Amnesty International Italia ha sottoposto al presidente del Consiglio Enrico Letta la sua Agenda in 10 punti per i diritti umani in Italia. Ecco cosa prevede
Dopo la fiducia accordata dal parlamento, la direttrice generale di Amnesty International Italia Carlotta Sami ha scritto al presidente del Consiglio Enrico Letta auspicando un impegno sin dall'avvio delle attività di governo in favore dei diritti umani.
In tempi di crisi economica, non porre al centro i diritti umani e il loro rispetto mette a rischio i diritti di molte persone. Crescono le tensioni sociali e con esse il pericolo che le richieste di diritti vengano affrontate con un uso della forza illegale e che quelle tensioni e quella forza si scarichino contro gruppi più vulnerabili.
"Il governo, di qualsiasi natura e composizione esso sia, è un attore fondamentale per la realizzazione di importanti passi in avanti del nostro ordinamento nei confronti dei diritti umani, la cui stringente urgenza è da tempo evidenziata dagli obblighi di diritto internazionale in capo all'Italia. I diritti umani, quindi, devono essere messi al centro dell'azione governativa, anche e soprattutto quando venga individuata una lista di provvedimenti urgenti per il paese che goda del sostegno della grande maggioranza delle forze politiche parlamentari" - è scritto nella lettera.
Per questo motivo, Amnesty International Italia ha sottoposto al presidente del Consiglio Enrico Letta la sua Agenda in 10 punti per i diritti umani in Italia.
Questi sono i 10 punti dell'Agenda (e qui trovate il dettaglio):
1) garantire la trasparenza delle forze di polizia e introdurre il reato di tortura
2) fermare il femminicidio e la violenza contro le donne
3) proteggere i rifugiati, fermare lo sfruttamento e la criminalizzazione dei migranti e sospendere gli accordi con la Libia sul controllo dell'immigrazione
4) assicurare condizioni dignitose e rispettose dei diritti umani nelle carceri
5) combattere l'omofobia e la transfobia e garantire tutti i diritti umani alle persone Lgbti (lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuate)
6) fermare la discriminazione,gli sgomberi forzati e la segregazione etnica dei rom
7) creare un'istituzione nazionale indipendente per la protezione dei diritti umani
8) imporre alle multinazionali italiane il rispetto dei diritti umani
9) lottare contro la pena di morte nel mondo e promuovere i diritti umani nei rapporti con gli altri stati
10) garantire il controllo sul commercio delle armi favorendo l'adozione di un trattato internazionale (successivamente approvato dalle Nazioni Unite).
Lanciata in occasione della campagna elettorale, l'Agenda è stata firmata dai leader delle forze politiche attualmente rappresentate nel governo (Pier Luigi Bersani, Silvio Berlusconi, Mario Monti e Marco Pannella) e da altri 437 candidati (il 90% dei quali ha risposto sì a tutti i punti), di cui 117 sono poi stati eletti in parlamento.
Un parlamentare su otto ha dunque sottoscritto un impegno ad agire per promuovere e difendere i diritti umani in questa Legislatura. Non è poco.
di Riccardo Noury - 4 Maggio 2013
Dal blog Le Persone e la dignità
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