'articolo evidenziato sotto, fa finta di non vedere e sopratutto di non sapere.
A noi poco importa che ci vengano date le solite assicurazioni, che ci venga ancora detto che l'area è privata, che siamo in attesa di nuovi progetti, che si sta pensando a quale immobiliare.
Noi vogliamo che l'Amministrazione faccia quanto è nelle sue possibilità e che la legge gli consente, per OBBLIGARE la proprietà ad intervenire immediatamente ed in modo risolutivo.
Non vogliamo un altra ordinanza come quella, ipoteticamente gia fatta, se poi non si da seguito alle azioni conseguenti. e non si persegue veramente l'obbiettivo
Che era ed è abitata lo sanno tutti, che esiste di fatto una situazione di grave degrado non può non saperlo l'Amministrazione o le autorità per l'ordine pubblico.
Gia nel dicembre 2008 (foto sopra), un attuale Consigliere di maggioranza dava la colpa all'Amministrazione, passati tutti questi anni non vorremmo pensare che più di colpa si tratti, usando un eufenismo, di negligenza
Segrate, Cascina Bruciata: letti tra l’immondizia
di Gabriele Gabbini
Segrate, 3 maggio 2013 - Un nella rete, un sentiero umido e viscido che striscia silenzioso tra immondizia ed erba alta. Seguendolo si arriva a Cascina Bruciata, a Novegro, proprio dietro al luna park dell’Idroscalo. Benvenuti al Grand Hotel dei disperati. Qui si rintanano la notte gruppi di senza nome, di giorno forse impegnati a vagabondare. O chissà cos’altro. La porta principale è sprangata, le tracce vanno avanti costeggiando i muri del vecchio cascinale. Svoltato l’angolo, sul lato Ovest del rudere, il sentiero si perde dietro un cespuglio.
Tra i rami e le ragnatele si intravede qualcosa. Scarpe, vestiti, fazzoletti e lattine. Cartoni di vino e birre ovunque. Il sentiero non si ferma e gira ancora. Sul retro, la situazione è ancora peggiore. Escrementi, rimasugli di coperte e materassi mezzi decomposti che ricoprono interamente il terreno come una morbida moquette, mentre ogni passo è accompagnato di un sinistro scalpiccìo. Attraversando il cortile, si cerca di non pensare a cosa c’è sotto i piedi. A pochi passi di distanza una scala appoggiata al muro, proprio sotto a un davanzale.
La finestra è spalancata e in frantumi. Appena la testa fa capolino dal davanzale un odore nauseabondo, violento. Una volta entrati, è facile capire il perché. A terra una pozza fatta di acqua piovana, feci e urina.
Sulla sinistra, circumnavigando la latrina, si apre un corridoio con altre quattro camere. Hanno la porta chiusa, quasi a chiedere un pizzico di intimità lì dove anche il bagno non è altro che una pozza fetidadavanti agli occhi di tutti. Nella prima stanza ci sono una bicicletta e alcune damigiane, vuote, ordinatamente disposte a terra. Le altre tre sono invece camere da letto. In ognuna ci sono due materassi lerci buttati a terra e ricoperti da stracci sudici.
Sulla sinistra, circumnavigando la latrina, si apre un corridoio con altre quattro camere. Hanno la porta chiusa, quasi a chiedere un pizzico di intimità lì dove anche il bagno non è altro che una pozza fetidadavanti agli occhi di tutti. Nella prima stanza ci sono una bicicletta e alcune damigiane, vuote, ordinatamente disposte a terra. Le altre tre sono invece camere da letto. In ognuna ci sono due materassi lerci buttati a terra e ricoperti da stracci sudici.
In una bottiglia di plastica sono state infilate alcune candele, da cui brilla una luce debole che trasmette una sensazione di calore e speranza in un ambiente dove la speranza sembra non abitare più da diverso tempo. Di fianco ai letti, un comodino. Uno ha addirittura una sveglia elettronica. Non funziona, ovviamente, ma forse aiuta a regalare a chi la guarda una parvenza di normalità. Una scalinata porta a un altro piano. C’è una sola stanza, molto più spaziosa. Anche qui due letti. La parte destra della camera è interamente occupata dai panni stesi ad asciugare. Uno dei pochi accenni di civiltà mentre tutto intorno non c’è che sporcizia e rifiuti.
Torniamo giù, scendiamo dalla scala in bilico sotto la finestra e ricominciamo a respirare. Ripercorrendo a ritroso il sentiero si notauna piccola diramazione. Gira intorno alla casa dal lato opposto, quello a Est. Un box è stipato di sacchi neri: dentro, chissà quale immondizia. I segni di erba calpestata da poco non si fermano, conducono a un’altra stanzetta. L’unico accesso è un grosso buco nel muro, dentro è buio. A sinistra una cassettiera, aperta, mette inmostra qualche forchetta e diversi coltelli. A destra, per terra, una pistola. Sembra finta, ma la canna è rivolta verso l’interno mentre un rumore ci fa pensare che sia meglio non trattenersi oltre. Perché qualcuno, a Cascina Bruciata, ha trovato casa.
Torniamo giù, scendiamo dalla scala in bilico sotto la finestra e ricominciamo a respirare. Ripercorrendo a ritroso il sentiero si notauna piccola diramazione. Gira intorno alla casa dal lato opposto, quello a Est. Un box è stipato di sacchi neri: dentro, chissà quale immondizia. I segni di erba calpestata da poco non si fermano, conducono a un’altra stanzetta. L’unico accesso è un grosso buco nel muro, dentro è buio. A sinistra una cassettiera, aperta, mette inmostra qualche forchetta e diversi coltelli. A destra, per terra, una pistola. Sembra finta, ma la canna è rivolta verso l’interno mentre un rumore ci fa pensare che sia meglio non trattenersi oltre. Perché qualcuno, a Cascina Bruciata, ha trovato casa.
Nessun commento:
Posta un commento
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7/03/2001.
Chi lascia commenti ai post si assume ogni responsabilità civile e penale di ciò che scrive. L';autore del blog declina ogni responsabilità per i siti segnalati e per il loro contenuto.