NON CI RESTA CHE PIANGERE
Neanche nei sogni più rosei si poteva sperare che quelli che per qualche mese ci hanno fatto sognare mirabolanti e inusitate prospettive, sarebbero riusciti a raggiungere un tale apice di perfezione, tanta è stata la loro lucidità e maestria politica da toccare vette che altri mai avevano neanche immaginato di raggiungere.
Finalmente alleati di Berlusconi potremmo finalmente redigere una astringente legge sul conflitto di interessi e prendere provvedimenti altrettanto esuberanti contro la corruzione.
È ormai notorio, infatti, che Silvio, fulminato sulla via di Damasco, si flagelli davanti al Quirinale per non aver dismesso le poche televisioni e i pochi giornali che aveva pensato, ingenuamente, di conservare negli anni passati e di restituire la Mondadori a De Benedetti dopo aver corrotto Mills, avvocato inglese, per fottergliela. Perdòn per rilevarla al suo posto (bisogna usare parole di riguardo, quando si parla degli alleati di governo).
Tanto è contrito il prode cavaliere che il PD non ha potuto resistere alla sua genuflessa richiesta di dargli un posto piccolo piccolo nel governo. Gli ellettori però non avrebbero capito un così pronto ritorno del Cavaliere e quindi con mirabolante ingegno Letta ha preferito associarsi al governo Alfano, Quagliariello, Lupi, Mauro e Biancofiore: non sia mai che si turbino gli elettori!
Ora col partito di chi con tanto fervore si è impegnato a non andare in galera, si potrà dire basta al sofraffollamento dell carceri (Tanto hanno temuto alcuni esponenti della nostra mirabile maggioranza di finire stipati come polli nelle patrie galere che non possono non essere sensibili al tema).
Si riuscirà, anche grazie alla solerzia con cui le reti Mediaset hanno formato le giovano generazioni e il loro senso critico e grazie alle indubbie capacità di Mariastella Gelmini e dei ministri ciellini, a riformare la scuola pubblica e a farla diventare un eccellenza pari almeno a quella della sanità lombarda! E a quanti sono scettici a causa di certe giri di tangenti si dirà che l’omossesualità è totalmente estranea alla cultura di governo.
Infine si riuscirà a infliggere un mortal colpo alla mafia grazie all’aiuto di Berlusconi, Schifani e Dell’Utri . Le loro competenze dirette del fenomeno sono tali da non lasciar dubitare pronti e brillanti successi. Si pensi che a scapito della loro stessa incolumità personale e a scopi esclusivamente accademici
1) Dell’Utri si è prodigato perché Berlusconi ospitasse a villa Arcore il mafioso Mangano
2) Berlusconi ha assunto Mangano come stalliere, perchè egli sospettasse che la sua verà identità era ormai palese
3) Schifani si dice che habbia addirittura fatto da autista ad un mafioso per comprendere meglio la mentalità criminale delle cosche.
Davanti a tanta munificenza e ad uno sguardo così alto da essere, per quanto ci si sforzi, incomprensibile non si può che pronunciarsi in un’infinita copia di ringraziamenti.
I più sentiti vanno al Partito Democratico e a Bersani in particolare per essere riusciti con un’incisiva e persuasiva campagna elettorale a convincere gli elettori a votare Grillo in modo da liberarsi dalla tentazione di governare senza il fondamentale aiuto del centrodestra.
Non si può poi non applaudire la loro capacità da estraniarsi per non farsi influenzare dai milioni che gridavano “Rodotà, Rodotà!” e la loro perseveranza a cercare un’intesa che fosse prodromo di un nuovo e rinnovato governo.
Il nostro più sincero affetto va anche alla carica dei centouno grandi elettori del PD che hanno resistito alla malevola tentazione di votare Prodi e garantito la migliore delle soluzioni alla crisi istituzionale e politica che si andava delineando.
Come non ringraziare poi Grillo e suoi parlamentari per la loro cocciuta determinazione a intonare il peana: “Io no, io no, io non governerò?” Non gli si può però non biasimare l’aver appoggiato Rodotà che ha indotto alcuni deboli ad allontanarsi dalla magica prospettiva del governissimo.
Così come non possiamo non augurare a Civati, per la sua insulsa resistenza alla necessità della sintesi delle opposti in un nuovo momento dello spirito che disveli la necessaria identità della sinistra e della destra tramite il superamento della prima e il mantenimento della seconda, a che tutte le sue cinture si trasformino in frustini. Fustigati Civati! Fustigati!
Dopo questa breve e triste parentesi, torniamo ai ringraziamenti. Il nostro plauso non può non andare a Mario Monti che ha finalmente compreso che in politica la menzogna è un obbligo e ha così deciso di candidarsi alle elezioni non ostante avesse fatto giuringiurella che lui dopo il governo, basta.
Grazie al senatore Monti per aver distolto dalla tentazione di votare centrosinistra un buon numero di italiani e per averci liberato dal male di un divorzio tra Berlusconi e Lega. Se Lei non si fosse candidato e non avesse appoggiato Albertini in Lombardia che vantaggio avrebbe avuto la Lega ad allearsi col PDL? Nessuno!
E invece la paura che Albertini fosse una candidatura forte, che potesse impedire la “macroregione del nord” a riportato Maroni nelle braccia del Cavaliere. Grazie senatore Monti, grazie di cuore!
E come non tornare con la mente a Ingroia e al suo “movimento” che ha rappresentato uno dei tanti tasselli che hanno consentito la necessaria realizzazione di questo momento dello spirito? A lui va il piccolo grande merito di aver impedito la vittoria del centrosinistra in Abruzzo. Grazie Ingroia, piccolo e confuso uomo, grazie!
Dopo aver bacchettato SEL per il suo essere testardamente e pregiudizialmente contro a ogni dialogo con, Brunetta, Gelmini, Quagliariello, Schifani, Lupi, Cosentino, Dell’Utri, Previti, Ghedini, Buttiglione, Cesa, Santanchè, Cicchito, Casini, Alfano, Miccichè, Biancofiore, Prestigiacomo, Crosetto, Carfagna, La Russa, Meloni, Berlusconi, Mauro, e chi più ne ha più ne metta, dopo, dicevo, aver sonoramente schiaffeggiato SEL e il suo leader Vendola, rendiamo grazia al nostro Re Giorgio, che si avvia a essere, Dio non voglia il contrario, il più anziano capo di stato del mondo.
Ci sentiamo vicini a Napolitano in questo momento di grande difficoltà e lo ringraziamo per aver deciso di essere il nostro faro in questa buia notte della democrazia e di averci regalato il governo del cambiamento di cui il paese aveva tanto bisogno!
“E se vi ritrovate soli, a cavalcare su verdi praterie col sole sulla faccia, non preoccupatevi troppo, perché sarete nei campi Elisi… e sarete già morti!”
Sinistra Ecologia e Liberta Segrate
Circolo Enrico Berlinguer
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